[Redditolavoro] Fw: Lavoro. Ancora la storia di un delegato alla sicurezza licenziato
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cobasta at libero.it
Mon Feb 21 11:58:59 CET 2011
: Lavoro. Ancora la storia di un delegato alla sicurezza licenziato
Voglio girarVi la lettera pubblicata sul sito web Diritti Distorti, di un
Rls (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza), licenziato solo perchè
ha fatto il suo dovere, cioè ha richiesto quello che un suo sacrosanto
diritto, cioè che in quell'azienda si lavorasse in sicurezza, tanto da
arrivare al punto da chiamare l'Asl, perchè le sue richieste sulla sicurezza
sul lavoro rimanevano inascoltate.
Questa lettera ci dimostra come gli Rls non siano tutelati per nulla.
Forse sulla "carta" lo sono, ma nei fatti....NO
E quando sento che molti ci chiamano, anche (impropriamente) Responsabili
dei lavoratori per la sicurezza, mi si rizzano i capelli.
La figura del Responsabile dei lavoratori per la sicurezza NON ESISTE!!!
Molte volte sono proprio i datori di lavoro che ci chiamano così, perchè
vorrebbero scaricare su di noi, la mancata sicurezza sul lavoro, ma noi non
siamo responsabili, ma rappresentanti (c'è una bella differenza).
Noi Rls, non abbiamo potere decisionale, che è tutto nelle mani dei datori
di lavoro.
Siamo solo dei semplici rappresentanti, possiamo solo riportare al datore di
lavoro i problemi per la sicurezza sul lavoro che ci sono nell'azienda o che
ci vengono segnalati dai lavoratori, ma non possiamo obbligarlo ad agire.
L'unica cosa che possiamo fare, se le nostre richieste per la sicurezza sul
lavoro rimangono inascoltate, è quella di rivolgersi agli Organi di
Vigilanza.
Fare il Rappresentante per la sicurezza è una "missione", bisogna crederci
profondamente, e molte volte paghiamo con il nostro posto di lavoro la
nostra intrasigenza per la sicurezza sul lavoro, come è successo a Vincenzo
Labella.
Il nostro è un ruolo molto difficile, perchè tutti i giorni siamo tra
l'incudine (i lavoratori) e il martello(datore di lavoro).
Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza-Firenze.
Lavoro. Ancora la storia di un delegato alla sicurezza licenziato
Scritto da DirittiDistorti
Sabato 19 Febbraio 2011 13:36
Pubblichiamo la lettera di un lavoratore e lettore di DirittiDistorti
licenziato perché ha fatto il proprio dovere di Rsu e Rls, segnalando, prima
all'azienda e poi agli organi competenti, ciò che non andava in materia di
sicurezza sul posto di lavoro. Da qui inizia la sua odissea, il
licenziamento è stato impugnato dal lavoratore e a maggio avrà inizio il
processo. Ancora una storia che mette in evidenza come sia difficile
svolgere realmente il ruolo di delegato alla sicurezza, come siano deboli le
norme che tutelano questa figura e come molto spesso il lavoratore affronta
solo la sua battaglia perché intanto il suo licenziamento ha avuto l'effetto
di impaurire tutti gli altri lavoratori. E tutto questo in un Paese,
l'Italia, in cui si registra una media di tre morti sul lavoro al giorno.
Mi chiamo Vincenzo Labella di Baragiano scalo (PZ) ex operaio della Linea
legno Srl azienda del posto che produce infissi in legno. Ex poiché sono
stato licenziato a fine agosto 2009, poiché in qualità di RSU/RLS ho chiesto
la messa in sicurezza delle aree più polverose della fabbrica, essendo prive
del tutto delle aspirazioni. Vi lascio immaginare quanta polvere si produce
in un'azienda che lavora il legno. Sono stato assunto nel 2001 come operaio
qualificato e fino a quando non mi sono iscritto al sindacato (marzo 2008),
ho lavorato nell'area montaggio e assemblaggio infissi. Subito sono stato
spostato nell'area carteggiatura. In seguito mi sono candidato per le
elezioni e sono stato eletto nell'aprile 2008 RSU/RLS e da allora ho
incominciato a fare le dovute richieste. Da allora è incominciato l'incubo,
ogni volta che facevo osservare la pericolosità di postazioni o lavorazioni,
venivo perseguitato dal titolare o da chi per esso, avevo perso tutta la
tranquillità, sia dal punto di vista lavorativo che da quello familiare.
Dopo un anno circa di richieste, per altro per iscritto tramite raccomandate
o per fax, ho fatto intervenire l'ASL di Potenza, la quale accertava tutte
le inadempienze che da tempo segnalavo, intimando la messa in sicurezza e
sanzionando l'azienda. Dopo esattamente 2 settimane mi fecero recapitare la
lettera di licenziamento con la motivazione:chiusura totale e definitiva
dell'area carteggiatura, guarda caso proprio dove ero stato spostato dopo
essermi iscritto al sindacato! Il licenziamento è stato impugnato e
purtroppo, anche in seguito a varie vicissitudini, il processo avrà inizio a
fine maggio 2011. L'azienda ha fatto la DOMANDA RICONVENZIONALE e
addirittura mi chiede un risarcimento danni di euro 70.000 solo perchè in
seguito al licenziamento è uscito un articoletto su qualche giornale, il
quale avrebbe rovinato l'immagine dell'azienda. Vi chiederete: e gli operai
che ti hanno eletto cosa hanno fatto? Nulla,assolutamente nulla, non hanno
speso una parola in mio favore per paura che l'azienda avrebbe chiuso e
sarebbero rimasti tutti senza lavoro.
Adesso sono senza lavoro con moglie e due figli di 11 anni e con un mutuo
da pagare, ma soprattutto la cosa che più mi fa rabbia che non esista una
legge che tutela il rappresentante sulla sicurezza dagli "squali padroni"
che ogni giorno mettono a rischio la salute dei propri dipendenti.
Distinti saluti
Labella Vincenzo Domenico
19-2-11
http://www.dirittidistorti.it/articoli/12-lavoro/513-lavoro-ancora-la-storia-di-un-delegato-alla-sicurezza-licenziato.html
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