[Redditolavoro] dal blog di proletari comunisti http://proletaricomunisti.blogspot.com

procomta ro.red at libero.it
Thu Nov 11 18:35:31 CET 2010


Alcuni punti sulla situazione attuale.
Berlusconi e il suo governo sono entrati in una nuova spirale di difficoltà 
causata dalla fin troppo squallida vicenda "Ruby". Questa vicenda viene da 
lontano e affonda nella natura stessa di questo governo e del regime moderno 
fascista in formazione.
Sulla questione personale Berlusconi ha già detto tutto a suo tempo Veronica 
Lario, così come abbiamo già detto tutto noi all'epoca - e a quegli articoli 
rimandiamo.
Qui in aggiunta vi è il ruolo della Questura e del questore di Milano che 
non hanno esitato a farsi solerti servitori di Berlusconi, in spregio alle 
leggi; con immediato beneficio per il questore con la sua nomina a Prefetto. 
Ma in un certo senso anche questo ruolo non è che l'evidenza di come in 
regime di moderno fascismo in formazione le strutture dello Stato vengono 
asservite e utilizzate come strumenti privati, delegittimando anche quello 
che dicono di essere. Tutto questo fa parte delle caratteristiche più o meno 
hard o più o meno soft di ogni dittatura personale.
Proprio per questa ragione noi consideriamo questi fatti che mostrano la 
crisi di legittimità del governo e dello Stato anche nella loro etica 
pubblica, perfino più importanti della naturale contesa sociale che si 
sviluppa nella società.
Ai tempi della vicenda "Veronica" siamo stati gli unici a ritenere che 
quella vicenda e ciò che metteva in luce bastava ed avanzava per chiedere le 
dimissioni del governo, per imporle con un braccio di ferro al Parlamento, 
per uno sciopero generale che richiedesse anche l'uso della forza per 
raggiungere l'obiettivo. Questo non è avvenuto, né temiamo avverrà adesso.
Perchè l'opposizione parlamentare è complice, scandalizza il caso personale 
ma non il sistema al cui interno esso si muove; l'opposizione fuori dal 
parlamento non è né coerente con ciò che dice di essere, né 
democratico-radicale.
Lasciamo perdere poi l'invocazione per sé di una rappresentanza sociale 
degli interessi operai e proletari, dato che proprio in nome di questi 
interessi dovrebbe fare doppiamente scandalo che mentre per operai, 
proletari, cittadini, immigrati vi sono cancellazioni di diritti, cariche 
poliziesche, divieti e leggi capestro, per qualsiasi "puttanella" di 
Berlusconi - ma non solo di Berlusconi, tutti i ministri e ministre passano 
o sono legati al 'letto di Putin', come tutti in parlamento o nella stampa 
sanno benissimo perchè vedono con i propri occhi e hanno in mano carte e 
foto di tutto questo, di un sistema in cui sono tutti allo stesso tempo 
corrotti e corruttori, ricattatori e ricattati - vi è protezione in attesa 
di incarico nelle istituzioni o in televisione.
Così come dovrebbe fare enorme scandalo che mentre ad operai, lavoratori 
vengono negati i salari, anche miseri aumenti, ai disoccupati di Napoli 
vengono tolti perfino i sussidi, vengono ostentatamente dispersi 
quotidianamente ovunque e in ogni modo soldi ricavati dalla rapina sistemica 
del salario: 7mila euro e un Audi costosa "a botta". E potremmo continuare a 
lungo su questa strada.
Ribadiamo il punto. Questo governo, questo regime va bloccato, rovesciato e 
cancellato se se ne comprende la natura e se si accetta e si conduce la 
sfida della lotta politica fino in fondo e alle sue estreme conseguenze.

La sinistra opportunista parlamentare ed extra parlamentare, operaista o 
movimentista che essa sia, converge con la sottovalutazione della questione 
per la sua natura economicista e non rivoluzionaria. Ma il regime e la sua 
compagine governativa, il suo dittatore da avanspettacolo nella loro azione 
convinceranno anche il più duro di comprendonio che se non si vuole 
l'eternità e il degrado senza fine, questo regime deve essere rovesciato con 
la forza, e questo deve essere messo all'ordine del giorno non tanto e non 
solo sui giornali e nelle aule del parlamento ma nelle piazze e negli assedi 
dei luoghi del potere borghese.
Questa condizione oggi ha una ragione in più per il combinarsi, certo non 
casuale ma in qualche misura obbligato, del fascismo berlusconiano con il 
fascismo padronale, dell'altro governo parallelo della lotta di classe che 
da Marchionne in poi è in azione. Il rapporto tra i due fascismi in azione è 
più forte delle contraddizioni tra l'uomo nero "virtuoso" che lavora 24 ore 
in Fiat e l'uomo nero puttaniere.
Il Corriere della Sera di sabato 30 ottobre, non in prima pagina insieme 
alla vicenda "Ruby" come sarebbe stato giusto ma a pag. 43, tratta della 
questione: "Il presidente Silvio Berlusconi prende le difese 
dell'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, dopo la 
trasmissione "Che tempo fa" e dichiara: "Marchionne ha detto la verità 
dell'oggi e del domani". E ha proseguito rispondendo a tutti quelli, 
politici ed esponenti dell'economia che hanno accusato Marchionne di aver 
ricevuto aiuti di Stato, sottolineando che il problema non è questo ma il 
costo del lavoro "il Lingotto si trova a gestire stabilimenti che hanno alti 
costi e dove sono presenti dei sindacati che ne limitano le scelte".
Il fascismo padronale, lo abbiamo già detto e scritto e anche urlato alla 
grande manifestazione di Roma del 16 ottobre, non si ferma con la lotta 
sindacale, per quanto essa sia indispensabile e debba arrivare fino allo 
sciopero generale, ma domanda l'attacco e il contrasto del sistema, del suo 
Stato, del suo governo. Per questo la questione "Ruby" e il fascismo 
padronale sono due facce della stessa medaglia. E solo una visione congiunta 
delle due questioni offre un quadro della realtà in cui si sviluppa la lotta 
di classe, che pone all'ordine del giorno l'urgenza del rovesciamento 
rivoluzionario di entrambe. 


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