[Redditolavoro] Fw: Amianto, 750 operai chiedono risarcimento

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Wed May 19 16:33:36 CEST 2010


Amianto, 750 operai chiedono risarcimento



PERICOLO CANCRO. Non si tratta di persone malate, ma esposte all'asbesto tra
il 1960 e il '90. Molti lavoravano in vetrerie, fonderie e fabbriche di
locomotive. L'Inca-Cgil ha presentato le istanze per i benefici
previdenziali

Verona. Il problema delle patologie conseguenti all'inalazione di amianto o
asbesto, stessa sostanza, nome diverso, rischia di scoppiare da un momento
all'altro. Sono tantissimi i lavoratori che chiedono risarcimenti a Inps o
Inail.
La settimana scorsa abbiamo raccontato il caso di Rolando De Lana, un
idraulico del comune di Lazise morto per colpa di un mesotelioma pleurico
per inalazione di asbesto, ma molte altre persone, per fortuna non tutte
malate, hanno promosso cause civili.
«Come studio, in convenzione con Inca-Cgil, seguiamo dal 2000 anche il
contenzioso nato con la messa al bando dell'amianto (legge n. 257/92)», dice
l'avvocato Elisa Favè, che aveva seguito il caso di Lazise, «si tratta di
centinaia di persone (le domande svolte in via amministrativa ad Inps ed
Inail per mezzo del patronato Inca-Cgil sono circa 750) che dagli anni '60
agli anni '90 hanno lavorato in grandi complessi industriali (fonderie,
vetrerie, produzione forni, costruzione locomotive) lavorando direttamente
componenti in amianto (amianto in tessuto, cartone, cemento-amianto, corda).
Si tratta di domande dirette ad ottenere dei benefici previdenziali previsti
dalla stessa Legge n. 257/92 e finalizzati o ad accedere al pensionamento
prima dei normali tempi o ad ottenere una pensione maggiorata. Di queste,
circa 250 persone hanno intentato causa, assistiti dall'avvocato Gianfranco
Magalini e da me. Molte posizioni hanno ottenuto un risultato positivo in
primo grado, in alcuni casi definitivo ed in altri, invece, Inail ed Inps
hanno proposto appello», spiega l'avvocato Favè.
Così, come nel caso del signor De Lana i testimoni hanno ricordato che gli
operai spesso portavano a casa pezzi di cemento-amianto per eseguire piccole
riparazioni a casa, nella convinzione dell'assoluta innocuità del materiale,
anche in queste cause le testimonianze hanno fatto emergere un uso
dell'amianto "spregiudicato" ed inconsapevole dei suoi effetti (taglio a
secco del materiale, con dispersione di polveri addosso agli operai,
utilizzo dei tessuto come "grembiuli", utilizzo dei materassini come
giaciglio durante la pausa di lavoro». C'è stato un lungo lasso di tempo in
cui nemmeno si ipotizzava che l'amianto potesse essere nocivo. E subito dopo
sono state purtroppo svariate le aziende che l'hanno fatto togliere senza le
dovute precauzioni per gli operai, che l'hanno trattato e lavorato.

Alessandra Vaccari


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