[Redditolavoro] napoli continua la lotta dei disoccupati
CobasSindacatodiClasse
cobasta at libero.it
Tue Jan 11 07:53:03 CET 2011
Dopo mesi di attesa stamattina i disoccupati organizzati del
progetto BROS hanno incontrato l’Assessore Nappi. Aria di tensione e di
preoccupazione, si respirava già tra le fila del lungo corteo partito da
Piazza
Nazionale, che con determinazione si dirigeva presso la sede dell’Assessorato
al Lavoro nel centro direzionale, dove centinaia e centinaia di disoccupati
hanno urlato e rivendicato il proprio diritto al lavoro e ad una vita
dignitosa
negataci nel corso di questi lunghi anni di lotta e che purtroppo ancora
oggi
dobbiamo dire vediamo esserci negata. Una vasta delegazione dei
rappresentanti
dei vari spezzoni del movimento BROS è stata ricevuta dall’Assessore al
Lavoro Nappi
che non ha mancato anche in questa occasione di manifestare tutta la sua
arroganza
e la completa non curanza della problematica che affligge questo bacino.
L’assessore, dopo aver incensato se stesso per la svolta, a suo dire,
impressa
alla questione del lavoro in questa città ed in particolare per quanto ha
prodotto in questi mesi per dare soluzione alle nostre istanze, non è
andato oltre l’illustrazione di quanto
già sapevamo del suo fantomatico piano straordinario per il lavoro. Benchè
l’incontro di questa mattina dovesse servire a chiarire i risvolti
occupazionali per i precari Bros, l’assessore si è limitato a chiarire cos’è
in sostanza l’avviso pubblico apparso
sul sito regionale lo scorso 27 dicembre 2010, spiegando in che modo questa
platea, insieme alle altre migliaia di disoccupati campani, dovrebbe avere
la
possibilità di accedere al mondo del lavoro. Purtroppo a chiare domande,
come
quella per sapere in che modo e dove la platea degli organizzati sarebbe
stata
collocata lavorativamente, se si trattasse di una vera stabilizzazione o
solo
di contratti precari, se fosse previsto il ripristino del sussidio economico
anche con l’avvio di lavori socialmente utili fino all’avverarsi di uno
sbocco
lavorativo, i movimenti presenti hanno avuto risposte incongruenti e quindi
non
soddisfacenti. L’Assessore non solo ha sviato sul nocciolo della questione,
ma
è stato incapace di spiegarci la non fattibilità delle proposte da noi messe
sul tavolo per far partire, proprio con
i fondi stanziati per il piano e quelli disponibili per l’impiantistica sui
rifiuti, gli investimenti per la creazione
di nuova occupazione. Alla fine,
incalzato dalla delegazione per avere risposte, si è sottratto del tutto
alla
discussione dando palesemente ragione alla nostre preoccupazioni, e cioè che
il
tanto decantato piano della giunta Caldoro non è altro che l’ennesimo
fallimento della politica Campana che ancora oggi, dopo 14 anni di lotta e
sacrifici, non sa e non vuole dare soluzioni concrete a questo bacino di
disoccupati. La delegazione a questo punto ha provveduto a chiarire
all’Assessore che i movimenti non sono disposti a rimanere con un pugno di
mosche. Proprio mentre si continua a procedere ad assunzioni clientelari
nelle
società del comune e mentre i volontari della protezione civile, nuovo
bacino
elettorale per politici come Nappi e soci, grazie alla politica dell’emergenza,
si avviano ad essere assunti come guardie ambientali (parliamo di ben 1500
assunzioni), è inaccettabile che ai precari BROS si proponga di aspettare ed
avere fede nel miracolo che chissà quali aziende (se ci saranno) possano
chiamare
50/100 di loro nell’arco di tutto l’anno per contratti di somministrazione
che nella
migliore delle ipotesi arrivano a 9 mesi. Dopo 14 anni di lotta pretendiamo
un
percorso specifico per tutti noi, che dia finalmente una svolta concreta
alla
nostra vertenza. Messo alle strette e non avendo soluzioni chiare e concrete
l’Assessore ancora una volta è scappato a gambe levate facendosi scudo di
circa
20 funzionari digos, per poi fare anche stavolta la parte della vittima
dichiarando ai mass-media di essere stato aggredito dai precari BROS. Come
Movimento di Lotta per il Lavoro crediamo e invitiamo tutti i precari a non
mollare la presa, ma anzi ad unire le forze per fare fronte comune, per
abbattere il muro che le istituzione hanno costruito per farsi scudo e non
dare
soluzione alla nostra vertenza. Solo con la lotta possiamo vincere e
raggiungere l’obbiettivo prefissatoci ben 14 anni fa e cioè il lavoro
stabile e
sicuro.
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