[Redditolavoro] Fw: Ilva TA: fim, fiom, uilm accordo illegale su cambio tuta

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Sun Dec 18 11:40:43 CET 2011
















NO ALL'ACCORDO SU CAMBIO TUTA – COMUNICATO DELLO SLAI COBAS per il sindacato 
di classe ILVA




L'accordo firmato il 15 dicembre da tutte e tre i sindacati, fim, uilm e
fiom, dà una miseria, scambia un diritto retributivo certo per una
concessione, e quindi non va accettato.

In sintesi questo accordo dà 1,95 euro lordi per giornata di presenza – che
tassate del 10% diventano 1,75, e una una tantum di 1.750 euro in due
tranches: 1000 con la busta paga di gennaio 2012 e 750 con quella di
settembre 2012; viene imposta la firma di una liberatoria per bloccare
ricorsi in corso o futuri; infine, le somme erogate non saranno computati ai
fini del ricalcolo di istituti retributivi diretti e/o indiretti, compreso
il TFR.

Lo Slai COBAS per il sindacato di classe Ilva dà queste indicazioni: AL 
REFERENDUM VOTARE NO, NON
FIRMARE LA LIBERATORIA.

LO SLAI COBAS per il sindacato di classe ORGANIZZA RICORSI COLLETTIVI. Per 
questo Sabato 14 gennaio ore
10 al Centro Magna Grecia via Zara 121 Taranto, con la presenza dei nostri
avvocati prepareremo il ricorso collettivo con tutti gli operai (iscritti e
non iscritti allo slai cobas) che non hanno accettato e vogliono continuare
a rivendicare il loro diritto.



TORNANDO SULL'ACCORDO.



Oltre la miseria che si dà ai lavoratori, la inaccettabilità di questo
accordo sta anche nella sua motivazione. Invece di parlare di un diritto
previsto da leggi e sentenze anche della Cassazione che l’Ilva ha violato in
tutti questi anni, si parla di “premio di presenza”, una “indennità” data
dall’azienda sulla base di un accordo del 20.5.1989 sulla produttività.

Leggi e sentenze dicono chiaro che “L'orario di lavoro inizia quando il
dipendente, entrando nell'impresa, si assoggetta alle disposizioni
dell'imprenditore; il tempo impiegato, all'interno dell'unità produttiva,
per indossare le tute rientra quindi nell'orario di lavoro”.

Invece gli operai Ilva si trovano di fronte non al riconoscimento di questo
diritto ma a una “concessione” dell’Ilva, fatta pure, come viene scritto
nell’accordo ‘cambio tuta’, “in assenza di obblighi specifici”. Nello stesso
tempo il richiamo all’accordo del 1989 smaschera la diretta responsabilità
anche di Fim, fiom e uilm per la mancata retribuzione del ‘cambio tuta’ in
questi anni, visto che nell’89 avevano già concordato con l’azienda “le
modalità di inizio e fine dell’attività lavorativa e del computo dell’orario
di lavoro”, non inserendo il ‘cambio tuta’.

Scambiare poi una parte di retribuzione dovuta con un “incentivo legato alla
produttività”, può rendere in futuro anche questa miseria di 1,95 euro non
sicura ma dipendente dall’andamento della produttività.

Nel merito, inoltre, l’una tantum di 1.750 euro viene riconosciuta per
intero solo agli operai con “anzianità aziendale minima di cinque anni”,
tutti gli altri la riceveranno in proporzione alla loro anzianità – quindi
soprattutto i giovani operai vengono ulteriormente penalizzati.

E non manca il ricatto: questa “indennità” verrà data solo a chi firma una
liberatoria “tombale” individuale, in modo che l’azienda sia coperta da
eventuali ricorsi passati e futuri.

I lavoratori che hanno fatto ricorso non solo devono rinunciarvi, ma devono
anche farsi carico delle spese legali che superino le 300 euro.

Si tratta niente di meno di un’estorsione, aggravata anche da minacce
aziendali, che circolano in questi giorni in fabbrica, verso coloro che non
firmeranno.



Se da parte di Fim e Uilm era scontato che firmassero, non aspettavano
altro, dato che avevano avviato questa vertenza controvoglia solo perché
pressati dagli operai; da parte della Fiom, che fino all’ultimo ha giurato
che non avrebbe firmato, è una vergogna.

Ora, per cercare di abbellire l’accordo, arriva anche a far passare come
tutela della volontà dei lavoratori la firma della liberatoria, dicendo
addirittura che così “ogni lavoratore potrà decidere individualmente se
aderire all’accordo o meno”. Ma siamo su “scherzi a parte”!?

slai cobas per il sindacato di classe ilva taranto
cobasta at libero.it
347-5301704






More information about the Redditolavoro mailing list