[Redditolavoro] dalla fiat sata

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Thu Jan 27 08:02:24 CET 2011


L'aumento della saturazione degli impianti e della flessibilità del lavoro, 
la riduzione dei costi e l'incremento della produttività: sono gli obiettivi 
dei nuovi accordi sottoscritti ed approvati dai lavoratori negli 
stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori, che l'amministratore delegato del 
gruppo Fiat, Sergio Marchionne, vorrebbe estendere anche nelle fabbriche di 
Melfi e Cassino. Ma cosa significherebbero, le nuove regole in azienda, per 
le tute blu della Sata?

Per gli operai della Fiat di San Nicola di Melfi, da una parte, il nuovo 
contratto sarebbe un salto nel passato, soprattutto per quanto riguarda 
l'articolazione del lavoro su 18 turni prevista. Per altri aspetti, però, lo 
stabilimento lucano è stato un precursore. Per fare soltanto un esempio: da 
tempo in Sata, i lavoratori hanno la possibilità di usufruire della mensa 
soltanto a fine turno. Un'analoga disposizione, è stata introdotta oggi, con 
il nuovo contratto, a Pomigliano e Mirafiori.

Ma torniamo all'organizzazione del lavoro. Nel primo accordo sindacale per 
la Fiat di Melfi, siglato l'11 giugno 1993, vennero introdotti i 18 turni, 
con il sistema della doppia battuta. Gli operai erano impiegati per sei 
giorni alla settimana, e lavoravano anche il sabato (oggi, invece, nel fine 
settimana si riposa). Dopo la lotta dei 21 giorni - che aveva occupato le 
cronache a partire da aprile del 2004 e che puntava, oltre alla 
equiparazione salariale, anche alla riduzione dei carichi di lavoro - si 
arrivò all'accordo del 9 maggio, con il quale venne definito il nuovo orario 
di lavoro, sviluppato su 15 turni alla settimana. Ma nel 2006, con una nuova 
intesa, si stabilì di applicare un regime di turnazione strutturato su 17 
turni settimanali, per poi tornare, nel 2008, nuovamente a 15 turni. Se 
dovesse essere esteso anche a Melfi il sistema a 18 turni previsto dagli 
accordi di Pomigliano e Mirafiori, per gli operai lucani significherebbe 
ritornare alle condizioni di lavoro vigenti prima delle battaglie sindacali 
del 2004 (la domenica notte, però, sarebbe coperta da una maggiorazione sul 
salario).

Tra le disposizioni previste nelle nuove intese, ci sono l'introduzione 
delle 80 ore di straordinario senza preventivo accordo con i sindacati (che 
si aggiungeranno alle 40 obbligatorie del contratto collettivo nazionale di 
lavoro), la possibilità, in caso di fermate tecniche e produttive, di 
mobilità interna fra i lavoratori delle diverse aree, e l'applicazione della 
metrica del lavoro detta Ergo-Uas, con la riduzione delle pause dagli 
attuali 40 a 30 minuti (con tre pause da 10 minuti ciascuna).

La nuova metrica del lavoro, in realtà, entrerà in vigore presto a Melfi, in 
base a quanto stabilito pochi mesi fa dall'azienda, a prescindere 
dall'estensione o meno dei contenuti degli accordi di Pomigliano e 
Mirafiori. C'è poi la questione dell'applicazione della clausola di 
responsabilità, secondo la quale «il mancato rispetto degli impegni assunti 
con l'accordo, o i comportamenti delle organizzazioni o di singole Rsu, 
idonei a rendere inesigibili le condizioni concordate, liberano l'azienda da 
obblighi contrattuali come il versamento di contributi sindacali, o la 
concessione di permessi per gli organismi dirigenti».

Il rischio, secondo chi è contrario agli accordi di Mirafiori e Pomigliano 
(in primis, la Fiom e la Cgil) è che venga meno così il diritto di sciopero. 
«Alla Fiat - spiega la Fiom-Cgil - viene data totale discrezionalità per 
valutare se una qualsiasi iniziativa (dalla protesta allo sciopero), in 
contrasto con uno dei qualsiasi punti dell'accordo (carichi di lavoro, 
straordinari, gestione della forza lavoro), costituisca violazione 
dell'intesa stessa e perciò possa agire nei confronti delle organizzazioni 
sindacali».
A Melfi, dunque, si attendono novità. E ci si chiede gli accordi di 
Pomigliano e Mirafiori entreranno realmente in vigore nello stabilimento 
lucano. Ma sono in molti, a pensare che non sia necessario cambiare le 
regole, in una fabbrica che ha già elevati livelli produttivi.





More information about the Redditolavoro mailing list