[Redditolavoro] Fw: [Geopolitica] China

clochard spartacok at alice.it
Sun Oct 10 19:41:55 CEST 2010


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Sent: Thursday, October 07, 2010 10:13 PM
Subject: [Geopolitica] China


  
Cr*,

Wen Jiabiao in Italia. Pechino d'Europa

di Joseph Halevi

su il manifesto del 07/10/2010

Il patto la Cina e il capitale mondiale si fonda pertanto su un perdurante esercito industriale di riserva. La crescita capitalistica cinese continuerà dunque a poggiare sul binomio investimenti ed esportazioni. La crisi in corso fa risaltare la cesura tra stati nazionali e gli interessi di ampi settori di capitale globale il quale non vuole assolutamente mutare il ruolo della Cina. 

Per buona parte del capitale statunitense la Cina è sempre fonte di profitti. Per l'Europa il quadro è piú variegato. L'insieme delle industrie meccaniche, elettroniche e di mezzi di produzione europee, italiane incluse, ottengono un saldo positivo con Pechino. 

Tuttavia i comparti che ne beneficiano maggiormente sono quelli della Germania e dei paesi scandinavi. Il deficit complessivo con la Cina non preoccupa questi paesi perchè i settori che sostengono la loro posizione mondiale non ne sono intaccati. Mentre per Francia ed Italia i comparti avanzati non sostengono i loro conti esteri globali. Quindi il deficit con Pechino, destinato peraltro a crescere, morde concretamente. 

Nei confronti della Cina le faglie intraeuropee emergono lucidamente. Assente ogni politica economica europea, eccetto i tagli ai bilanci pubblici, rimane solo la bagarre sul tasso di cambio. Anche Pechino opera nelle contraddizioni europee. La gestione del debito pubblico da parte della Bce e della Germania, apre la possibilità di diversificare i buoni in possesso della Banca centrale cinese sostenendo simultaneamente il tasso cambio dell'euro che si sta rivalutando nei confronti del dollaro cui è legato lo yuan. Questo è il senso del prospettato acquisto di buoni greci.

La Grecia fa inoltre parte della strategia cinese di creare dei solidi punti di sbarco delle merci dirette alla zona mediterranea ed all'est. Le società marittime statali di Pechino hanno già acquistato parte del porto di Napoli. Ora stanno investendo nel porto del Pireo. 

Sono tutte strategie volte a potenziare fortemente le esportazioni verso l'Unione europea. La Turchia, a sua volta visita ta da Wen Jiabao, entra peinamente in tale ottica. Ankara, che ha uno status di libero scambio con l'Ue, ha cominciato ad importare auto cinesi precedute da una vasta pubblicità sui principali canali televisivi. Queste importazioni sono in concorrenza con i localmente dominanti marchi Fiat e Renault. 

A gennaio una foltissima delegazione ministeriale cinese aveva stipulato ad Ankara accordi che vanno dal commercio ad investimenti diretti in Turchia come base di espansione verso il resto dell'Europa. La Turchia diventerà un tassello importantissimo nel connettere esportazioni ad investimenti esteri cinesi alla maniera del Giappone e della Corea meridionale.

singolarità qualunque


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