[Redditolavoro] dall'assemblea donne fiom

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Tue Apr 12 22:48:32 CEST 2011


Una rappresentanza di lavoratrici del MFPR, da Milano e da L'Aquila, ha 
partecipato all'assemblea nazionale delle donne Fiom. Questa partecipazione 
è stata utile e positiva.
Abbiamo fatto un banchetto dentro la sala dell'assemblea e il materiale su 
"sciopero delle donne", opuscoli sui temi delle lavoratrici che abbiamo 
portato è andato a ruba. Abbiamo potuto stabilire molti contatti con 
delegate di realtà lavorative più significative e al centro oggi che di 
lotte e vertenza, dalla Fiat di Termoli, all'Ansaldo di Genova, alla Honda 
di Chieti, all'Eutelia, a tante realtà di Bologna, Roma, ecc..
Il messaggio/mozione sullo sciopero delle donne lo abbiamo volantinato ma 
non abbiamo potuto leggerlo in assemblea, all'inizio un po' ingessata ma poi 
piena di interventi di delegate.
Sono emerse molte contraddizioni, sia di genere all'interno del sindacato (e 
questo è buono) sia in merito a diversi punti del contratto "da 
riconquistare", come la questione degli asili aziendali e del part-time, 
ecc.
Riportiamo un primo resoconto sintetico dei principali interventi. Ne faremo 
uno più completo appena avremo trascritto la registrazione fatta in 
assemblea.

RESOCONTO - Con la partecipazione di 70-80 delegate e funzionarie si è 
tenuta l'assemblea nazionale donne fiom.
L'assemblea è stata aperta dall'intervento di una sindacalista tunisina che 
fa parte di una delegazione attualmente in Italia e che ha parlato delle 
lotte che hanno sviluppato e delle condizioni delle donne tunisine. Ha fatto 
riferimento agli immigrati giunti in questi mesi in Italia, alla campagna 
politica e le condizioni in cui vengono tenuti.

LA LUNGA ED ARTICOLATA INTRODUZIONE, PREPARATA DA BARBARA PETTINE E 
ALESSANDRA MECOZZI, si è aperta partendo dal fatto che l'Italia è in guerra; 
doppia guerra in Africa con i bombardamenti, ma anche sul nostro territorio, 
con appello a mobilitarsi e ad adoperarsi per l'assistenza ai migranti; ha 
espresso dolore e rabbia, con negli occhi l'immagine di corpi di donne e 
bambini, per l'ultima di una lunga serie di stragi in mare. Fare appello 
alle donne che si sono mobilitate il 13/2 e l'8/3 per mobilitarsi per le 
condizioni  straordinarie di chi fugge dalle guerre
Nello sciopero generale, che ha chiesto sia esteso a 8 ore per tutte le 
categorie, vengano portate le parole d'ordine: accoglienza per gli 
immigrati, permesso temporaneo, contro i respingimenti, nessuna distinzione 
tra profughi e clandestini.
Sul fronte dell'occupazione femminile ha denunciato come si sono persi 
migliaia di posti di lavoro: da un lato per gli effetti della crisi, 
dall'altro per le politiche di conciliazione. Il ricorso ai voucher, che 
rappresenta il ricorso a una forma estrema di precariato, l'esempio di 
Brescia in cui è stato annullata l'erogazione del bonus bebè dopo il 
riconoscimento all'accesso anche per gli immigrati, sono alcuni esempi di 
politiche in tal senso.
Il divario salariale a sfavore delle donne nel settore metalmeccanico va 
oltre il 20% , come emerso nella conferenza della Cgil sull'occupazione 
delle donne.
Nello sciopero generale portare l'obiettivo di raggiungere il 50% di 
occupazione femminile al 50% a tempo indeterminato (qui è stato posto 
l'accento critico all'intesa sulla conciliazione degli orari tra lavoro e 
famiglia); stabilizzazione dei contratti precari.
Nell'ambito della battaglia per la riconquista del contratto nazionale, la 
battaglia sull'organizzazione del lavoro e orario; contratti di solidarietà 
espansivi per far fronte alle crisi aziendali; quota minima di assunzioni al 
meridione (10% occupazione femminile), come strumenti di correzione.
Mappatura dei rischi sulla salute sessuale e riproduttiva delle donne e 
degli uomini a partire dagli orari di lavoro, dal lavoro notturno, dal 
lavoro a turni.
Rete Rls di compagne, alla recente assemblea nazionale degli Rls di Ancona 
pochissime erano le donne, che con il contributo di medici si occupano di 
questo. Ottenere ore di assemblea retribuita in più per affrontare queste 
discussioni.
Aumento di copertura di congedi parentali.
Entro l'estate arrivare ad un'assemblea di delegate su occupazione, welfare, 
diritti, aperta alle studentesse, alle precarie.

DELEGATA DELLA CISA DI FAENZA: ha portato un appello delle operaie Omsa per 
un fronte femminile contro la falcidia dei posti di lavoro, e la necessità 
di sviluppare solidarietà di classe e di genere.

DELEGATA EUTELIA IBM ROMA SUD: ha sottolineato come l'attacco sia molto 
complicato. Sempre meno parità nei luoghi di lavoro. Più difficile 
denunciare le molestie sessuali per il clima generale. Ha riportato 
l'esperienza personale di "attenzioni" da parte di un delegato sindacale, e 
ha denunciato che queste cose avvengono anche all'interno del sindacato e 
anche su questo bisogna fare qualcosa. Inoltre, quando ha informato le Rsu 
dell'azienda in cui opera il delegato, per prima la rsu donna si è detta 
incredula.

DELEGATA DELL AST-AZIENDA DI MICROELETTRONICA DI CATANIA: ha sottolineato 
che, se in generale il quadro per le donne non è positivo, per le donne del 
sud è ancora peggio.
All'Ast si è presentato il grosso problema delle operaie in stato di 
gravidanza che, al rientro dalla maternità diventano "figlie di nessuno". 
Inoltre, ha raccontato che, per le condizioni di lavoro di insalubrità, per 
il fatto che lavorano in camere pressurizzate, in presenza di sostanze quali 
acidi, varie operaie devono essere spostate; ma il grande ricorso a questa 
forma di tutela della salute crea un problema.
Ha denunciato come al Sud, dove mancano le politiche sociali, le strutture, 
il ricorso al congedo parentale automaticamente si considera assenteismo, e 
comunque incide su diverse voci salariali.
Si chiede l'estensione anche nel privato del diritto di fruire di periodi 
equivalenti a quelli del PI per la malattia dei figli piccoli, e data la 
particolarità della presenza di nuclei familiari in questa azienda, è stato 
chiesto all'azienda l'astensione di uno dei coniugi dai turni notturni fino 
ai 5 anni del figlio - richiesta respinta a Catania, ma riconosciuta negli 
stabilimenti al Nord.

DELEGATA DEL VENETO: sul giudizio negativo sull'avviso comune non d'accordo, 
perchè rispetto alla proposta Sacconi è "meglio". Sull'orario di lavoro le 
donne chiedono una possibilità più "conciliante" con i problemi familiari, 
ad esempio riduzione della durata delle pause per uscire prima. Congedi 
parentali, politiche di conciliazione anche per gli uomini.

STEFANIA FIAT TERMOLI (lettera al giornale): racconta la sua storia di madre 
con 2 figli e le difficoltà di conciliare lavoro e lavoro di cura, e della 
costruzione del Coordinamento Donne di Termoli. La Fiat ha cercato di 
disgregare il gruppo per spingere a soluzioni "individuali" dei problemi.

MEDICO (GIÀ CONSIGLIERA PER IL MINISTERO DELLA TURCO): ha denunciato che non 
molto è stato fatto sulle conseguenze dell'organizzazione del lavoro, dei 
turni. Gli unici studi sono stati fatti negli anni '70. Richiesta alle 
istituzioni di farsi carico della salute nei luoghi di lavoro.
Proposta: gruppo di lavoro di donne, disponibilità da parte di tante a 
mettere a disposizione le proprie competenze specifiche.
Perchè sono proprio le operaie a non parlare di questi rischi? Aborti, 
menopausa precoce, infertilità, questioni legate a salute sessuale e 
riproduttiva...

DELEGATA FIAT AVELLINO: uno stabilimento arretrato rispetto alla lotta di 
classe, dove quello che si è ottenuto lo si è ottenuto grazie alle lotte a 
Melfi, Pomigliano, Termoli. Alla Fiat di Avellino vi sono 100 donne in 
catena di montaggio. Pressioni da parte di un compagno a livello di 
"competitività"
Le donne cercano forme di pragmatismo, l'uomo si restringe nelle vedute.
Ha detto di sentire un senso di sconfitta nel non trovare altre donne di 
Avellino. Il Coordinamento donne non ha portato a risultati concreti.

FUNZIONARIA BERGAMO: dai dati dell'inchiesta tra le operaie emerge che già 
prima del piano Marchionne tra le donne il 20% soffriva di insonnia.
Come donne, ha detto, dobbiamo mettere un "pezzo" in più perchè le 
condizioni non sono uguali per tutti.
A Bergamo si comincia a riassumere gli interinali. Accordo raggiunto 
recentemente sul salario d'ingresso nell'azienda che produce macchinette per 
il caffè con circa 1200 operai, a maggioranza donne; per farlo passare 
l'azienda ha fatto pressioni sugli interinali, ha anche volantinato. La Fiom 
non ha firmato. La precarietà prima della crisi era solo femminile adesso è 
comune anche tra gli uomini.
Poi ha denunciato la situazione nel sindacato. La struttura di Bergamo non 
avrebbe autorizzato la mia partecipazione oggi se non dietro intervento del 
segretario regionale, mi sono pagata il biglietto.
Sono stata mandata a Bergamo senza formazione, catapultata in una realtà che 
non conoscevo, e questo è sbagliato. Serve un po' più di solidarietà tra 
funzionarie.

LUCIA SEGRETARIA ROMA SUD: fa riferimento alla recente assemblea Rls. 
Maschilismo all'interno della Cgil, paura di passare da vittima a imputate.
Questa assemblea deve essere base di lancio per un progetto per rendere 
duraturo questo momento. Non si può fare un'assemblea di delegate all'anno e 
poi il vuoto. Analisi interna.
Riunioni di donne del comitato centrale

PAOLA CNH MODENA: aborti spontanei, turni-orari; donne oltre i 60 fanno 
ancora lavori pesanti; vi sono molti contratti part time. Richieste: licenza 
per parto della moglie, giorni per malattia figli, problema dei nidi...

GIULIANA FIOM BOLOGNA: parlare di com'è questa organizzazione che limita le 
nostre capacità.
Punti qualificanti del contratto che facciano sentire alle metalmeccaniche 
che è il loro contratto.
La L.53 non è per permessi per madri ma per riprendersi tempi di vita.
Nel contratto nazionale ci sono alcune questioni che si prestano ad 
interpretazione; ad es. sulla maternità anticipata il riconoscimento del 
pagamento al 100%, è una parte ambigua del contratto
Trattamento malattie brevi: colpisce più le donne che gli uomini (dolori 
mestruali, mal di testa etc)
Part time a turni: tema spinoso, contrattato con l'azienda si lavora di più, 
utilizzato dalla donne ha lo scopo di conciliare.
Nidi aziendali: bisogna fare una battaglia per gli asili pubblici, se mai 
l'azienda versi i contributi per investire in strutture, ma non per il nido 
aziendale

LAURA SPEZIA: siamo in tante. Si sono posti molti temi: congedo parentale, 
turni, orari...
Non è possibile qui definire la piattaforma; dobbiamo portare una lettura 
dal nostro punto di vista sui punti del contratto. In tempi di crisi le 
donne sono più penalizzate.
Facciamo una mappatura dei rischi di genere.

BARBARA PETTINE: Sull'avviso comune governo-OOSS il metodo ha la stessa 
rilevanza del merito. Questioni che ci riguardano direttamente, affrontate 
senza consultare le categorie. Modello autoritario, maschile che dobbiamo 
scardinare.
Nel merito, poi, nel protocollo e avviso comune si assumono cose mai assunte 
dalla Cgil:
donna non come soggetto, ma come ruolo nella famiglia
lavori a tempo determinato
flessibilità
il ricorso ai voucher


Le lavoratrici del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario che hanno 
partecipato

9.4.2011 



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