[Redditolavoro] genova - saranno i due i cortei per l'anniversario del g8

procomta ro.red at libero.it
Sun Feb 20 07:24:04 CET 2011


Un mese di "mobilitazione" e, il 23 di luglio, un grande corteo: a dieci 
anni di distanza, Genova si prepara a ricordare i fatti del G8, quando la 
città fu sconvolta da quattro giorni di scontri tra manifestanti e forze 
dell'ordine, dal 19 al 22 di luglio del 2001, culminati con la morte del 
manifestante Carlo Giuliani e le violenze della Diaz.
Ne hanno parlato oggi nel capoluogo ligure, nella sala Chiamata della Culmv, 
i rappresentanti di Fiom, Arci e Cgil, insieme con ambientalisti e altre 
realtà: «Genova deve servire per ritrovarsi e costruire delle reti», ha 
spiegato Vittorio Agnoletto, all'epoca portavoce del Genoa Social Forum.
Dunque, non sarà una semplice «celebrazione», come ha osservato Alessandra 
Mecozzi della Fiom, «ma un'occasione di confronto». In quest'ottica, lo 
stesso Mecozzi ha proposto due incontri sulle lotte nelle fabbriche, una 
giornata sui migranti e un grande corteo, il 23 di luglio, che si concluda 
vicino al mare, attorno a un palco ribattezzato Palco del Mediterraneo: sarà 
il momento conclusivo di un mese di convegni, mostre e incontri. Per non 
dimenticare.
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2011/02/19/AN4j85kE-dieci_ricordare_


l'appello alternativo proposto dai giovani di red block e in discussione in 
alcune sedi del movimento
in aprile asemblea nazionale


Appello verso Genova 2011.

Sono passati quasi 10 anni dal G8 di Genova del luglio 2001. quelle giornate 
sono state caratterizzate da una enorme mobilitazione di massa di centinaia 
di migliaia di persone principalmente giovani ribelli provenienti da tutto 
il nostro paese ma non solo.
Genova 2001 rappresenta una svolta storica del nostro paese sia nel "nostro 
campo" sia in quello del nemico: la borghesia imperialista. Da quel momento 
lo stato di polizia italiano ha sperimentato la propria stessa 
strutturazione e uso della repressione organizzato e sistematico contro un 
enorme movimento sociale, in quei giorni le forze repressive in divisa hanno 
attaccato sistematicamente i cortei che manifestavano pacificamente il loro 
dissenso, i punti di raccolta e di ristoro dei manifestanti. Anche la 
tortura all'interno delle caserme è stata praticata in maniera sistematica.
Nel nostro campo invece si è visto l'ingresso di una nuova generazione 
giovanile che ha fatto il suo ingresso nella politica di movimento, una 
generazione che ha deciso di alzare la testa e che di fronte alle cariche 
dei servi in divisa non è indietreggiata ma ha contrattaccato, una 
generazione che per il cambiamento sociale è pronta anche a sacrificare la 
propria vita e che non ha paura degli assassini in divisa. Uno dei migliori 
figli di questa generazione ha perso la vita a Genova, uno di noi, come noi 
un compagno deciso e convinto delle proprie idee, non di certo un eroe o un 
ragazzo da mitizzare ma sicuramente il simbolo dei giovani ribelli presenti 
a Genova.
Dopo 10 anni molte cose sono cambiate, lo stato italiano si è sempre di più 
irreggimentato, dopo Napoli e Genova 2001, governi di diverso colore 
politico sono andati avanti nell'attacco del diritto dei lavoratori dei 
giovani, degli studenti, degli immigrati, delle donne e quando i soggetti 
sociali danno un accenno di organizzarsi nelle lotte la repressione è pronta 
a colpire gli antifascisti, gli studenti e lavoratori organizzati, le 
comunità locali ecc.
M in questi 10 anni abbiamo anche visto 3 grossi movimenti studenteschi 
contro i governi di turno, ognuno è stato meglio dell'altro per 
partecipazione, forza esercitata, parole d'ordine e radicalità. Quello tutt'ora 
in corso è ad un livello superiore in questo senso rispetto all'onda del 
2008. sui posti di lavoro i lavoratori e gli operai ancora non sono ad un 
livello organizzativo come il movimento degli studenti ma iniziano a 
sfiduciare i sindacati ufficiali in particolare quelli collusi in maniera 
più evidente con i padroni come cisl e uil.
Genova e non solo ha dimostrato anche che non si ci può opporre ai progetti 
dell'imperialismo e del capitalismo in generale per mezzo di passerelle di 
movimento chiamate social forum. In questi anni si è formato un vero e 
proprio ceto politico di movimento nazionale e internazionale dedito solo a 
organizzare queste inutili kermesse, per noi essi sono parte del problema.
In questi 10 anni i giovani e i lavoratori di tutto il mondo hanno lanciato 
grandi segnali di resistenza contro l'imperialismo e non solo. Pensiamo al 
movimento studentesco europeo nel suo insieme, le garndi battaglie in 
francia precedute dalla rivolta dei giovani proletari delle banlieues in 
francia nel 2006, gli studenti in uk, spagna, in germania e nell'est europa, 
i giovani indipendentisti baschi e irlandesi che non cedono di un centimetro 
di fronte all'occupante, agli studenti americani, canadesi, del maghreb e 
cosi via alle lotte operaie che dai paesi imperialisti come in francia, usa, 
uk est europa, cina. Ultimo in ordine cronologico il grande movimento 
giovanile in grecia che fusosi con le proteste di operai e lavoratori mette 
quotidianamente in scacco i governi della borghesia ed il suo stato Anche 
nei paesi oppressi dall'imperialismo, lo sviluppo delle lotte di liberazione 
nazionale e anti-imperialiste in palestina, irak, Afghanistan, kashmir ecc, 
le guerre popolari che dirette da partiti rivoluzionari fanno enormi passi 
in avanti principalmente in india, filippine e perù ma che non accennano ad 
indietreggiare in turchia e nepal. Movimenti rivoluzionari si sviluppano in 
tutta l'america latina e il sud asia. In questo quadro ciò che è avvenuto a 
genova nel 2001 non può essere visto come un problema nazionale figuriamoci 
locale bensì internazionale. Per questo facciamo appello a tutti i giovani 
ribelli, proletari e rivoluzionari del nostro paese e di tutto il mondo, al 
movimento operaio internazionale, al movimento delle donne e a tutti i 
movimenti, di costruire una grande mobilitazione internazionale a genova per 
il 20 luglio 2011 non per commemorare ma neanche per dimenticare, noi non 
perdoniamo e vogliamo vendetta!
Verso un assemblea nazionale dei giovani ribelli,antifascisti,rivoluzionari




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