[Redditolavoro] Domani MANIFESTAZIONE a Porta Nuova, mercoledì presidio NOTAV a Porta Susa
clochard
spartacok at alice.it
Sat Nov 27 17:16:46 CET 2010
----- Original Message -----
From: dinoerba at libero.it
Le Grandi Opere sono INUTILI e DANNOSE
(vedi allegato)
SABATO 27 NOVEMBRE ORE 14 MANIFESTAZIONE A P. NUOVA
DIRITTI SOCIALI, DEL LAVORO, DI CITTADINANZA!
PERMESSO DI SOGGIORNO PER TUTTE/I ! NO CIE !
· Per la sospensione dei procedimenti di espulsione amministrativa (art. 14 5ter D.Lgs 25 luglio 1988 n. 286) verso i lavoratori immigrati che hanno aderito alla procedura di emersione;
· Per il permesso di soggiorno a tutte le persone e famiglie che hanno fatto domande;
· Per il permesso di soggiorno di attesa occupazione per i lavoratori immigrati che sono stati truffati in seguito alla procedura di emersione ex L. 102/2009;
· Contro il permesso a punti;
· Per la regolarizzazione generalizzata di tutti e la rottura del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro.
TESTO DEL VOLANTINO ALLEGATO in 4 lingue che verrà distribuito durante la manifestazione :
Contro lo sfruttamento degli immigrati e di tutti i lavoratori !
Permesso di soggiorno a punti, sanatoria truffa, pacchetto di sicurezza, lager (CIE) di reclusione, campagne ideologiche, pratiche razziste: sono sempre più i caratteri di un paese che sta riassumendo i caratteri di un passato fascista.
Gli immigrati sono vittime 2 volte, vittime nel nostro paese dello sfruttamento e dell’oppressione più bestiale, vittime nel loro paese delle multinazionali occidentali che alla ricerca di nuovi mercati di merci e braccia da sfruttare, hanno disgregato comunità rurali, patrocinato guerre e scontri tribali, depredato ricchezze naturali, costringendo le popolazioni locali impoverite a cercare rifugio e sopravvivenza in occidente e in Italia.
Eppure sono i proletari immigrati che arricchiscono i padroni delle imprese edili, delle cooperative della logistica e dei servizi, delle fabbriche malsane, delle imprese agricole con i loro caporali e tutti quelli che con qualche euro possono sfruttare una manodopera ricattabile. Il lavoro degli immigrati è ormai fattore di oltre il 10% del PIL ufficiale, ma sicuramente di un’altra grossa fetta di PIL sommerso.
E’ questo il vero motivo delle leggi razziste e discriminatorie, esse hanno il preciso scopo di produrre condizioni di estremo ricatto per milioni di persone, per meglio spremerle e altresì per usarle come strumento di concorrenza per sfruttare ancor più anche i lavoratori italiani.
I padroni e gli sfruttatori d’Italia hanno bisogno di lavoratori divisi e immigrati ricattabili, per poter esercitare liberamente, senza opposizione il loro sfruttamento, per cui il razzismo, la discriminazione e le sue leggi sono la pratica per poter sfruttare di più sia gli immigrati che i lavoratori italiani.
Se questa è la condizione di sfruttamento che accomuna i proletari immigrati con i lavoratori italiani, è altresì il potenziale da cui partire per favorire una ripresa delle lotte di emancipazione e di miglioramento delle condizioni di esistenza.
Una condizione che non può prescindere dall’autorganizzazione diretta e senza deleghe dei veri protagonisti della lotta per dignitose condizioni di vita e per la propria emancipazione, che sono i lavoratori e i proletari sia essi italiani che immigrati.
Una lotta che potrà finire solo il giorno in cui saremmo tutti uomini liberi in un mondo libero, senza frontiere e senza sfruttamento.
SABATO 27 NOVEMBRE 2010 DALLE ORE 10 ALLE ORE 14 circa, in via Andreis all’angolo con via Cottolengo,
DOMENICA 28 NOVEMBRE 2010 DALLE ORE 10.30-15 circa in Piazza della Repubblica lato via Milano (in caso di pioggia sotto la tettoia in prossimità di Corso Giulio Cesare)
BANCHETTO-SPORTELLO DI INFORMAZIONE DEI DIRITTI SINDACALI per lavoratori immigrati e non.
LUNEDI’ 29 novembre ORE 18- 20 riunione settimanale al circolo internazionalista in v. Baveno 23 –Torino, aperta a tutti, in cui si commenteranno le iniziative della scorsa settimana e si discuterà di quelle della prossima, tra cui ricordiamo :
MERCOLEDI’ 1° DICEMBRE A PORTA SUSA dalle 17.30 alle 20
PRESIDIO INFORMATIVO NOTAV
con banchetto e speakeraggio
per propagandare la grande
MANIFESTAZIONE decisa dal Movimento NOTAV per l’ 11 DICEMBRE
che si svolgerà dal centro di San Giuliano di Susa a Piazza Savoia a Susa, percorrendo la statale 25, per evidenziare le zone che verrebbero devastate dal cantiere pel la costruzione del TAV Contemporaneamente ci saranno altre iniziative di lotta CONTRO LE GRANDI OPERE INUTILI , tra cui un corteo a Napoli per riunire tutte le situazioni in lotta del SUD (discariche, ponte sullo stretto ecc), e anche a Bajonne in Francia e a Stoccarda per il TAV.
DALL’APPELLO ALLA MANIFESTAZIONE RIVOLTO A TUTTE LE SITUAZIONI DI LOTTA PER GENERALIZZARE QUESTA GIORNATA (VEDI ALLEGATO) :
“Il prossimo 11 Dicembre diventi una giornata di lotta per dire
NO alla devastazione dell’ambiente e alla militarizzazione dei territori,
NO alle grandi opere inutili, devastanti e dai costi insostenibili,
NO alla logica dell’emergenza sul tema dei rifiuti,
NO alla cancellazione dei diritti.
Una giornata di lotta per la difesa dei territori e per far valere gli interessi delle popolazioni, e un segnale ai migranti costretti a salire sulle gru per essere visibili per dire loro che il paese che scende in piazza è al loro fianco.
Nella stessa data si terranno anche manifestazioni in altre città dell’Europa, promosse da un coordinamento di comitati che vede riuniti spagnoli, francesi, italiani, tedeschi e sloveni che si oppongono al TAV; anche in questa occasione possiamo costruire un ponte tra le diverse lotte: più lungo di quel ponte sullo stretto che non vogliamo si faccia ma”i.
Journée Européenne contre les Œuvres Inutiles
Giornata Europea contro le Opere Inutili
Alferrikako lanen aurkako Europako eguna
Europäischer Tag gegen unnötige Arbeiten
Dia europeo contra las grandes obras inutiles
Per propagandare questa iniziativa a Torino si organizzeranno volantinaggi nei quartieri e nelle Università
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Contro lo sfruttamento degli immigrati e di tutti i lavoratori !
Permesso di soggiorno a punti, sanatoria truffa, pacchetto di sicurezza, lager (CIE) di reclusione, campagne
ideologiche, pratiche razziste: sono sempre più i caratteri di un paese che sta riassumendo i caratteri di un
passato fascista.
Gli immigrati sono vittime 2 volte, vittime nel nostro paese dello sfruttamento e dell’oppressione più bestiale,
vittime nel loro paese delle multinazionali occidentali che alla ricerca di nuovi mercati di merci e braccia da
sfruttare, hanno disgregato comunità rurali, patrocinato guerre e scontri tribali, depredato ricchezze naturali,
costringendo le popolazioni locali impoverite a cercare rifugio e sopravvivenza in occidente e in Italia.
Eppure sono i proletari immigrati che arricchiscono i padroni delle imprese edili, delle cooperative della logistica
e dei servizi, delle fabbriche malsane, delle imprese agricole con i loro caporali e tutti quelli che con qualche
euro possono sfruttare una manodopera ricattabile. Il lavoro degli immigrati è ormai fattore di oltre il 10% del
PIL ufficiale, ma sicuramente di un’altra grossa fetta di PIL sommerso.
E’ questo il vero motivo delle leggi razziste e
discriminatorie, esse hanno il preciso scopo di produrre condizioni di estremo ricatto per milioni di persone, per
meglio spremerle e altresì per usarle come strumento di concorrenza per sfruttare ancor più anche i lavoratori
italiani.
I padroni e gli sfruttatori d’Italia hanno bisogno di lavoratori divisi e immigrati ricattabili, per poter esercitare
liberamente, senza opposizione il loro sfruttamento, per cui il razzismo, la discriminazione e le sue leggi sono la
pratica per poter sfruttare di più sia gli immigrati che i lavoratori italiani.
Se questa è la condizione di sfruttamento che accomuna i proletari immigrati con i lavoratori italiani, è altresì il
potenziale da cui partire per favorire una ripresa delle lotte di emancipazione e di miglioramento delle condizioni
di esistenza. Una condizione che non può prescindere dall’autorganizzazione diretta e senza deleghe dei veri
protagonisti della lotta per dignitose condizioni di vita e per la propria emancipazione, che sono i lavoratori e i
proletari sia essi italiani che immigrati.
Una lotta che potrà finire solo il giorno in cui saremmo tutti uomini liberi in un mondo
libero, senza frontiere e senza sfruttamento.
Sportello sindacale SI COBAS per lavoratori immigrati:
V. Baveno, 23 To Lunedì ore 16-20 – Domenica ore 11-14 Piazza Repubblica (Porta Palazzo)
Info tel. 329 9894892 348 2640440 collegamenti.lottasolidarieta at gmail.com
CONTRE L’EXPLOITATION DES IMMIGRES et DE TOUT LES TRAVAILLEURS !
Permis de séjourner à points, amnistie escroquerie (sanatoria truffa), package de sécurité, lager (CIE)
d'emprisonnement, campagnes idéologiques, pratiques racistes: se sont de plus en plus les caractères d'un pays qui est
en voie de revivre son passé fasciste.
Les immigrants sont victimes deux fois, victimes dans notre pays de l'exploitation la plus brutale et l'oppression et
victimes dans leur pays des multinationales occidentales qui sont à la recherche de nouveaux marchés pour leurs biens et
des bras à exploités. Ces multinationales ont perturbé les communautés rurales, parrainé les guerres et les conflits tribaux
et pillé les ressources naturelles, forçant les populations locales appauvries à chercher un refuge pour la survie dans
l'Ouest et en Italie.
Pourtant ce sont les travailleurs immigrés qui enrichissent les propriétaires d'entreprises de construction, des
coopératives, des services logistiques, des usines insalubres, des fermes avec leurs contremaîtres et de tous ceux qui
peuvent tirer profit de quelques euro de cette main-d'oeuvre facile a chantée. Le travail des immigrants contribue de plus
de 10% du PIB officiel, mais certainement d’un autre gros morceau du PIB submergée.
Ceci est la vraie raison des lois racistes et discriminatoires qui ont pour objectif de produire des conditions
extrêmes de chantage pour des millions de personnes, afin de mieux les exploiter et de les utiliser comme un outil
concurrentiel pour exploiter encore de plus les travailleurs Italiens.
Les patrons et les exploitants de l'Italie ont besoin des travailleurs divisés et des immigrants facile à faire chanter afin de
les exploiter librement sans avoir une grande opposition. Pour cela le racisme, la discrimination et leurs lois sont plus
pratiques pour exploiter de plus les immigrants aussi bien que les travailleurs italiens.
Si ceci est la condition d'exploitation elle est en même temps celle qui unit la classe ouvrière (travailleurs
immigrants et italiens), elle est aussi le potentiel pour partir à la promotion d'une reprise de lutte pour l'émancipation et
l'amélioration des conditions de vie.
Une condition qui ne peut se faire sans l’auto organisation directe et sans délégation des vrais protagonistes de la
lutte pour des conditions de vie décentes et pour l’émancipation, qui sont à la fois les travailleurs et les prolétaires:
immigrants italiens.
Une lutte qui ne prendra fin que le jour où nous serions tous des hommes libres dans un
monde libre sans frontières et sans exploitation.
Bureau syndical SI COBAS pour les travailleurs immigrants :
Via Baveno, 23 torino Lundi : 16 :00- 20 :00 Dimanche 11 :00-14 :00 Piazza Republica ( Porta Palazzo).
collegamenti.lottasolidarieta at gmail.com
AGAINST THEIMMIGRANTS and ALL WORKERS’ EXPLOITATION!
The point permit to reside, amnesty scam, security package, lager (CIE) of imprisonment, ideological campaigns,
racist practices: these are the most characteristics of a country that is reviving its fascist past.
Immigrants are victims twice, victims in our country of the most brutal exploitation and oppression, victims in their
country of western multinationals in search of new markets for goods and hands to be exploited. They have disrupted rural
communities, sponsored wars and tribal conflicts, plundered natural resources, forcing the impoverished local population to
seek shelter and survival in the West and in Italy .
Yet the immigrants workers’ are those who enrich the owners of construction companies, cooperatives and
logistics services, unsanitary factories, the farms with their foremen and all those with a workforce can take advantage of
some Euros. Immigrant labor contributes of more than 10% of the official GDP, but certainly another big chunk of GDP
submerged.
This is the real reason the racist and discriminatory laws, they specifically aim to produce conditions of extreme
blackmail for millions of people, to better exploit and squeeze them and also to use them as a competitive tool to exploit
even more the Italian workers.
The Italian bourgeois class and exploiters are in need of divided and blackmailed workers, in order to operate
freely, without objection of their exploitation. For this racism, discrimination and their laws are more practical to take
advantage of both immigrants and Italian workers.
This is the situation of exploitation that unites the working class (immigrant and Italian workers), it is also the
potential from which to promote a resumption of the struggle for emancipation and improvement of living conditions.
A condition that could not be disregarded without direct and self organization of the true protagonists of the
struggle for decent living conditions and for their emancipation, which are workers and proletarians: Italian and immigrants.
A struggle that will only end the day we will be free men in a free world without borders and without exploitation.
Trade union SI COBAS for immigrants workers:
via Baveno,23 Torino Monday 16-20 - Sunday: 11:00- 14:00 piazza Republica (Porta Palazzo)
Info tel. 329 9894892 348 2640440 collegamenti.lottasolidarieta at gmail.com
11 Dicembre 2010: una giornata di lotta per difendere il nostro futuro
All’inizio di Ottobre 2010 si erano svolte nel nostro paese significative iniziative di lotta contro le grandi opere: Messina, Firenze e la Val di Susa
avevano lanciato un appello per una settimana di mobilitazione “per riunire, dall'estremo Nord al profondo Sud una Italia impoverita dalla
speculazione, rassegnata al degrado, narcotizzata da una informazione distorta, devastata da una enorme colata di cemento”.
All’appello avevano risposto in decine di migliaia, per dire NO al Ponte sullo stretto, NO al sottoattraversamento AV di Firenze, NO al TAV Torino-
Lione. In quegli stessi giorni anche i cittadini di Stoccarda scendevano in piazza per respingere il progetto di una megastazione riprendendo le
nostre stesse ragioni: un ponte di solidarietà aveva unito le loro e le nostre lotte.
La risposta di Messina, di Firenze e della Valsusa è stata anche un segnale di ripresa di un paese che resiste: di un paese che combatte l’intreccio
politica/affari/mafia, che si oppone alla distruzione dell’ambiente e difende i beni comuni, che non accetta la logica dell’emergenza e pretende una
politica capace di guardare al domani, che si oppone alla militarizzazione dei territori, al ritorno al nucleare, che rifiuta la cancellazione dei diritti e
difende gli spazi di partecipazione democratica. E’ un paese che vuole essere protagonista del proprio futuro e non intende consegnarlo alle lobby
che governano la politica, un paese che pratica l’altra politica, quella capace di rispondere ai bisogni e non ai ricatti delle segreterie dei partiti, dando
voce a chi si organizza dal basso.
Oggi lanciamo un nuovo appello: una giornata di lotta che veda mobilitazioni diffuse a livello locale unirsi con la forza della ragione contro la violenza
di un potere politico/mafioso che attacca le condizioni di vita in nome del profitto. Da Vicenza sommersa non solo dall’acqua dell’alluvione in una
regione consumata dalla cementificazione ma soprattutto dal fango di una base militare che rappresenta uno strumento per la politica di aggressione
verso altre popolazione e di militarizzazione del territorio, a Messina che non si rassegna a dover subire il ponte dei desideri e degli affari; dalla Val
di Susa che con la sua determinazione conduce da vent’anni una resistenza popolare mai vinta, a Napoli e tutta la Campania sommersa dai rifiuti e
dalle menzogne di chi scarica sui cittadini colpe e responsabilità che sono di politici e camorristi con nomi e cognomi; da L’Aquila che ha saputo
alzare la voce e da sotto le macerie di un terremoto che ha rappresentato un tragedia per molti e una nuova opportunità di business per pochi ha
levato la sua voce per denunciare una militarizzazione camuffata da ricostruzione, alle tante realtà sparse per il paese che resistono a grandi opere
che di grande hanno solo la distruzione e le dimensioni del business.
Due appuntamenti su tutti: in Val di Susa e a Napoli (o Terzigno). L’appuntamento del Sud tenterà di riunire, in un unico corteo interregionale, tutte le
esperienze che da tempo rivolgono la loro critica ad una aggressione ai territori e all’ambiente che determina solamente inquinamento generalizzato.
L’elevato livello di conflittualità espresso dalle resistenze di Terzigno e Giugliano ha mostrato come sia possibile non cedere di fronte all’arroganza di
un potere politico corrotto. Dopo anni di uso strumentale dell’emergenza, caratterizzata dalla sospensione dello stato di diritto (commissariati
straordinari, produzione di leggi speciali e militarizzazione del territorio), è il momento di ribadire, facendo corpo unico, che non saremo più
disponibili ad accettare la degradazione imposta dal profitto.
L’esigenza è quella di ritrovarsi in una giornata unitaria, provenienti da territori diversi ma allo stesso modo contaminati, per dare un orizzonte
condiviso di concretezza ai contenuti delle vertenze che in questa fase la lotta pone: respingere le conseguenze delle attuali politiche ambientali,
mettere al primo posto i bisogni/desideri della popolazione, la difesa dei beni pubblici dall’aggressione privatizzatrice, produzione della politica come
autodeterminazione del sociale nella diretta ed autonoma organizzazione della sua vita.
Il prossimo 11 Dicembre diventi una giornata di lotta per dire NO alla devastazione dell’ambiente e alla militarizzazione dei territori, NO alle grandi
opere inutili, devastanti e dai costi insostenibili, No alla logica dell’emergenza sul tema dei rifiuti, NO alla cancellazione dei diritti. Una giornata di
lotta per la difesa dei territori e per far valere gli interessi delle popolazioni, e un segnale ai migranti costretti a salire sulle gru per essere visibili per
dire loro che il paese che scende in piazza è al loro fianco.
Nella stessa data si terranno anche manifestazioni in altre città dell’Europa, promosse da un coordinamento di comitati che vede riuniti spagnoli,
francesi, italiani, tedeschi e sloveni che si oppongono al TAV; anche in questa occasione possiamo costruire un ponte tra le diverse lotte: più lungo
di quel ponte sullo stretto che non vogliamo si faccia mai.
Journée Européenne contre les OEuvres Inutiles
Giornata Europea contro le Opere Inutili
Alferrikako lanen aurkako Europako eguna
Europäischer Tag gegen unnötige Arbeiten
Dia europeo contra las grandes obras inutiles
Tag gegen unnötige Arbeiten
Dia europeo contra las grandes obras inutiles
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