[Redditolavoro] Il popolo honduregno insorge contro il regime

Fulvio fuldigior at gmail.com
Sun Apr 3 10:36:52 CEST 2011


Honduras

*Il popolo honduregno insorge*

*contro il regime  **
*Violenta repressione in tutto il paese non ferma lo Sciopero Civico
Nazionale




Mobilitazione in tutto il paese (Foto STIBYS)



La violenta repressione scatenata ieri (30/3) dal regime oppressore di
Porfirio Lobo non ha fermato la grande mobilitazione popolare che si è
estesa in tutto il paese, all'interno di una giornata di lotta indetta dal
Fronte nazionale di resistenza popolare (Fnrp). Si contano a decine i feriti
e gli arresti in tutto il territorio nazionale.


L'Honduras si è risvegliato ieri semiparalizzato, con blocchi stradali in
tutto il paese. Fin dalle prime ore della mattina sono iniziate ad arrivare
notizie sulle varie mobilitazioni e proteste che stavano bloccando le
principali vie di comunicazione locali e internazionali.

Nella capitale Tegucigalpa, la popolazione in resistenza si è appostata in
vari punti della città, bloccando le principali arterie e i ponti
veicolari.

Nel frattempo, centinaia di maestri e maestre che lottano contro la
privatizzazione dell'istruzione e contro la brutale repressione scatenata
contro lo loro protesta da ormai più due settimane, si sono riconcentrati di
fronte all'edificio della Corte suprema di giustizia ed esigono il rilascio
di venti colleghi accusati di manifestazione illecita e sedizione.

Di fronte a questa nuova prova di forza e alla capacità di mobilitazione
della popolazione honduregna, il regime succedaneo del colpo di Stato ha
nuovamente mostrato il suo vero volto, reprimendo per la seconda settimana
consecutiva la popolazione in resistenza.

"Stanno reprimendo la popolazione in tutto il Paese, ma la gente sta
resistendo a Progreso, San Pedro Sula, Santa Rosa de Copán, Olancho, Colón,
qui nella capitale e in molte altre città. Sono stati sgomberati e sono
tornati a occupare le strade. Continuano a lottare", ha detto la
coordinatrice del Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene
dell'Honduras (*Copinh*), *Bertha Cáceres*.

"È peggio che durante i primi giorni del colpo di Stato, ma la gente ha
imparato a difendersi e ha acquisito una maggiore capacità di risposta alla
repressione. Stiamo difendendo i nostri diritti, la nostra territorialità e
le nostre conquiste. Siamo convinti che questa mobilitazione permanente non
si fermerà", ha affermato *Cáceres*.

La dirigente indigena ha anche condannato la politica ipocrita degli *Stati
Uniti* che continua a finanziare i corpi repressivi dello Stato e mantiene
le proprie truppe sul suolo honduregno.

*STIBYS sotto assedio  **
*
Durante la brutale repressione ordinata dal regime honduregno, la sede del
combattivo Sindacato dei lavoratori dell'industria delle bevande e simili (*
Stibys*) è stata violentemente attaccata, con un saldo di vari feriti e
fermati.

"Verso le 6.30 di mattina, le organizzazioni sindacali e popolari hanno
occupato la strada antistante la sede dello *Stibys*. Alle 10.30, centinaia
di membri dei corpi antisommossa della polizia e di militari ci hanno
attaccato con bombe lacrimogene, con camion con cannoni d'acqua che
sparavano liquido urticante.



Hanno iniziato a caricare e a colpire selvaggiamente le persone. Le hanno
inseguite fin nei quartieri adiacenti la nostra sede. Le bombe lacrimogene
venivano sparate direttamente contro le persone", ha denunciato il
vicepresidente dello *Stibys*, *Porfirio Ponce*.

Molte persone hanno cercato di rifugiarsi nella sede dello *Stibys*, ma ciò
non ha fermato la violenza criminale.

"Dalla strada hanno iniziato a tirare le bombe dentro il nostro recinto. La
gente stava soffocando e fuori c'era la polizia pronta a reprimere. Molte
persone sono state ricoverate e molte altre sono state colpite e arrestate.
Nonostante ciò - ha continuato *Ponce* - la repressione non c'intimorisce e
non ci fermerà.



Continueremo con la nostra lotta. Una lotta che è del popolo honduregno, in
difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, delle conquiste
sociali, per l'educazione e la salute pubblica, contro le politiche
neoliberiste.

Questo regime è nato viziato ed è la continuazione del *golpe*. In *Honduras
* non esistono le istituzioni e i poteri di fatto che controllano la
politica e l'economia del paese, vogliono arrivare fino alle ultime
conseguenze.

Ma qui c'è un popolo che non tace. Sono due settimane che ci stanno
reprimendo, giorno dopo giorno, ma continueremo per la nostra strada. Domani
(oggi per chi legge) ci mobiliteremo nuovamente e lanciamo un appello alla
solidarietà internazionale affinché denunci ciò che sta accadendo", ha
concluso il vicepresidente dello *Stibys*.

Poco prima di concludere questo articolo, il dirigente nazionale del *Fnrp*,
*Wilfredo Paz*, ha comunicato alla *Lista Informativa* che nel Bajo Aguán la
polizia ha aperto il fuoco contro i manifestanti. Ci sarebbero almeno 13
feriti e un morto. La polizia ha impedito che le persone si avvicinassero al
corpo. Poche ore dopo, l'uomo ucciso è stato caricato su un automezzo della
polizia e nessuno sa dove sia stato portato.


"La polizia ci ha sgomberato con violenza e ha iniziato a inseguirci
sparando sui manifestanti. La gente si è raggruppata e ha cercato di
occupare nuovamente la strada nella zona di Sonaguera, Colón. Ci sono decine
di feriti in tutto il paese. La polizia ha sparato contro professori,
contadini e membri della Resistenza".



L'esercito e la polizia hanno anche invaso l'Università Nazionale Autonoma
dell'Honduras (*Unah*). Gli studenti hanno resistito e anche qui si contano
vari feriti e fermati.



*© (Testo Giorgio Trucchi  - Lista Informativa "Nicaragua y más" di
Associazione  Italia-Nicaragua - *www.itanica.org )









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