[Redditolavoro] fiat sata - riorganizzare le file operaie per rispondere al piano Fiat
procomta
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Mon Dec 19 09:17:22 CET 2011
Fiat sata
riorganizzare le file operaie per rispondere al piano Fiat
Alla Fiat Sata il piano Marchionne procede con un ritmo a bassa intensità,
ma anche questo stabilimento va considerato ormai nel mirino e a rischio.
I cali produttivi dell'unico prodotto che attualmente si fa, la 'Grande
punto', sono utilizzati per un uso selvaggio e permanente della
cassintegrazione. A novembre si è lavorato solo una settimana e a dicembre
cassintegrazione il 9, il 16, il 19 e ininterrottamente dal 23 fino al9
gennaio. Gli operai verificano con un alleggerimento consistente della busta
paga il peso dell'azione Fiat.
All'attacco ai salari e al lavoro si aggiunge la disdetta di tutti gli
accordi sindacali dal 1° gennaio, la negazione delle libertà sindacali che
già qui avevano scritto una pagina di stampo fascista con il licenziamenti
dei tre operai di cui due delegati Fiom; e ora arriva a negare praticamente
qualsiasi diritto sindacale anche di presenza all'intera Fiom.
I sindacati del padrone Uilm, Fim, Ugl, Fismic ora si lamentano ed esprimono
preoccupazione, ma sono loro i complici dei piani aziendali e dell'attuale
situazione. La stessa Fiom ha al suo interno una componente che in questi
mesi ha obiettivamente indebolito la lotta operaia e l'opposizione sindacale
e fatto il gioco dell'azienda.
La Fiat Sata è uno dei pochi e principali stabilimenti su cui la Fiat punta
ma lo vuole bonificato e docile, ricattato con il comando pre "21 giorni",
ricostituito e rinforzato.
Ma gli operai Fiat devono decidere anche alla Sata se a questa guerra
scatenata dal padrone si deve rispondere con la guerra di classe o no.
Non è certo solo un fatto di libertà sindacale, di democrazia e diritti, che
pur giustificherebbero di fronte al fascismo padronale la più dura delle
Resistenze, ma anche di condizioni salariali, materiali e di lavoro che
tutti gli operai vedono peggiorare, quando invece proprio alla Sata con l'iper
produttività realizzata dovrebbero migliorare.
Alla Sata ora si è senza contratto, ancora con una disparità di trattamento
salariale e normativa rispetto agli altri stabilimenti Fiat, che si
perpetuerebbe anche all'interno dell'applicazione dell'accordo Pomigliano;
la paga base degli operai della Fiat Sata è la più bassa di tutti gli
stabilimenti automobilistici di Europa.
Melfizzazione significava già un anticipo dello schiavismo operaio, della
divisione e discriminazione degli operai Fiat.
Il sistema Ergo Uas in parte già applicato, in parte da applicare non fa che
rafforzare il principio base: più sfruttamento meno salario, più orario di
lavoro meno lavoro (cig, ecc.), che fa da manuale delle leggi del sistema
del capitale.
Sin dalla lotta dei "21 giorni" e in tutta la vicenda licenziamenti dei 3
operai, noi siamo stati, pur ancora non presenti in fabbrica, coloro che
hanno analizzato, denunciato e obiettivamente previsto dove la Fiat e tutto
il suo contorno andava a parare. Per questo ci hanno cancellato sul nascere
con la repressione e certamente vogliono impedire la rinascita,
riorganizzazione del sindacato di classe basato sui cobas e dell'autonomia
di pensiero, d'azione e di organizzazione della classe operaia.
Ma i nodi vengono al pettine. Nel nuovo anno o intraprenderemo insieme alle
energie migliori presenti nella fabbrica e nello stesso sindacato un'altra
strada o il 2012 sarà un anno davvero difficile per gli operai della Fiat
Sata.
Dal foglio dicembre di
proletari comunisti
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