[Redditolavoro] protesta studentesca a napoli

procomta ro.red at libero.it
Fri Sep 24 11:10:08 CEST 2010


 Comunicati e Commenti  comunicati nostri  I diritti non si "meritano"... si 
conquistano! - iniziativa nazionale per il diritto allo studio

Oggi, studenti e studentesse delle facoltà di Napoli, abbiamo fatto "visita" 
agli uffici dell'A.DI.SU (Azienda per il diritto allo studio universitario) 
Napoli 1 e 2 (rispettivamente della Federico II e dell'Orientale, 
Conservatorio e Accademia), nella cornice di una giornata di mobilitazione 
nazionale per il diritto allo studio, per protestare contro la riforma 
"Gelmini" e il DDL 1905 che smantellano l'università pubblica e riducono 
drasticamente i già esigui fondi per il diritto allo studio.

Abbiamo preso di mira l'A.DI.SU. - che da "ente" per il diritto allo studio 
si è trasformata in "azienda"- perché esempio del processo di 
privatizzazione e aziendalizzazione che sta subendo l'università. Al nostro 
arrivo presso le due sedi, dopo alcune pressioni, abbiamo ottenuto incontri 
con i rispettivi direttori, ai quali abbiamo chiesto conto di tutti i nostri 
diritti, che continuano a ridursi anno dopo anno: borse di studio non 
assegnate, mense chiuse, sprechi baronali, assenza di alloggi e aumento 
delle tasse.

Ciò che avevamo previsto non solo ci è stato confermato, ma ci siamo trovati 
di fronte una situazione ancor più allarmante:
. Il budget dell'Adisu Napoli 1 ogni anno diminuisce di più di 1 milione di 
euro (per quest'anno è previsto un budget di soli 10 milioni!)
. La Regione (alla quale ogni anno versiamo un "contributo" di 62 ?) tarda 
sistematicamente il trasferimento dei fondi e ne trattiene una parte 
consistente per ripianare il debito regionale (della serie "la crisi la 
paghiamo noi... eccome!")
. Il personale dell'Adisu Napoli 2 sarà dimezzato fino ad arrivare a sole 6 
unità!

In poche parole, le Adisu stesse non hanno potuto nascondere la drammaticità 
della situazione attuale, che peggiorerà ulteriormente nei prossimi anni, 
fino ad arrivare ad un definitivo smantellamento del diritto allo studio.

La tanto invocata "meritocrazia" che la nuova Riforma spaccia come via di 
uscita dalla crisi dell'università non solo non è la soluzione, ma anzi 
rappresenta un ulteriore ostacolo all'accesso ai diritti di noi studenti.

I DIRITTI NON SI MERITANO... SI CONQUISTANO! RIPRENDIAMOCI IL DIRITTO ALLO 
STUDIO!


RED-NET_Napoli



- il volantino distribuito a Napoli
- il documento consegnato ai direttori delle A.DI.SU. napoletane
- audio su radiodimassa
- articolo su corriere del mezzogiorno
- intervista ad uno studente sul corriere del mezzogiorno


il comunicato della rete nazionale studentesca
L'anno accademico non è ancora ripreso, la scuola è cominciata da 
pochissimo, ma già la protesta di studenti, precari, ricercatori, attraversa 
istituti ed atenei. Le tante iniziative, le assemblee, i presidi, i blocchi, 
sono dettati dall'esasperazione che sente chiunque viva e lavori nel mondo 
della formazione. Anni di "riforme", di centrodestra o di centrosinistra, 
hanno portato l'istruzione e la ricerca in una situazione insostenibile. 
Strutture fatiscenti, mancate assunzioni, contratti precari, rinforzamento 
dei meccanismi baronali e delle logiche dirigenziali, spazio lasciato ai 
privati, aumento delle tasse, saperi quantificati in crediti e in stage non 
retribuiti: chi lavora non ha diritti e gli viene tolta la passione, chi 
studia impara l'arte dell'arrangiarsi e dell'essere sfruttato.

Il taglio dei fondi di cui Tremonti e Gelmini sono stati artefici con il 
recente DDL 1905 e con la manovra di luglio non fanno che aggravare questa 
situazione. Ancor più che nel 2008 dell'Onda, è giunto il momento per 
mobilitarsi collettivamente e dire basta, riprenderci i nostri diritti e la 
dignità che ci viene negata!

Nel solco delle proteste che stanno riscaldando quest'autunno, anche oggi, 
mercoledì 22 settembre, è stata una giornata di lotta in tutt'Italia. I 
collettivi studenteschi di RED-NET si sono mobilitati a Milano, Bologna, 
Firenze, Roma, Napoli e Palermo per protestare contro l'ennesimo attacco al 
diritto allo studio.

Abbiamo preso di mira le sedi dell'ADISU, non a caso "Azienda" per il 
diritto allo studio, un'azienda che non tiene affatto in conto le esigenze 
degli studenti, soprattutto di quelli delle classi più svantaggiate. Con 
striscioni, volantini e pannelli informativi abbiamo denunciato la mancanza 
di alloggi, di mense, di servizi per gli studenti, la carenza di biblioteche 
ed il costo insostenibile delle tasse. Abbiamo denunciato che il taglio dei 
fondi crea da anni studenti idonei non assegnatari, cioè studenti che hanno 
tutte le carte in regola per avere la borsa di studio ma non la ricevono 
perché i soldi son pochi. Abbiamo chiesto conto degli sprechi baronali, 
abbiamo chiesto che i lavoratori dell'ADISU esprimano la loro vicinanza alla 
mobilitazione universitaria e denuncino l'impossibilità di lavorare in 
queste condizioni... Abbiamo infine contestato la strategia di un Governo in 
crisi, quella di far cassa tagliando ovunque, regalando ai privati ogni 
settore pubblico, una strategia profondamente classista e discriminatoria.

Per questo saremo di nuovo in piazza il 30 settembre a Padova, per 
pretendere un reale diritto allo studio e contestare la retorica della 
"meritocrazia" che in realtà serve solo ai più ricchi per giustificare i 
loro privilegi. 


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