[Redditolavoro] ancora un operaio immigrato che muore
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cobasta at libero.it
Tue Feb 22 07:03:16 CET 2011
la rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro sostiere gli scioperi
in corso
e invita a fare del 1 marzo, giornata di lotta degli immigrati una giornata
di lotta contro le morti sul lavoro degli immigrati segue l'appello
nazionale
ieri mattina nel cantiere navale Fincantieri di Monfalcone,un operaio
originario del Bangladesh, dipendente di una ditta dell'appalto, e'
precipitato nel vuoto
ed ha perso la vita pochi minuti dopo lo schianto al suolo.
.
1° Marzo: basta morte di immigrati sul lavoro!
La Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro fa appello a portare, nello
sciopero e nelle mobilitazioni del 1 Marzo, la lotta per la difesa della
vita dei lavoratori immigrati.
Una battaglia necessaria, da costruire assieme ai lavoratori immigrati e
alle loro associazioni, ai comitati, al movimento antirazzista, per lanciare
una campagna nazionale e una manifestazione nazionale che dia visibilità
alle ragioni di chi si batte contro le morti sul lavoro dei nuovi schiavi
del profitto.
La lunga marcia dei diritti dei lavoratori immigrati sta avanzando nel
nostro paese, dalle rivolte di Rosarno, di via Padova a Milano, dalle
proteste sulle gru, contro il supersfruttamento, le leggi razziste a partire
dal pacchetto sicurezza, contro la bossi-fini, la repressione, la
sanatoria-truffa, la crisi economica che li trasforma in clandestini.
Ma la questione delle morti sul lavoro dei nostri fratelli immigrati ancora
non ha avuto una sua specifica mobilitazione, eppure è molto alto il tributo
di sangue dei proletari immigrati.
A Paderno Dugnano, a Ravenna come a Roma, la mobilitazione della Rete
nazionale per la sicurezza sul lavoro ha portato la necessità di intervenire
su questi temi, a partire dalla necessità di rendere giustizia agli operai
immigrati morti e a non lasciare sole le loro famiglie.
La rivolta dei popoli di Algeria, Tunisia, Marocco ha ridato dignità agli
sfruttati ed oppressi dai regimi-fantoccio al servizio degli interessi dei
padroni imperialisti. Queste rivolte ancora in corso dimostrano che solo con
la ribellione di massa è possibile riprendere nelle proprie mani la propria
vita, una vita che prima valeva meno di niente e che li ha portati ad
emigrare e chi è sopravvissuto nelle nuove tratte degli schiavi ha dovuto
subire supersfruttamento, morte, cie, polizia e razzismo di stato.
Lavoratori immigrati, con lo sciopero del 1 Marzo non avete bisogno di
dimostrare quanto profitto create in questo paese ma farlo diventare
giornata di lotta per affermare i vostri diritti di esseri umani, e tra
questi il diritto alla vita nei luoghi di lavoro.
E' ora di dire assieme che non siete più disposti ad essere merce per il
profitto dei padroni.
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro at gmail.com
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