[Redditolavoro] la lotta al sevel
CobasSindacatodiClasse
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Sat Sep 25 20:21:45 CEST 2010
. PESCARA. Non si intravedono schiarite tra Fiom e Confindustria sulla
questione Sevel. Il sindacato si appresta ad effettuare il terzo stop
consecutivo e Confindustria ha già mandato la consueta lettera di diffida
con l'eventuale ricorso al giudice per la richiesta danni. Un muro contro
muro che ciascuna delle due parti continua a rinfacciare all'altra. «Non c'è
stata alcuna risposta alle nostre richieste», sostengono alla Fiom
confermando di andare avanti con la protesta che prevede l'ultimo sciopero
per sabato prossimo, il quarto indetto dall'azienda di Atessa dei furgoni
Ducato. «Non dobbiamo rispondere ad alcuna richiesta da parte della Fiom,
nel caso dovessimo decidere di farlo risponderemmo a tutti i cinque i nostri
interlocutori sindacali», è la replica. Tra le due parti si inseriscono,
poi, gli scioperi del venerdì contro le deroghe al contratto: oggi alla
Sevel lo stop è stato indetto per otto ore dai sindacati autonomi. Anche la
Fiom provinciale si era allineata agli scioperi del venerdì, ma ieri
mattina, dopo che in un comunicato aveva invitato gli operai a manifestare
per due ore davanti ai cancelli della Sevel, ha con una nota successiva
fatto sapere di avere rinviato l'iniziativa affinché non si sovrapponesse
alla protesta dei sindacati autonomi. «La divisione in questi casi nuoce al
movimento dei lavoratori», commentano Fiom ed Rsu Sevel prevedendo la
protesta per martedì o mercoledì in vista dell'incontro del 29 tra
Federmeccanica, Fim e Uilm che dovrebbe sancire l'introduzione delle deroghe
alla contrattazione nazionale. «Dobbiamo continuare a informare i lavoratori
sulle nefaste decisioni che stanno per essere assunte senza il
coinvolgimento dei lavoratori», motiva la protesta Davide Labbrozzi, delle
tute blu Cgil. Ma è la lotta ai sabati comandati che ha trasformato la
Sevel in un caso nazionale. Per domani la Fiom Cgil ha proclamato lo
sciopero di 8 ore oltre che alla fabbrica del Ducato, alla Plastiva (ex
Ergom), stabilimento dell'indotto Sevel, sempre in Val di Sangro. E' il
terzo stop sui quattro straordinari previsti. E automaticamente sono
scattate le lettere di diffida da parte della Confindustria di Chieti e
Sevel con la minaccia di denunciare con risarcimento dei danni la Fiom di
Chieti. «Per la terza volta si dimentica di chiarire a quale norma,
articolo, capoverso del contratto nazionale si fa riferimento, perché
Confindustria e Sevel non hanno nessuna ragione per denunciare la Fiom e le
sue Rsu», commenta Marco Di Rocco, segretario Fiom, «la restrizione del
diritto di sciopero esiste solo nello stabilimento di Pomigliano D'Arco»,
Al sindacato tirano fuori i dati negativi sull'occupazione e sulle ore di
cassa integrazione nella provincia di Chieti: «E' di questo che
Confindustria dovrebbe proeccuparsi, dovrebbe lavorare con le parti sociali
per ricostruire un tessuto sociale e industriale in crisi che si sta
sgretolando giorno dopo giorno e non pensare a denunciare i lavoratori».
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