[Redditolavoro] Fw: INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SULLO SPOT DEL MINISTERO DEL LAVORO SULLA SICUREZZA

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Fri Nov 12 08:19:52 CET 2010


 INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SULLO SPOT DEL MINISTERO DEL LAVORO SULLA 
SICUREZZA


Diffondo quanto mi scrive Marco Bazzoni, uno dei principali promotori della 
lotta al vergognoso spot del Ministero del Lavoro.

Spot che trasmette il messaggio che degli infortuni sul lavoro la colpa e 
sempre e sola dei lavoratori, che non si sono voluti abbastanza bene !

Voglio precisare però che non sto né dalla parte dell' IDV, né di qualunque 
altro partito o formazione della cosiddetta "area istituzionale".

Sto dalla parte dei lavoratori che muoiono per infortunio o per malattia 
professionale. Sto dalla parte degli invalidi sul lavoro. Sto dalla parte 
degli sfruttati.

Rendo merito a Giuliana Carlino di essere stata l' unica (per quanto mi 
risulta) ad avere formalizzato in maniera diretta e precisa un' 
interrogazione parlamentare a proposito dello spot.

Rimango comunque della mia opinione.

Cioè che i diritti dei lavoratori (in generale e in particolare quelli 
relativi alla sicurezza) non possono essere demandati a chi siede sui dorati 
scranni delle camere, ma devono essere rivendicati e pretesi da tutti !

Marco Spezia





----- Original Message ----- 

From: Marco Bazzoni

Sent: Tuesday, November 09, 2010 8:55 PM

Subject: Interrogazione parlamentare su spot del Ministero del Lavoro 
"Sicurezza sul lavoro.La pretende chi si vuole bene"



C'è anche un interrogazione parlamentare sullo spot vergogna sulla sicurezza 
del Ministero del Lavoro "Sicurezza sul lavoro.La pretende chi si vuole 
bene".
L'ha fatta la Senatrice Giuliana Carlino dell'IdV.
Saluti.
Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la 
sicurezza.


http://www.rassegna.it/articoli/2010/11/10/68492/sicurezza-lappello-contro-lo-spot-arriva-in-parlamento


Atto n. 3-01673

Pubblicato il 21 ottobre 2010
Seduta n. 443

CARLINO - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:
dall'inizio del 2010 ad oggi i morti sul lavoro sono già 358;
il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha recentemente promosso 
una campagna pubblicitaria sulla sicurezza sul lavoro, realizzata 
dall'agenzia Acciari Consulting e che, come risulta all'interrogante, 
sarebbe costata ben 9 milioni di euro;
tale campagna, che prevede tre lanci (agosto 2010, novembre-dicembre 2010 e 
primavera 2011) su tutti i mezzi di comunicazione (affissioni, stampa, 
Internet, radio, tv e cinema), la produzione di un cartone animato a cui è 
associato un videogioco on line e altri interventi rivolti ai giovani, è 
caratterizzata dal seguente slogan "Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si 
vuole bene";
considerato che:
il Governo Prodi, con il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in 
materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in attuazione 
dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, aveva riformato, riunito 
ed armonizzato le disposizioni dettate da numerose precedenti normative in 
materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, succedutesi nell'arco di 
quasi sessant'anni;
dall'inizio della XVI Legislatura il decreto legislativo n. 81 del 2008 ha 
subito una lunga serie di modifiche (a partire dal decreto legislativo 3 
agosto 2009, n. 106, cosiddetto "decreto correttivo") che lo hanno stravolto 
completamente, di fatto diminuendo fortemente i livelli di tutela dei 
lavoratori attraverso, in particolare, la riduzione dei poteri, delle 
funzioni e delle risorse degli organismi di vigilanza e in generale 
dell'intero apparato sanzionatorio;
in data 25 agosto 2010 il Ministro dell'economia e delle finanze, nel corso 
di un suo intervento ad una manifestazione pubblica, ha dichiarato: "robe 
come la 626 (la legge sulla sicurezza sul lavoro) sono un lusso che non 
possiamo permetterci",
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga che la campagna di cui in premessa 
avrebbe dovuto essere impostata diversamente, con un richiamo nei confronti 
delle aziende al rispetto della legge piuttosto che con la sottile 
colpevolizzazione dei lavoratori;
se non ritenga che il denaro pubblico impiegato per detta campagna avrebbe 
potuto essere investito in un incremento del personale addetto alle 
ispezioni e in maggiori controlli presso le aziende;
quali azioni concrete il Governo intenda porre in essere al fine di: 
garantire agli appositi organismi di vigilanza tutte le risorse necessarie 
per lo svolgimento dei loro compiti, nonché al fine di ripristinare un serio 
e rigoroso apparato sanzionatorio contro le violazioni delle norme sulla 
sicurezza sul lavoro.


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