[Redditolavoro] Fw: processo thyssen

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Sun Apr 17 12:30:15 CEST 2011









la rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro condivide la 
rsoddisfazione dei familiari e
degli operai della Thyssen per la sentenza di dura condanna dei padroni di
questa fabbrica, responsabili volontari della strage che ha colpito in
maniera così viva e ampia il movimento operaio e l'opinione pubblica
proletaria e popolare.
E' giusto esprimere un senso di sostegno e ringraziamento per il Giudice
Guariniello e per tutti coloro che hanno contribuito a questa importante
vittoria in un aula di un Tribunale, contribuendo soprattutto ad affermare
una verità che padroni e governo hanno sempre cercato di negare a fronte
delle morti sul lavoro: la logica del profitto, la proprietà delle fabbriche
rende i padroni assassini e rende la loro azione un crimine sia giuridico,
sia morale e sistemico.
Ma, ne converrà lo stesso Guariniello, questa non può essere considerata la
vittoria della legge e di un giudice.
Il movimento ampio con cui rispose la Torino proletaria, cittadina e
popolare nei giorni immediatamente successivi alla strage, le iniziative
sviluppatesi in quelle ore su scala nazionale, l'impegno di tanti, compreso
artisti che, al cinema, al teatro, in musica, si sono spesi in questa
vicenda, lo stesso ruolo della stampa, della Tv che in alcuni momenti ha
contribuito con pezzi di informazione corretta all'affermazione della verità
sancita ora dalla sentenza, hanno tutti contribuito a questa sentenza.
Ma detto questo, va considerato che tre motori hanno svolto il ruolo di
avanguardia e prima fila in tutto questo movimento, non tanto e non solo nei
giorni immediatamente successivi alla strage, ma nei lunghi giorni, mesi,
anni che hanno portato a questa sentenza.

I FAMILIARI DELLE VITTIME, che non hanno mai smesso di trasformare il loro
immenso dolore in forza di denuncia e ricerca di giustizia, respingendo le
ignobili pressioni e ricatti dei padroni dell'azienda che hanno cercato in
tutte le maniere di comprarli e cancellarli, dopo aver cancellato la vita
degli operai, dal processo.
UN GRUPPO DI OPERAI DELLA THYSSEN, guidati da Ciro Argentino, che in maniera
costante e trasversale hanno fatto da punto di riferimento, per rispondere a
questo processo con la resistenza e in certi casi la lotta, scontrandosi con
le burocrazie sindacali, compreso il loro stesso sindacato, la Fiom,
burocrazie che hanno fatto di tutto, chiaramente con la Uilm e la Fim in
prima fila, per fiaccare, ricattare la resistenza, svenderla al servizio
degli interessi, non solo dei padroni della ThyssenKrupp, ma di tutti i
padroni che non volevano questo processo, questa sentenza e le conseguenze
generali di essa.
LA RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO, che costruita su
iniziativa e impulso dei compagni di Taranto appartenenti allo Slai cobas
per il sindacato di classe, è riuscita a costruire una Rete di
controinformazione e sostegno, di iniziative su tutto il territorio
nazionale, a costruire una grossa manifestazione a Torino che ha unito i
familiari di diversi processi così come le realtà effettivamente impegnate
sul terreno della sicurezza sui posti di lavoro, e ha realizzato, nei mesi
del silenzio, su questo processo, una costante presenza e informazione -
basti pensare alle corrispondenze di tutte le udienze realizzate da Stefano
Ghio appartenente a questo impegno a tutti i livelli.
Tutte queste sono state energie di piccoli David del proletariato contro il
Golia della multinazionale del padrone, e di piccoli Yu Kung contro le tre
montagne esistenti in questa vicenda come in tutte le vicende del
proletariato: il capitale, lo Stato, il riformismo sindacale e politico.

Queste tre leve hanno contribuite ed è la sola seconda verità di questo
processo.

Oggi si assiste a questo "saltare sul carro del vincitore" di partiti,
sindacati, associazioni, che o sono stati dall'altra parte finora o nulla
hanno fatto in questo processo, compreso quelle forze sindacali costituitesi
parte civile e che ora incassano impropriamente, ingiustificati risarcimenti
per loro, stabiliti dalla sentenza. Ed è bene ora che si faccia anche
chiarezza su questo punto.
Quali conseguenze ha questo processo nella lotta contro le morti sul lavoro
e in tutti gli altri processi; quali influenze nello scontro di classe su
questo terreno; quale sarà la reazione dei padroni colpiti per rovesciare
questo verdetto; quale debba essere ora il ruolo dei soggetti che ne hanno
costituito la lega principale - sono questioni che devono essere affrontate
nei prossimi giorni, settimane e devono trovare un loro momento nazionale in
cui questo possa essere discusso e possa essere materia di continuazione
della guerra di classe in cui questa vicenda è inserita.

rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro at gmail.com
347-1102638




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