[Redditolavoro] bergamo Triumph: Ennesimo taglio di personale in un'azienda che NON E' IN CRISI!
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Tue Feb 8 06:31:07 UTC 2011
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07-02-2011
COMUNICATO STAMPA
Il caso della Triumph international rome spa sede Trescore Balneario bg
Dopo avere licenziato, solo negli ultimi anni, migliaia di dipendenti in
tutto il mondo, dalle Filippine alla Birmania, dall'Italia alla Thailandia.
Il colosso dell'intimo procede con i tagli del personale, oramai ridotto al
lumicino, nella filiale italiana con sede a Trescore Balneario Bg.
Stavolta si tratta di "sole" 19 persone dopo le 56 del 2010 e le più di 100
del 2007 che andranno ad unirsi alle migliaia di disoccupate/i della nostra
priovincia.
Dopo aver inviato il 28 gennaio una lettera alla direzione del personale con
una richiesta di incontro per chiarimenti sulle motivazioni dell'apertura
della mobilità.
Oggi lo Slai COBAS per il sindacato di classe ha effettuato un volantinaggio
alla sede italiana della multinazionale del tessile.
Un volantinaggio che aveva lo scopo di denunciare l'ennesimo licenziamento
da parte di un'azienda che usa a pretesto la crisi per fare sempre più
profitti a spese dei dipendenti che perderanno il posto e dei contribuenti
italiani che pagheranno l'indennità di mobilità.
la lettera alla direzione del personale Triumph (e Direzione provinciale
del Lavoro)
(dalla testimonianza di una lavoratrice)
“…lavoriamo per la Triumph da 10/20/30anni e abbiamo sempre considerato un
dovere dare il massimo per l’azienda. Negli anni, spesso con grande fatica,
siamo sempre riusciti a mantenerci al passo con i cambiamenti che, come è
naturale che sia, si sono verificati nel tempo…ci è stato chiesto di essere
sempre più flessibili e noi abbiamo acconsentito (…) ma nonostante quanto
abbiamo fatto e facciamo, la situazione ha continuato a peggiorare e,
malgrado il nostro impegno, i tagli di personale si sono susseguiti fino ad
oggi. Ora ci vengono a dire di nuovo che siamo in troppi, mentre, con la
chiusura del magazzino per parecchi uffici il lavoro anziché diminuire è
aumentato. Col blocco delle assunzioni in vigore da un decennio circa ci
hanno progressivamente sovraccaricato di lavoro in maniera spesso
insostenibile, tanto che prendere qualche giorno di ferie (o malattia) è
diventato un peso, al pensiero degli arretrati che si accumulano e che poi
servono mesi per recuperare (…) e come se non bastasse, da 2 anni, senza
nemmeno motivarlo, hanno abolito il premio produzione e da quest’anno i
premi fedeltà per i 10 e 25 anni di anzianità. Ci considerano vecchi,
obsoleti ed insufficientemente scolarizzati, quindi, ci pregano di togliere
il disturbo…ma quello che fa più male è che lo fanno con l’arroganza di chi
crede che non abbiamo una dignità”
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