[Redditolavoro] il caso marlane

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Thu Sep 30 09:50:00 CEST 2010


MARLANE/MARZOTTO DI PRAIA A MARE: OLTRE 100 MORTI AMMAZZATI DI CANCRO COL 
COMPLICE SILENZIO DEI SINDACATI CONFEDERALI E DELLE ISTITUZIONI LOCALI


Una vera a propria strage di lavoratori, proseguita per decenni, nonché un 
territorio irreparabilmente inquinato, compreso le falde acquifere, dal 
sistematico sversamento abusivo di pericolosi inquinanti industriali: il 
tutto è stato reso possibile da sindacati ed istituti di prevenzione 
"complici e consenzienti" - e dalla collegata e colpevole elusione degli 
obbligatori controlli - e dall'intero quadro politico-istituzionale locale 
la cui unica azione, in questi decenni, è consistita nell'omertoso tentativo 
di "coprire e rendere invisibile" il sistematico  e crescente stillicidio di 
un centinaio di omicidi cosiddetti "bianchi" facendo di tutto per nascondere 
le precise responsabilità aziendali.


Inquietanti figure di sindacalisti-dirigenti aziendali e 
sindacalisti-capireparto hanno fatto da corollario, in questi anni, al 
complice silenzio che ha tentato di isolare e vanificare la tragica e forte 
lotta operaia a tutela della propria vita  e della salute delle popolazioni 
del territorio. Oggi si è rotto l'isolamento e comincia il processo: ciò è 
stato possibile solo grazie alle famiglie degli operai morti in questi anni 
e di quelli che nel frattempo si sono a loro volta ammalati, e grazie allo 
Slai cobas, che è stato di fatto l'unico sindacato  - nella colpevole 
latitanza dei sindacati confederali tutti - ad attivare e dar forza, negli 
anni scorsi, al procedimento giudiziario.


Dopo aver beneficiato di ingentissimi finanziamenti pubblici e aver chiuso 
gli impianti e delocalizzato nell'est europeo, Marzotto lascia centinaia di 
morti ed un cimitero industriale: un sinistro monumento al malaffare 
industriale ed alla concertazione sindacale che oggi si vorrebbe rilanciare 
con la filosofia del 'Piano Marchionne' per relegare in moderna schiavitù 
gli operai. Se fosse passata negli anni scorsi la deregolamentazione 
autoritaria del Diritto del lavoro chiesta oggi dalla Fiat, oggi Marzotto si 
sarebbe salvato dal processo!


Domani all'udienza, assistito dall'avv. Bartolo Senatore, lo Slai cobas - 
che ha già prodotto e depositato in Tribunale una dettagliata perizia di 
parte - si costituirà parte civile. Saranno presenti il coordinatore 
nazionale Corrado  Delledonne, e Mara Malavenda, del coordinamento nazionale 
dell'organizzazione sindacale e già deputato nella XIII legislatura, che all'epoca 
attivò numerose interrogazioni ed iniziative istituzionali di supporto alla 
lotta dei lavoratori della Marlane, iniziative che, con quelle di questi 
decenni dello Slai cobas, hanno impedito i ripetuti tentativi di 
insabbiamento, passati e recenti, e consentono oggi l'avvio del processo.



SLAI COBAS  COORDINAMENTO NAZIONALE
29/9/2010


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