[Redditolavoro] Thissenkrupp ricatta i lavoratori

bastamortesullavoro@domeus.it cobasta at libero.it
Tue Apr 19 16:01:45 CEST 2011


Il lupo perde il pelo ma non il vizio: la ThyssenKrupp persiste nel suo 
comportamento
arrogante e ricattatorio.
Anziché fare un passo indietro e ammettere le proprie responsabilità, ormai
chiarissime, le scarica sulla sentenza (assolutamente commisurata alla 
gravità dei
fatti e dei reati contestati) emessa dalla Corte d'Assise, ritenuta "troppo 
dura", e
sui lavoratori ternani, definendo le pene accessorie eccessivamente 
"punitive" e
dalle conseguenze "preoccupanti" per la ricaduta occupazionale, ora messa in
discussione.

Non accettiamo la logica della "guerra fra poveri" fra lavoratori: 
esprimiamo quindi
la massima solidarietà ai lavoratori di Terni (ma non al sindacato 
ternano.che ancora
non si è accorto della strage del 2007 a Torino? come già avvenuto durante 
la dura
vertenza del magnetico nel 2005 affrontata dai lavoratori ternani per cui 
facemmo
all'ora diversi scioperi, mentre a Terni le Rsu e le OO.SS. Fim-Fiom-Uilm, 
non ne
proclamarono nemmeno uno per la nostra vertenza nella primavera del 2007, 
che pur
decretò la chiusura dello stabilimento di Torino.
Così come non accettiamo il coro di voci, giunto da più parti, che minimizza 
le
responsabilità dell'Azienda e la condotta degli imputati "prima e durante" 
il
processo.
In questo senso sono sconcertanti le dichiarazioni e le finalità strumentali 
a cui si
vuole sottointendere (facendo sponda all'Azienda rispetto all'eventualità di 
un
disimpegno in Italia da parte di TK, assolutamente fantasiose e pretestuose
rilasciate dal Sindaco di Terni e dal Presidente della Provincia di Terni, 
che
respingiamo su tutta la linea e piuttosto invitiamo ad occuparsi del 
rappresentare al
meglio gli interessi dei Cittadini da loro amministrati e non aspettarsi 
pacche sulla
spalla dal management TK o chissà altro..diversamente dovremmo pensare, 
rispetto alle
Istituzioni ternane, a quanti cittadini/lavoratori della territorio 
sarebbero
disposti a "sacrificare ed immolare" dentro lo stabilimento di Terni di TK 
!!!
Ricordiamo per chi se ne fosse dimenticato inoltre, che TK Italia deve 
risarcire lo
Stato Italiano di circa 50 milioni di euro per infrazioni delle regole 
comunitarie,
dal 2007 sanzionata per cui, nell' interesse dei cittadini di Terni, sarebbe
auspicabile oltreché doveroso che gli Enti locali ternani si attivino verso 
il
Governo per applicare l'esazione di tale sanzione per investirla sul proprio
territorio.

 Se vi è stata una particolare attenzione da parte dei media sulla vicenda
ThyssenKrupp, fino a farla diventare una questione politica,  non vanno 
dimenticati
il costante impegno e la mobilitazione dei familiari delle vittime, degli 
operai
torinesi, dell'opinione pubblica e della società civile, che mai hanno fatto 
calare
l'attenzione su una vicenda così drammatica e dolorosa non solo per Torino 
ma per
tutto il Paese.  Neppure si possono tralasciare e ignorare: le gravissime 
carenze
della sicurezza all'interno dello stabilimento, che hanno poi portato alla 
morte
atroce dei nostri 7 compagni di lavoro (ed esponendo altri al rischio di 
fare la
stessa terribile fine) che gli imputati hanno da subito cercato di occultare
ricorrendo alle false testimonianze di una decina di ex lavoratori, 
assortiti tra
Quadri/Impiegati ed Operai ( per i quali verrà istruito un nuovo processo); 
il nuovo
filone d'inchiesta per 4 ispettori Asl, che avvertivano preventivamente l'Azienda 
dei
controlli; il rinvio a giudizio di 4 testimoni della difesa per i reati di 
falsa
testimonianza e omicidio colposo; il vergognoso ricatto perpetrato a danno 
dei
lavoratori, ricollocati solo a patto di accettare "volontariamente" la 
rinuncia dalla
costituzione di Parte Civile nel procedimento (80 operai così esclusi dalla
costituzione di Parte Civile); la discriminazione adottata nei confronti 
degli ultimi
13 lavoratori ancora in cassa integrazione (quasi tutti costituiti Parte 
Civile nel
processo), mai ricollocati dall'Azienda e dagli Enti locali come invece 
avvenuto per
altri operai, nessuno dei quali costituito nel processo.

Nonostante le gravissime colpe accertate prima e durante il processo gli
imputati sono ancora a piede libero, come se nulla fosse. Useranno ancora 
questo
lasso di tempo prima del processo di Appello per cercare di inquinare 
ulteriormente
le prove?

Un imprenditore e/o un'azienda che si definiscono perbene non hanno nulla da 
temere
da questa sentenza: semmai è una esortazione a fare ancora di più per quanto 
riguarda
la sicurezza sul lavoro, visto il numero inquietante di morti, infortuni, 
invalidi da
lavoro e colpiti da malattie professionali nel nostro Paese, che ci relega 
agli
ultimi posti in Europa in fatto di sicurezza e tutela della salute nei 
luoghi di
lavoro. Chi interpreta questa sentenza, che dovrebbe ridare speranza ai 
lavoratori e
far riflettere gli imprenditori, in maniera negativa, è in malafede, così 
come il
tentativo di delegittimarla, disonorando la memoria delle vittime e la 
terribile
sofferenza patita dai familiari.

Anche gli operai, mandati in guerra senza che venisse detto loro, pretendono
giustizia: che i risarcimenti ottenuti dagli Enti locali costituiti come 
Parti Civili
nel processo vengano utilizzati per creare nuovi posti di lavoro per tutti 
quelli
che, come noi, hanno dovuto subire simili ingiustizie.



Torino, 19 aprile 2011
                           Associazione Legami d'Acciaio Onlus



More information about the Redditolavoro mailing list