[Redditolavoro] istituto tumori milano contro monti
CobasSindacatodiClasse
cobasta at libero.it
Fri Dec 9 12:24:18 CET 2011
SLAI COBAS per il sindacato di classe
Sede legale e nazionale: Taranto v. Rintone, 22 tel/fax 099/4792086 -
347/5301704 cobasta at libero.it
Sede regionale: Dalmine Viale Marconi,1 - 24044 (Bergamo) Fax 035/19968666
Cell. 335/5244902
http://www.youtube.com/user/cobasinforma - Casella Postale 4 Dalmine -
cobasdalmine at infinito.it
LA FINE DELLA SANITA' PUBBLICA E' GIA' NOTA E ...
CHI PAGHERA' I COSTI ANCHE: I LAVORATORI!
Sappiano anche chi sono gli autori. In primis le politiche del precedente
governo Berlusconi, che tramite il suo luogotenente Formigoni, ha finanziato
il sistema privato e tolto finanziamenti alle strutture pubbliche. Un
sistema presentato come eccellenza, ma non passa giorno, che non leggiamo
sui giornali che si di eccellenza si parla, ma eccellenza della
corruzione-dell'arroganza--del malaffare-degli intrecci politico/mafiosi in
stretto legame con i vertici dei servizi segreti. In sintesi il sistema San
Raffaele-don Verzè- Comunione e Liberazione. Una macelleria sociale che il
"governo tecnico" (illegittimo perché non votato da nessuno, deciso dai
poteri forti e contro lo stesso dettato costituzionale, per "assumersi" la
responsabilità di scaricare la Crisi sui lavoratori e le masse popolari,
tramite una manovra lacrime e sangue per noi) a guida Monti porterà sino in
fondo.
HANNO INIZIATO CON LE PENSIONI, MA IL PEGGIO E' DIETRO L'ANGOLO, E PRIMI
DELLA LISTA SONO LAVORATORI -LAVORATRICI DEL PUBBLICO IMPIEGO, SANITA' IN
TESTA!
. Partiamo "dall'equivoco" che la Sanità pubblica sia tale, e a maggior
ragione in Lombardia e in particolare all'Istituto Tumori (luogo di ricerca
e sperimentazione, ma non senso alto del termine, ma nel senso dell'introduzione
del peggio dell'arroganza padronale e delle politiche di cancellazione dei
diritti dei lavoratori), equivoco che continua a confondere le menti dei
lavoratori. Riportiamo, per l'ennesima volta, due dati a dimostrazione della
realtà effettiva e che smascherano le chiacchere e "assicurazioni" della
Dirigenza, della Regione, dei sindacati confederali e delle cosiddette sigle
alternative: 1) il cosiddetto privilegio del posto sicuro nel PI è stato già
abolito dal lontano 2000, quando Cgil-Cisl-Uil si accordarono coll'allora
governo di centro sinistra per il blocco del turn over (nuove assunzioni per
coprire il vuoto d'organico dovuto al pensionamento di chi aveva raggiunto i
requisiti). Blocco di nuove assunzioni reiterato sino ai giorni nostri, e
sempre con la condivisione delle sigle sindacali "note" e i governi
succedutesi e di qualunque colore vestiti. Il tutto "condito" dalla clausola
nel rinnovo dell'ultimo contratto, 2005/2008, del ricorso alla Cassa
Integrazione e Mobilità per ripianare i bilanci -oggi usano il termine
"armonizzazione della spesa"- (disastrati dallo scippo dei finanziamenti a
favore dei loschi affari privati, diciamo noi). E quindi una strada spianata
a quello che il "signor" Monti ha annunciato, e che farà, nel PI a partire
da Sanità e Scuola. Un governo che mette al dicastero della Difesa un
generale portatore delle politiche di guerra della Nato, visti i primi
provvedimenti -più soldi all'industria bellica e alle missioni, denominate
di "pace", a fronte dei tagli per pensionati, lavoratori, ceto medio e masse
popolari,- chiariscono bene a chi faranno la guerra: ai nostri diritti!; 2)
diritto di sciopero e difficoltà di scioperare. Qui il problema non sono
soltanto le leggi liberticide, come la 146/90, che negano la libertà e il
diritto di sciopero, ma sono proprio la cancellazione dei posti di lavoro,
la precarietà, la causa principale che "impediscono" l'esercizio della forza
dei lavoratori tramite lo Sciopero.
Diciamo ai lavoratori dell'Istituto, dipendenti diretti ma anche a quelli
degli appalti, che è necessario e immediato scendere in campo: ma non i
soliti scioperi ma la costruzione dello sciopero Generale dal basso, a
partire dalla rottura con chi, come Cgil-Cisl-Uil, hanno detto che "i
sacrifici erano giusti" solo che devono essere "più equi", mettendo di fatto
sullo stesso piano chi i sacrifici non li ha fatti mai e chi li subisce.
Per questo da lunedì 12 dicembre inizieremo la mobilitazione per costruire
lo sciopero dal basso, non perchè aderiamo allo sciopero cgil-cisl-uil
(questi ipocriti si smascherano da soli, infatti per "ovviare" alle loro
malefatte, come le "difficoltà" di scioperare, per il 12 hanno indetto delle
assemblee per "aggirare" la mannaia della 146/90, da loro voluta e
condivisa). Da lunedì saremo davanti l'Istituto per informare i lavoratori e
l'opinione pubblica delle proposte dello slaiCOBAS; per illustrare il
percorso e le proposte di lotta che metteremo in campo a cui chiamiamo i
lavoratori ad aderire e fare proprie.
Slai Cobas "INT" per il sindacato di classe cobasint at tiscali.it; cell.
338-7211377
fip 9-12-2011
More information about the Redditolavoro
mailing list