[Redditolavoro] Pomigliano rifiuta i 18 turni e deroghe al contratto nazionale
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Thu May 20 14:41:22 CEST 2010
Pomigliano rifiuta i 18 turni e deroghe al contratto nazionale
di Massimo Franchi - L'Unità
Si chiama ErgoUas ed è il nuovo modello di organizzazione del lavoro ideato
da Fiat per il suo nuovo "piano quinquennale" firmato Sergio Marchionne.
Viene definito «un'aggressione sistemica di ogni tipo di perdita e di
spreco» tramite «la razionalizzazione» delle «azioni a non valore aggiunto».
Suona molto Fordista; e «lo è», sostiene la Fiom. Lo scambio è esplicito:
«il miglioramento degli aspetti ergonomici delle postazioni» (più comodi nel
lavorare) è la "scusa" per chiedere un aumento dell'orario di lavoro.
Passare dagli attuali 16 a 18 turni settimanali: 3 turni giornalieri (da 8
ore, spalmato dunque sulle intere 24) dal lunedì al sabato per sfruttare al
100 per cento le linee di montaggio.
Lo stabilimento che dovrà "testare" il piano sarà quello di Pomigliano, dove
da metà 2011 sarà trasferita la produzione della nuova Panda. Ma non sarebbe
il primo. Il modello "18 turni" è già stato usato a Melfi dal 2004 al 2006.
E proprio una ricerca della Inca Cgil su Melfi ha dimostrato come il fiore
all'occhiello della Fiat in Italia sia uno stabilimento nel quale i
lavoratori denunciano pochissimi casi di infortuni e malattie sul lavoro. Ma
non perché non accadono. Se all'Inail nell'intero 2008 sono state denunciate
solo 14 malattie professionali, grazie all'indagine dell'Inca, partita con
un questionario a cui hanno risposto 353 lavoratori, sono arrivate ben 64
denunce per varie patologie (discopatie, tendiniti, tunnel carpale) tutte
dovute allo stress da catena di montaggio.
Esplicito, anche in questo caso, il paragone fatto dalla Fiom. Se la Fiat
vuole esportare il modello Melfi a Pomigliano, il rischio è che i ritmi di
lavoro portino ad un aumento di malattie e infortuni sul lavoro.
Lo spiega bene il segretario Gianni Rinaldini: «Quando si chiedono modifiche
su turni, sugli straordinari, assenze e pause non è terreno del prendere o
lasciare», ha aggiunto a margine di un incontro presso la sede del sindacato
dei metalmeccanici». Sì, perché oltre ai 18 turni, Marchionne ha previsto un
raddoppio da 40 a 80 delle ore di straordinario cosiddetto "obbligatorio" e
la riduzione delle pause 40 a 30 minuti per turno. «Si tratta di capire se
Fiat vuole negoziare oppure no, perché quello che propone è di fatto un
nuovo contratto nazionale, che non si può semplicemente chiedere di
firmare».
E a Pomigliano ieri si è tenuta la riunione delle Rsu aziendali. Le
posizioni alla vigilia erano variegate fra Fiom, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e
Slai Cobas. «È andata bene - spiega Andrea Amendola, segretario Fiom di
Napoli -. Abbiamo trovato una posizione unitaria che dice "no" ai 18 turni e
no alle deroghe al contratto nazionale e che chiede all'azienda la creazione
di una commissione tecnica, con all'interno anche specialisti dell'Asl, sul
nuovo sistema ErgoUas». La proposta di compromesso sul 18esimo turno è
quella di considerarlo come straordinario, ma sulla risposta dell'azienda
non ci sono certezze: la data dell'incontro non è ancora fissata. E intanto
i lavoratori coinvolti da oggi nelle assemblee saranno solo metà dei 2.800
che lavorano alla catena di montaggio. Perché? Sono gli unici a lavorare
questa settimana. I 5.100 di Pomigliano lavorano 3-4 giorni al mese dal
settembre 2008.
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