[Redditolavoro] libia

procomta ro.red at libero.it
Tue Aug 23 07:58:18 CEST 2011


L'IMPERIALISMO USA-FRANCIA-GB-ITALIA con lo strumento della NATO ha 
definitivamente messo le mani sulla Libia
un governo  neocoloniale ad essi asservito sostituisce il regime di 
Gheddafi, che pure negli ultimi anni aveva comunque garantito gli interessi 
dell'imperialismo
le rivolte arabe, compreso le masse libiche sollevatesi contro Gheddafi 
hanno un nemico in più, che peraltro può fare dell'esempio libico una strada 
da seguire
contro regimi ad essi scomodi - siria in particolare  messi in crisi dalla 
rivolta popolare -
i punti per tutti e in particolare nei paesi imperialisti occupanti restano 
denuncia e lotta contro l'imperialismo e il proprio in particolare
sostegno alle rivolte polari del mondo arabo per l'istaurazione di 
repubbliche di nuova democrazia antimparialiste in marcia verso il 
socialismo
i due aspetti vanno insieme

proletari comunisti
23 agosto 2011

una posizione da napoli

Tripoli liberata: ovvero lo strano caso della rivoluzione che fa felici i 
padroni
Sull'estate nera delle borse - europee e non solo - sembra soffiare  d'improvviso 
una ventata d'aria fresca. Dopo un mese di crolli e perdite continue gli 
investitori tirano un sospiro di sollievo: Tripoli è inondata di sangue e 
gli indici di borsa, finalmente, risalgono (ENI in testa con un rialzo dei 
suoi titoli del 5,21%).
Sulle prime pagine dei giornali appaiono - dopo mesi nei quali l'aggressione 
alla Libia è stata resa invisibile - le mille immagini colorate di una paese 
in festa, libero, gioioso: e le case crollate? Le città distrutte? I corpi 
straziati?  Dove sono le immagini dell'attacco NATO alla TV libica? Che fine 
hanno fatto le foto dei morti ammazzati dalle nostre bombe?
Oggi più che mai cala una cappa di colpevole silenzio sul ruolo della NATO e 
delle potenze europee in questa guerra: gli "insorti" si sarebbero 
 "liberati" da soli e le poche informazioni che possiamo avere su quanto è 
realmente accaduto negli ultimi quattro mesi sull'altra sponda del 
Mediterraneo sono filtrate e manipolate.

A noi che questa aggressione abbiamo provato a denunciarla, a spiegare le 
motivazioni e i reali interessi che si celavano dietro al fantomatico 
"sostegno ai ribelli" e alla retorica della "guerra umanitaria", resta l'amara, 
amarissima constatazione di un altro colpo messo a segno dall'imperialismo 
europeo ed usa, insieme alla conferma della ragionevolezza delle nostre 
riflessioni:  a darcela è la voce inconfutabile degli indici di borsa.
La guerra - ieri, oggi e, c'è da scommetterci,  pure domani -resta di gran 
lunga il più efficace strumento di sopravvivenza del sistema capitalista e 
il miglior affare possibile.
Se intendiamo combatterle, teniamolo a mente.

Laboratorio Politico Iskra; Red-link Napoli; Collettivo Politico Fanon; 
Collettivo Autorganizzato Universitario; Unità Comunista;




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