[Redditolavoro] Fw: il Partigiano raffaele de grada è morto

procomta ro.red at libero.it
Mon Oct 4 07:03:14 CEST 2010



L'ultimo saluto a pugno chiuso al compagno partigiano Raffaele De Grada  ( 
Raffaelino)



http://www.pugliantagonista.it/archivio/raffaele_de_grada.htm



Premessa

Sono appena di ritorno dalla prima assemblea della neocostituita sezione 
dell'ANPI di Brindisi, il tempo di accendere il PC per uno sguardo veloce 
prima di correre a lavoro, quando sotto gli occhi scorre un annuncio che ti 
fare un balzo al cuore e ti costringe a ripercorrere idealmente  40 anni di 
impegno politico vissuto avendo come riferimento valori che si 
identificavano con uomini come De Grada.:-" Raffaele de Grada, critico 
d'arte, scrittore, comunista e partigiano è morto ieri 1 ottobre 2010 a 
Milano"-



Raffaele De Grada Jr



De Grada, un nome che ha accompagnato la mia generazione  negli anni  della 
gioventù vissuta a passo di corsa,  ma sapendo che,   nel caso avessimo 
smarrito la strada sarebbe bastato semplicemente fermarsi,  riprender fiato 
e chieder consiglio a uomini come "Raffaelino".



Lui, borghese e figlio d'arte, critico e scrittore,  comunista  e comandante 
partigiano, lui, che nel periodo buio della guerra, insieme a Pajetta e 
Curiel fondò quel Fronte della Gioventù ( da non confondersi con 
l'organizzazione giovanile neofascista che negli anni 60 provocatoriamente 
assunse l'omonima sigla) che a Milano e Firenze  fornì alla Resistenza una 
agguerrita generazione di giovani partigiani, lui comandante delle brigate 
partigiane fiorentine, lui, prima voce di Radio Milano il 27 aprile 1975, 
lui segretario italiano negli anni 50  a Parigi,del Comitato Mondiale dei 
partigiani della Pace, lui uno dei primi firmatari della dichiarazione di 
Stoccolma per la messa al bando dell'atomica  sul Pianeta,.lui  e Francesco 
Leonetti la coppia di intellettuali in perenne dibattito e messa in 
discussione di certezze  e ideologie, lui  che da parlamentare comunista , 
passò gli ultimi anni di impegno politico  da consigliere comunale milanese 
tra i banchi di Democrazia Proletaria  e che fu anche direttore del giornale 
dell'estrema sinistra Fronte Popolare,  mentre Francesco Leonetti transitava 
quel che rimaneva del PC(m-l)I , e gli eredi di Servire il popolo e 
dell'Unione dei comunisti italiani ( marxisti-leninisti) , alla fine degli 
anni 70 , nell'Area dell'Autonomia Operaia.



Uno scherzo del destino, ma forse semplicemente la vera immagine di quanto 
gli anni 60 son stati crogiuolo di idee, sperimentazioni, ripensamenti, 
passioni immense e profondi capovolgimenti è proprio quello che lega 
Raffaele De Grada con quell'area del marxismo leninismo (che spesso è stata 
ritenuta semplicemente l'idiota pappagallo della retorica propaganda 
maoista) che il sottoscritto e tanti altri giovanissimi nel 69 abbracciammo 
con entusiasmo:  fu in quel magma incandescente che erano gli ambienti 
universitari ed intellettuali "rivoluzionari" milanesi che Aldo Brandirali 
il discusso capo di Servire il Popolo conobbe la figlia di De Grada e la 
sposò, divenendo il genero che,  nel 1975,  fulminato sulla via di Damasco 
abbandonò  allo sbando il suo piccolo partito maoista  e tempo dopo divenne 
, purtroppo, uomo di punta di un altro crogiolo politico, quello che 
attraverso Comunione e Liberazione ha portato all'avvento a Milano di  re 
Roberto Formigoni.



Un destino che vuole oggi,  a  dare l'ultimo saluto al suocero,  sia stato 
lo stesso Brandirali con  le parole che tutti noi avremmo dedicato a 
Raffaelino:"-. appassionato parlamentare comunista ed esempio di come si 
vive stupiti dalla bellezza e moralmente impegnati per la giustizia.-



Sì,  occorre una nuova generazione di appassionati comunisti,  amanti della 
bellezza della vita , capaci di gustare il profumo, sempre più difficile  da 
trovare, dei prati in fiore, delle spighe di grano appena falciato, del 
sudore  dei corpi di contadini e operai  soddisfatti del lavoro quotidiano 
perché consapevoli che esso non produce  mezzi di morte e di guerra ma 
sicuro progresso per i loro figli e non in antitesi con  le esigenze delle 
altre specie  del nostro pianeta.

 La Pace e la Giustizia, due testimoni da raccogliere dall'eredità delle 
battaglie di Raffaele De Grada affinché, quando toccherà il nostro momento 
di lasciare ad altri il nostro cammino di impegno , possiamo scrivere le 
stesse parole con le quali , la madre di Raffaele , anche lei borghese, 
divenuta comunista e partigiana,  Magda  Ceccarelli chiude il suo  Diario - 
di resistente- ( premiato pochi giorni fa a Pieve Santo Stefano, ultima 
gioia per Raffaele)  narrando del  primo giorno di libertà dal nazifascismo 
"- E' bello vivere e soprattutto aver vissuto così. Aver portato un piccolo 
contributo, un sacrificio di lacrime e di azione. Aver aiutato a 
vincere.Essere stati nel vero. Sempre,senza confusioni, senza incertezze, 
senza pentimenti. Aver visto chiaramente la strada e averla seguita. Essere 
stati onesti nella nostra fede. Lascio che i ragazzi bivacchino e mi 
addormento. E' la prima notte di pace"-

 Un saluto a pugno chiuso a Raffaele e a mamma Magda.



Antonio Camuso

Archivio Storico Benedetto Petrone

Brindisi , 3 ottobre 2010



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