[Redditolavoro] al porto di taranto arriva lo slai cobas s.c

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Mon Dec 19 09:05:17 CET 2011


NO ai licenziamenti-mobilità, ma non ci fidiamo della Cig a zero ore

Sin da prima dell'annuncio dei 160 licenziamenti (messa in mobilità) della 
TCT sono giunti numerosi solleciti da parte degli operai del porto con 
denuncia di ciò che all'interno avviene e con la preoccupazione di una 
marcia irreversibile di perdita del posto di lavoro, peggioramento delle 
condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori.
Nell'arco di questo 15 giorni Istituzioni e sindacati confederali hanno 
premuto sull'Autorità portuale, sul governo e su TCT per la revoca di questi 
licenziamenti. Ora a scadenza della sospensione di 15 giorni della messa in 
mobilità la soluzione sul tappeto è quella della messa in cassintegrazione a 
zero ore combinata con l'impegno del governo, annunciato dallo stesso 
presidente Monti, di far giungere gli 80milioni di euro di finanziamento per 
i lavori di dragaggio e infrastrutture che possano potenziare il porto.
Se Istituzioni e sindacati confederali esprimono soddisfazione, e anche noi 
riteniamo che la cassintegrazione sia meglio che la mobilità, non ci sono a 
nostro giudizio le ragioni per mettere fine alla lotta, che peraltro si è 
sviluppata in forme intense per un solo giorno, né per considerare la 
trattativa chiusa.
La cassintegrazione a zero ore in questa città e al porto non ha prodotto 
quasi mai un ritorno al lavoro ma solo una posticipazione dei licenziamenti. 
Circa le promesse poi del governo, ce ne erano state anche da parte dei 
precedenti governi e non ci sono tuttora ragione per dare più credito a 
questo governo che finora un decreto ha fatto ma per tagliare pensioni, 
imporre tasse che si ripercuotono sul salario, carovita, Ici, Iva ecc.
Nello stesso tempo va presa in considerazione che le motivazioni addotte da 
TCT sono legate ad una minore competitività sul piano del costo del lavoro 
del porto che la TCT sembra aver tradotto già in nuove scelte - 
trasferimento alporto del Pireo, ecc. - oltre che in comportamenti interni 
che attaccano condizioni e diritti.  Per cui l'azienda nei fatti non ha 
cambiato posizione, anzi dalle sueposizioni non sembra che anche l'eventuale 
intervento del governo con l'annuncio di finanziamenti sia risolutivo.
Da questo viene la posizione dello Slai cobas per il sindacato di classe di 
invitare i lavoratori a dire NO alla cassintegrazione a zero ore; a 
pretendere che qualsiasi cassintegrazione sia a rotazione e non sia quindi 
nei fatti un posticipato licenziamento dei 160.
Nel contesto attuale, quindi, la parola resta ancora alla LOTTA e non 
all'accordo!
E la posizione di maggior tutela dei lavoratori può venire ora solo dalla 
presenza nel porto nella lotta e nella trattativa dello slai cobas.
Ma che avanzi la soluzione dello Slai cobas per il sindacato di classe non è 
solo interesse dei lavoratori che rischiano il posto di lavoro, è interesse 
del movimento sindacale tutto che deve riorganizzarsi e rinascere,liberarsi 
di dirigenti inclini alla conciliazione e spesso alla corruzione, alla 
gestione di privilegi e assunzioni piuttosto che alla tutela di interessi 
collettivi dei lavoratori. Così come certamente non fanno la loro parte 
Istituzioni locali e nazionali che lasciano il porto allo strapotere e al 
profitto delle multinazionali.
Il lavoro, il salario, i diritti dei lavoratori e lo sviluppo del porto di 
Taranto che sia fonte di nuova occupazione richiedono un'altra strada, 
un'altra lotta e un'altra organizzazione dei lavoratori.

slai cobas per il sindacato di classe
- cobasta at libero.it 



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