[Redditolavoro] Fw: SUSANNA CAMUSSO, LA DIRIGENTE GIUSTA DELLA CGIL....PER I PADRONI

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Mon Nov 8 17:41:20 CET 2010


 SUSANNA CAMUSSO, LA DIRIGENTE GIUSTA DELLA CGIL....PER I PADRONI


La Camusso, fece anche una breve apparizione all'Innocenti di lambrate poi
Maserati, prendendo il posto di un'altra funzionaria della Fiom del PCI. I
sui primi interventi nel reparto Maserati, non se la passò bene come in
Consiglio di Fabbrica, tant'è che non se ne seppe più nulla.
Chi scrive lavorava prima all'Innocenti e poi alla Maserati, reparto Moto.
P. la Segreteria
USI AIT
B. Sandro

----- Original Message ----- 
From: "cobasta" <cobasta at libero.it>
To: <Undisclosed-Recipient:;>
Sent: Friday, November 05, 2010 8:01 PM
Subject: Fw: SUSANNA CAMUSSO, LA DIRIGENTE GIUSTA DELLA CGIL....PER I
PADRONI


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>
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> SUSANNA CAMUSSO, LA DIRIGENTE GIUSTA DELLA CGIL, PER I PADRONI
>
> Il 3 novembre Susanna Camusso è stata nominata nuova segretaria della
> Cgil.
> Non si era mai visto nella Cgil, e né si vede perfino nella cisl e nella
> uil
> i cui dirigenti sono espliciti servitori dei padroni quasi a prescindere,
> che l'investitura del nuovo segretario avvenisse così sfacciatamente
> all'insegna della sponsorizzazione plebiscitaria dei padroni.
> La sponsorizzazione è cominciata in maniera esplicita in piena esplosione
> del caso Fiat e del piano Marchionne a Pomigliano. E' lì che si è
> cominciato
> a dire e scrivere che i padroni puntavano sulla Camusso per ridurre alla
> ragione la Fiom e riportare al tavolo la Cgil. Se ne ripercorreva l'iter e
> il percorso storico per dimostrare che era "l'uomo giusto al posto
> giusto".
> Ci poteva essere chiaramente molto strumentalismo, anche i padroni sanno
> usare la tattica, ma certamente la Camusso è entrata subito nel ruolo e ha
> offerto la sponda giusta. E' qui che l'entusiasmo dei padroni è cresciuto,
> e
> questa che era fino a qualche mese fa una oscura signora è divenuta
> gettonatissima su tutti i giornali, anche quelli di costume e di colore,
> con
> entrata in campo perfino dei cosiddetti "femminili".
> Questo sarebbe più eloquente di ogni discorso, ma è bene entrare più nel
> contesto degli argomenti.
> Il giorno dei salutari fumogeni a Bonanni, con il cadavere ancora caldo
> del
> contratto nazionale ucciso dalla Federmeccanica, Sole 24ore dedica
> pressoché
> un'intera pagina alla Camusso. L'obiettivo, volontario o involontario, è
> di
> cucire addosso al personaggio il vestito giusto. "Dalla Bovisa alla guida
> Cgil: una vita fuori dall'ideologia", questo il ritratto di "una donna
> leader".
> Si sa che i padroni quando parlano di ideologia non è all'idea che
> guardano
> ma alla sostanza. Ideologia è ritenere che la società sia divisa in
> classi,
> che ci sia la lotta di classe, e in campo sindacale questo significa che
> gli
> interessi dei padroni e degli operai sono contrapposti, decisi di volta in
> volta dai rapporti di forza. Ma ideologia significa anche avere una
> prospettiva, che quella dei padroni è l'eternalizzazione del sistema del
> capitale, quella degli operai è il superamento di questo sistema.
> Quindi, è evidente che descrivere il cammino della Camusso come un cammino
> in questa direzione, è considerare che possa essere la persona giusta ad
> eliminare dalle fila del sindacato, del movimento dei lavoratori ogni, per
> così dire, residuo di questa ideologia.
> Un burocrate importante, Onorio Rosati, segr. della Camera del Lavoro di
> Milano dichiara: "Lei è la scelta giusta per migliorare le relazioni
> industriali nel nostro paese... Con la Camusso sarà possibile un confronto
> con tutte le parti per avere più contrattazione, formulare un nuovo patto
> sociale che contempli sia la produttività, sia la difesa dei posti di
> lavoro".
> Nella definizione che ne fa Rosati come si vede manca sia la parola
> "diritto" sia la parola "conflitto", per cui ne viene di conseguenza che
> c'è un solo modo di intendere questo nuovo patto sociale che "contempli
> sia
> la produttività sia la difesa dei posti di lavoro", il piano Marchionne
> per
> Pomigliano.
> Ma è altrettanto interessante la descrizione della Camusso che fa un
> luminare sociologo dirigente della Cisl, Bruno Manghi che la conosce sin
> dall'inizio, all'Università della Statale nel '75:
> "Dopo aver fatto amicizia mi confidò con semplicità che ultimati gli studi
> in Lettere e Filosofia avrebbe desiderato passare a tempo pieno al
> sindacato". Ora, certo il '75 non è il '68 un po' di acqua era passata
> sotto i ponti, l'Università della Statale non era più quella di una volta,
> ma trovare chi nel movimento studentesco avesse come massima spirazione di
> carriera quella di entrare nel sindacato - senza passare né dalla fabbrica
> e
> forse neanche dal lavoro - significava essere una burocrate in carriera
> ante
> litteram, una vera pioniera del genere.
> Manghi le dice a quel punto che non è il caso che venga in quel momento
> nella Cisl che era in fibrillazione - la Fim lombarda era quel sindacato
> operaio dell'industria, un po' anomalo nel panorama generale della Cisl,
> che
> poi darà vita a quella autonomizzazione/scissione che sarà la Fim
> lombarda,
> poi Flmu di Tiboni. Manghi comprende che è altrove che la signorina va
> indirizzata. E dove se non nella componente socialista, allora craxiana
> della Cgil Lombardia?
> Prosegue il racconto di Manghi: "alla fine dopo alcuni abboccamenti con
> diverse realtà fu introdotta in pianta stabile nella Fiom nella componente
> socialista". Scrive sempre il giornale Sole 24ore: "L'affiliazione
> socialista ed il pragmatismo lombardo le risparmiano qualunque
> fascinazione
> ancora presente in parte della Fiom di matrice comunista verso un'idea di
> sindacato come palestra per allenare i lavoratori alla lotta di classe".
> Un altro dirigente della Cgil spiega: "Ha una capacità tattica di creare
> rapporti trasversali. Ha un forte legame con i cattolici di Cisl e Acli.
> Non
> è mai stata comunista, né ha mai pensato alla convergenza dell'azione tra
> attività sindacale e politica". Naturalmente, decodificando le parole: si
> chiama "tattica" la capacità di un sindacalismo senza scrupoli, e "nessuna
> convergenza tra attività sindacale e politica" la risibile formulazione di
> chi fin dall'inizio è entrata nel sindacato per mano dei politicanti
> craxiani.
> Ma il ruolo avuto dalla Camusso durante il periodo della sua presenza nel
> gruppo dirigente Fiom nella vertenza Fiat e nel settore auto, è stato il
> momento nero della sua carriera, non solo la Fiom ma gli operai la
> cacciano
> per aperta connivenza con la Fiat. Sembra essere la fine della sua
> carriera.
> Ma qui riesce a trovare un nuovo nume tutelare, Cofferati, che la fa
> diventare segretaria generale della Cgil della Lombardia.
> E lì che comincia la nuova irresistibile ascesa della signora, a cui giova
> anche un'incursione con lo stesso sistema nel movimento delle donne. La
> fase
> di "Usciamo dal silenzio" viene dalla Camusso utilizzata con abilità per
> ritoccare il look della sua carriera, facendosi passare anche per
> "femminista".
> "Oggi - dice il Sole 24ore - tra relazioni nuove e vecchie la Camusso può
> contare su un ventaglio che va da Pierluigi Bersani, Rosy Bindi, Enrico
> Letta a Giulio Tremonti, Gianni Letta e Maurizio Sacconi...".
> Il suo riferimento costante è l'economia nazionale, la classe dirigente,
> il
> nuovo modello di produttività e competitività, la proposta di un modello
> sindacale partecipato alla "tedesca". Rispetto al piano Marchionne, la
> proposta è quella di "mettere in campo una nuova sfida su che cosa vuol
> dire
> oggi produttività, utilizzo dell'impianto, rapporto con l'occupazione,
> l'innovazione, la formazione". Affianca, poi, la Confindustria nella lotta
> all'evasione.
> Alla domanda finale: "Lei sarà la prima donna alla guida della Cgil,
> esiste
> uno specifico punto di vista femminile sull'economia e sul lavoro?". La
> Camusso risponde: "Tutte le donne hanno due caratteristiche comuni.
> L'abitudine ad occuparsi di economia di base, a tenere insieme i conti,
> spesa e risparmio (si tratta dell' "economia domestica" - ndr), e questa è
> una della grandi forze del nostro paese. La seconda è la capacità di
> trovare
> comunque le soluzioni".
> Qui si sposano bene i due lati, del riformismo e della fase cosiddetta
> "femminista" della Camusso, in cui delle donne è preso proprio il lato che
> ne fa per la borghesia un pilastro del sistema, il sistema del capitale,
> dell'eternità della sua gestione, del ruolo subordinato dei lavoratori e
> dell'eterna oppressione, doppia per le donne, condivisa e partecipata.
> Per questo ora bisogna tornare all'assunto iniziale. La Camusso è la
> persona
> giusta, la donna giusta per il ruolo che il capitale assegna alla Cgil
> nella
> fase del fascismo padronale..."
>
> Questo articolo è parte dello Speciale Fiat "Fiat le armi della critica
> contro il fascismo padronale", scritto principale del n.5 de La Nuova
> Bandiera
> Per richiedere tutta la rivista: ro.red at libero.it
> Pubblicato da fannyhill a 18:25   0 commenti:
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