[Redditolavoro] La Freedom Flotilla Coalition cresce + libro di Angela Lano

clochard spartacok at alice.it
Tue Sep 28 20:50:45 CEST 2010


----- Original Message ----- 
From: Forumpalestina 




La Freedom Flotilla Coalition cresce
 

Azioni legali, politiche e di base per far cessare l’impunità di Israele

 

La Freedom Flotilla Coalition ha concluso lunedì 27 settembre il suo meeting ad Atene, dove sono stati valutati gli sviluppi relativi alle nostre attività in corso per far cessare il criminale blocco imposto da Israele a Gaza e le altre politiche illegali perpetrate contro il popolo palestinese. Non permetteremo che la violenza impiegata contro la prima Freedom Flotilla fermi la nostra volontà di opporsi all’intransigenza di Israele. Negli ultimo tre mesi, si sono aggiunte coalizioni nazionali in Itala, Svizzera, Francia, Spagna, Canada, Norvegia, Belgio, Austria, Australia, Stati Uniti ed altri Paesi, ognuna delle quali sta lavorando per inviare una nave a Gaza. Mentre parliamo, una nave ebraica è sulla via di Gaza, dichiarando al mondo che Israele non può agire in nome dell’ebraismo mondiale e che il blocco israeliano di Gaza non ha nulla a che fare con la protezione degli Ebrei. Il popolo di Gaza attende ansiosamente il suo arrivo. 

Abbiamo dato inizio ad un movimento che Israele, con tutte le sue armi, non può fermare. Siamo stati costretti a fare questo perchè i nostri governi  non hanno avuto la volontà di ritenere Israele responsabile delle sistematiche violazioni dei diritti umani dei Palestinesi. Vogliamo che i nostri governi appoggino le nostre azioni non violente per sostenere il diritto internazionale e prendano iniziative quando i loro cittadini disarmati sono attaccati con violenza, picchiati, arrestati e uccisi.  Abbiamo perso nove nostri compagni per l’insensata violenza di Israele e questo è solo un frammento della violenza che i Palestinesi subiscono da più di 60 anni. 

Oggi la Commissione di inchiesta indipendente, promossa dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, diffonde le conclusioni delle sue investigazioni sul raid contro la Freedom Flotilla. Il rapporto dell’ONU conclude che i militari israeliani hanno usato “violenza incredibile” contro di noi, commettendo “violazioni gravi” del diritto internazionale. Il rapporto dice anche che vi sono “prove evidenti a sostegno delle accuse” contro Israele per “la volontà premeditata di uccidere” e per le torture messe in atto quando i suoi soldati hanno assaltato la nostra flotilla lo scorso maggio. La Grecia, come firmataria dello Statuto di Roma, ha il diritto di portare questa vicenda di fronte alla Corte di Giustizia Internazionale. I nostri rispettivi Paesi hanno la possibilità di invocare le giurisdizioni universali per rendere Israele responsabile dei suoi crimini.

Israele ha regolarmente tentato di etichettare ogni individuo o gruppo che agisce per difendere i diritti dei Palestinesi come “terrorista.” E’ stato lanciato un attacco diffamatorio contro i nostri partners turchi. Il rapporto dell’ONU sulla Flotilla respinge la nozione che l’intervento della società civile rivolto alle crisi umanitarie sia inopportuno e richiede spazio sia per l’intervento umanitario per alleviare la crisi a Gaza, sia per iniziative politiche nei confronti delle cause che hanno provocato la crisi. La seconda Freedom Flotilla che stiamo organizzando, come quella brutalmente attaccata da Israele, punterà a fare entrambe le cose. Nel frattempo, chiediamo ai nostri Paesi di utilizzare tutti i mezzi legali e politici per assicurare che Israele cessi le sue azioni illegali, per non essere costretti a mettere in gioco le nostre vite per farlo. 

 

Atene - 27 settembre 2010








In uscita a ottobre
 
"Verso Gaza. In diretta dalla Freedom Flotilla"
 

Di Angela Lano 


EMI editrice, Bologna
 

Prefazione di Enzo Jacopino, presidente Ordine nazionale dei Giornalisti

 



Il 31 maggio 2010 la Freedom Flotilla − una spedizione internazionale carica di aiuti umanitari per la Striscia di Gaza − veniva attaccata, in acque internazionali, dalla marina militare israeliana. Nove i morti e numerosi feriti. 

Angela Lano, giornalista e unica donna italiana della spedizione, racconta i fatti, la preparazione e i protagonisti dell’operazione.

 

La popolazione di Gaza ammonta a 1,5 milioni di abitanti; circa 900.000 di questi sono distribuiti nelle tendopoli di otto campi profughi. A occuparsi della loro sopravvivenza, della sanità, dell’istruzione e di altri bisogni sono l’Onu, le organizzazioni umanitarie internazionali e gli aiuti dei paesi arabi. Supermercati, ospedali, farmacie, cantieri edili scarseggiano dei materiali necessari al lavoro quotidiano e, dal 2007, i malati deceduti per mancanza di cure mediche adeguate sono più di 300.

La Freedom Flotilla, composta da 700 partecipanti provenienti da 36 paesi, aveva lo scopo di rompere l’embargo che da quattro anni sta soffocando la popolazione della Striscia di Gaza, una coalizione di associazioni, di natura esclusivamente civile che stava trasportando 10.000 tonnellate di aiuti umanitari.

 

L’attacco ha provocato reazioni in tutto il mondo e il profondo sdegno Comunità Internazionale, Nato, Onu e Vaticano in testa. La Commissione Onu per i diritti umani ha da poco avviato un’indagine e Ban Ki-Moon, Segretario generale dell’Onu, chiede che sia fatta luce sulla vicenda. 

 

La prima parte del libro è scritta in collaborazione con Federico Ghirardi e la prefazione è di Enzo Iacopino, Presidente dell’Ordine dei giornalisti. L’introduzione è di Mohammad Hannoun, presidente Api (Associazione dei Palestinesi in Italia) e membro fondatore della European Campaign to end the siege on Gaza e la postfazione di Janet Kobren, membro della delegazione Usa ed Ebrei statunitensi contro l’occupazione nella Freedom Flotilla.

 

Angela Lano.  Direttore responsabile dell’agenzia di stampa InfoPal.it, è specializzata in islam e in mondo arabo-islamico, come giornalista ha collaborato con La Repubblica, Il Manifesto, Africa, Missioni Consolata, Nigrizia. Tra i suoi libri ricordiamo Islam d’Italia (Paoline, 2005); per l’Emi ha pubblicato Voci di donne in un hammam (2002) e Quando le parole non bastano (2003). 



L’alba arriva in fretta, insieme al caldo. Oltre le maschere che ricoprono i volti dei soldati notiamo degli occhi spaventati, persi: sono tutti giovanissimi. Robot mandati all’assalto dopo una vita di lavaggi del cervello. Indottrinati sin da piccoli alla violenza, al disprezzo e all’odio verso gli altri. Verso tutto ciò che non è come loro. Provo una pena mista a rabbia. Avranno l’età di mio figlio maggiore, Federico. Carne da cannone al soldo di un regime militare. Provo a dire loro: “Rifiutatevi. Seguite l’esempio dei refusenik, almeno la vostra coscienza sarà salva. Finirete pieni di droghe e alcool per dimenticare l’orrore di cui vi rendete complici”.

È tutto inutile: non esce altro, dalle loro bocche, che urla di comando e  minacce. Sono muri di gomma allenati a non provar sentimenti.” (Angela Lano, Verso Gaza)



Dopo gli avvenimenti di maggio le associazioni coinvolte stanno riorganizzando una spedizione. La partecipazione alla Freedom Flotilla II, che partirà tra novembre e dicembre, si preannuncia ancor più ampia della precedente. 

 

 

Ufficio Stampa EMI: Monica Martinelli - stampa at emi.it - Tel. 051/326027 – Cell. 331/3996944
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