[Redditolavoro] piano di espulsione degli studenti fuori corso a palermo
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Thu Feb 10 11:06:18 CET 2011
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Università, aut aut ai fuoricorso
"Laureatevi o cancelliamo tutto"Gli studenti in ritardo con le materie
incidono sui finanziamenti e a Palermo sono ormai 3 iscritti su 5. Per
questo il senato accademico ha fissato nuove regole: chi rientra nel vecchio
ordinamento dovrà laurearsi entro marzo 2014. Limite massimo da 4 a 6 anni
per le nuove disciplinedi DARIO PRESTIGIACOMO
Chi è iscritto ai vecchi corsi quinquennali dovrà laurearsi entro il marzo
del 2014. Gli studenti delle nuove lauree triennali, invece, dovranno farlo
entro il quarto anno fuori corso. Sono queste le novità introdotte da una
delibera del Senato accademico dell'Ateneo, che ha deciso di porre una
stretta sugli universitari fuori corso. Un fenomeno che a Palermo ha
raggiunto livelli preoccupanti: secondo l'ultima ricognizione effettuata
dallo stesso Senato accademico, infatti, su circa 62 mila iscritti in tutto
l'Ateneo, i fuori corso sono ben 35 mila. In pratica, tre studenti su cinque
non hanno completato il loro percorso di studi nei tempi previsti.
Dati che preoccupano soprattutto sul fronte economico. Perché se è vero che
più studenti pagano le tasse, più l'Ateneo incassa (specialmente da quando i
contributi versati dai fuori corso sono stati aumentati e portati ai livelli
degli studenti in regola con gli esami), d'altra parte, con l'introduzione
dei nuovi parametri con cui il ministero dell'Istruzione eroga i
finanziamenti per le università, i fuori corso rischiano di comportare delle
perdite economiche che superano gli introiti garantiti con le tasse.
"Avere troppi studenti fuori corso significa esporsi a una doppia
penalizzazione - spiega Fausto Melluso, rappresentante degli studenti al
Senato accademico - Innanzitutto, perché nella quota maggiore dei fondi
ministeriali, quella assegnata in base al numero degli iscritti, i fuori
corso hanno un peso marginale. In secondo luogo, perché nella quota
cosiddetta premiale, quella calcolata sui parametri che valutano la qualità
della ricerca e della didattica, un numero eccessivo di studenti "poco
produttivi", ossia in ritardo con gli esami, determina dei tagli pesanti da
parte del ministero". Tagli che nel 2010 per l'Ateneo palermitano hanno
superato nel complesso i 13 milioni di euro. Una parte di questi, circa 780
mila euro, sono dovuti proprio all'alta quota di universitari "poco
produttivi".
Da qui, la decisione di porre una stretta sui fuori corso, innanzitutto su
quelli iscritti alle vecchie lauree, che avranno tempo fino al marzo del
2014 (anno accademico 2012/2013) per terminare gli studi. Per gli iscritti
ai corsi del nuovo ordinamento, il limite varia dai quattro anni fuori corso
per le triennali ai sei per le quinquennali.
"Capisco l'esigenza di far fronte a questo fenomeno - dice Melluso - ma la
stretta sui fuori corso non risolve il vero problema, ossia la difficoltà
che troppi studenti incontrano nel superare in tempo gli esami previsti dai
loro percorsi. Per questo, servono delle misure di sostegno, come i corsi di
recupero". Una misura, quella dei corsi di recupero, su cui l'Ateneo sta
lavorando: "Stiamo facendo una ricognizione dei vari corsi di laurea per
trovare quegli insegnamenti che maggiormente rallentano i percorsi di
studi - dice Vito Ferro, delegato del rettore per la didattica - Una volta
individuati, provvederemo a istituire degli appositi corsi di recupero".
Il ritardo negli studi riguarda un po' tutte le facoltà. Secondo i dati del
2008, su 10 mila immatricolati in tutto l'Ateneo, solo 1.313 hanno
conseguito più dei due terzi dei crediti formativi previsti al primo anno.
La facoltà dove i percorsi di studi sono più lenti è quella di Scienze, dove
su 730 immatricolati appena 14 sono risultati in regola con gli esami, ossia
l'1,9 per cento. Percentuali simili si sono registrate nella facoltà di
Giurisprudenza, Economia, Scienze della formazione e Agraria. A Lettere, la
facoltà con più immatricolazioni, gli studenti del primo anno in regola con
gli esami sono stati 220 su 1591. Più o meno la stessa situazione di
Ingegneria (167 su 1106). I più rapidi nel superare gli esami, invece, sono
gli studenti di Medicina.
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