[Redditolavoro] appello per la manifestazione nazionale a Torino 9 ottobre
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Wed Sep 22 11:14:15 CEST 2010
Respingere lattacco squadristico ai lavoratori e al conflitto
Dopo anni di provvedimenti governativi tesi a limitare sempre più il potere
dei lavoratori nei luoghi di lavoro e a ridurre drasticamente i diritti
conquistati dal dopoguerra ad oggi, i padroni, con Marchionne in testa,
tornano allattacco per assestare un colpo definitivo al conflitto e ai
diritti dei lavoratori.
La vicenda Pomigliano ha fatto da apripista alla disdetta del contratto dei
metalmeccanici prima e alla pretesa di cambiare definitivamente i criteri
generali vigenti, già inaccettabili, su rappresentanza e diritto di sciopero
poi. Ovviamente il tutto viene condito ideologicamente dichiarando
estinto il conflitto tra capitale e lavoro e rappresentando un mondo in cui,
a causa della globalizzazione, i lavoratori e i loro sfruttatori siano sulla
stessa barca e quindi non possano che remare nella stessa direzione.
Il carico ideologico che sta dietro queste esternazioni di Marchionne, fatte
subito proprie dai complici sindacali, è evidente e i provvedimenti assunti
non riguardano solo i dipendenti della sua azienda/multinazionale o solo i
lavoratori del settore auto o della categoria dei metalmeccanici, ovviamente
riguardano tutti e tutti sono chiamati a rispondere con forza.
La disdetta del contratto dei metalmeccanici vigente non è sconvolgente in
se, ché anzi proprio quel contratto, già allepoca della sua sottoscrizione
da parte di tutti i sindacati concertativi della categoria, era stato
pesantemente contestato nelle fabbriche, ma lo diventa nel momento in cui si
vuole affermare che il contratto nazionale è carta straccia. Quello che
conterà in futuro saranno gli accordi aziendali, senza regole e senza freni,
dove la subordinazione del fattore lavoro al fattore capitale produrrà
inevitabilmente riduzioni di manodopera, aumento della fatica e dello
sfruttamento, utilizzo sfrenato delle forme precarie di lavoro, riduzione
drastica del lusso della sicurezza, limitazioni ai più elementari diritti
dei lavoratori nelle aziende.
Lattacco sferrato contemporaneamente da Sacconi e Marchionne al diritto di
sciopero, non più solo nei settori pubblici ma anche nelle aziende private,
sottende lassioma che al centro devono tornare gli utili e i profitti dei
padroni e non la tutela e la difesa dei diritti dei lavoratori e
lemancipazione della propria condizione.
Insomma i padroni e gli alfieri degli interessi del capitale cercano con
ogni mezzo di approfittare della crisi in corso per licenziare,
ristrutturare, privatizzare, spostare ulteriori fette di ricchezze dai
lavoratori e le loro famiglie agli utili di impresa. Intanto aumenta la
povertà anche fra coloro che pure hanno una qualche forma di reddito sempre
più rapinato dagli aumenti delle tariffe pubbliche, dai mutui e dagli
affitti che in molti, ogni giorno di più, non riescono a pagare.
Chi ritenesse quindi che un tale attacco possa essere affrontato, combattuto
e vinto da una singola categoria sbaglierebbe davvero e, per assurdo,
favorirebbe laffermarsi della separazione dei destini dei lavoratori, che è
esattamente il progetto dei padroni, del governo e dei sindacati complici.
Non è difendendosi da soli che si può battere un nemico attrezzato ed unito,
la risposta non può che essere generale, confederale nel senso più genuino
del termine, come generale e confederale deve essere lorganizzazione del
mondo del lavoro.
Per questo il 9 ottobre andremo a Torino. Tutti, metalmeccanici e precari,
lavoratori pubblici e del commercio, chimici e vigili del fuoco a dimostrare
uniti per difenderci uniti.
Rivolgiamo quindi un appello ai lavoratori, ai disoccupati, ai precari. ai
pensionati, a tutte le organizzazioni sindacali, le forze sociali e
politiche, all'associazionismo ed a tutti i movimenti che operano sui
territori e nel sociale che con noi condividono lesigenza di dare una forte
ed unitaria risposta allaggressione in corso, a partecipare alla
costruzione della giornata nazionale di mobilitazione e della manifestazione
a Torino del 9 Ottobre.
Roma, 20 settembre 2010
Esecutivo nazionale USB
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