[Redditolavoro] Clara questione femminile e lotte al roformismo

Vittoria OLIVA huambos at virgilio.it
Sun Mar 7 11:44:04 CET 2010


Clara Zetkin, La questione femminile e la lotta al riformismo,

 
LA RIVOLUZIONE E LE DONNE
di Clara Zetkin1

lara Zetkin (Wiedrau, Sassonia, 5 luglio 1857-Archangelskoje, Mosca, 20 giugno 1933) si iscrive al
partito socialdemocratico tedesco nel 1891, svolge una intensa attività pubblicistica e si schiera
contro le posizioni riformiste di Bernstein nell'ala radicale del partito. Allo scoppio della prima
guerra mondiale con R.Luxemburg, F.Mehering e K.Liebknecht si oppone alla politica di appoggio
all'intervento bellico praticata dalla maggioranza del partito e partecipa all'organizzazione della
sinistra della socialdemocrazia tedesca, che confluirà prima nel gruppo spartachista e in seguito
nel Partito comunista tedesco. i brani di questo suo testo furono scritti  alla fine della prima guerra
mondiale durante la cosiddetta rivoluzione di novembre, mentre a Berlino viene proclamata la
repubblica sovietica di Germania.

...e però compito principale di queste assemblee dovrebbe essere, secondo il desiderio delle classi possidenti, quello di strappare il potere politico dalle mani delle masse proletarie in nome della menzognera parola d'ordine "salvaguardia della democrazia", e sbarrare in tal modo la via all'edificazione d'una vera democrazia integrale...Anche le donne devono potersi pronunciare sull'alternativa:dominio di classe politico formale moderato da parte degli usurpatori della ricchezza sociale, oppure tutto il potere politico in mano ai produttori della ricchezza sociale.Politica socialista radicale in grande stile per rimodellare completamente "l'antica, decrepita faccenda", vale a dire lo Stato oppressivo capitalista e l'economia di sfruttamento capitalista per trasformarli in un ordinamento socialista, in una società di liberi ed eguali; oppure una politica di concessioni, d'armonia borghese-proletaria, una politica senza princípi che ricorre a rattoppature politiche ed economiche al fine di preservare la società capitalista. Anche le donne dovranno decidere in merito a queste alternative vitali per il popolo tedesco e qui si dovrà dimostrare la
maturità politica della donna!

Le donne tedesche non dovrebbero mai dimenticare che l'equiparazione politica non è il premio ad una loro lotta vittoriosa, bensì il regalo di una rivoluzione sopportata dalle masse proletarie e che portava scritto sul proprio stendardo: democrazia integrale e tutti i diritti al popolo. Pieni diritti anche per le donne! Forse che noi donne non siamo popolo, la metà del popolo e in conseguenza del sacrificio di milioni di uomini all'imperialismo, mai come ora la metà più grande del popolo tedesco? E non siamo forse noi donne, nella schiacciante maggioranza, popolo lavoratore che accresce la ricchezza materiale e culturale della società? Al popolo lavoratore appartiene l'operaiadi fabbrica come l'impiegata e la maestra, la piccola contadina, ma anche la massaia che, attraverso la sua sollecitudine e il suo lavoro, appresta e preserva la casa per i suoi piccoli ospiti; vi appartiene innanzitutto la madre il cui contributo è il massimo dei valori: una schiatta sana e forte di corpo e di spirito la cui opera arricchisce il tesoro dell'umanità. Al di fuori di questa grande comunità di sorelle, si situano solo quelle signore che vivono alle spese e sullo sfruttamento del lavoro altrui,prive di attività autonoma; esse non partecipano all'aumento del patrimonio sociale, ma solo al suo consumo....

Dimostriamoci fiere e coraggiose! Non riceviamo senza dare alcunché; non lasciamoci intimorire dagli spettri del passato, ma affrontiamo il futuro con impeto e decisione.

La rivoluzione è minacciata. Ovunque nel Reich le forze della reazione e della controrivoluzione cercano di sgusciare dal nascondiglio in cui le masse in rivolta le hanno costrette a rifugiarsi. Le classi possidenti cominciano ad organizzarsi e ad armarsi per strappare al popolo lavoratore il potere politico appena conquistato. I loro agenti nella stampa, nell'amministrazione pubblica, nei parlamenti accantonati dalla rivoluzione, cominciano ad entrare in scena.

I conservatori si scoprono un cuore democratico e i democratici borghesi si accorgono che la loro azione deve essere di tipo conservatore, che al di là del limite determinato dagli interessi di classe borghesi, il principio democratico deve abdicare in favore della prassi capitalistica. I nemici occulti del potere rivoluzionario del proletariato sono più pericolosi dei nemici smascherati. La democrazia borghese, arida formula giuridica, si appresta a strangolare la viva democrazia proletaria di cui la rivoluzione ha rappresentato un primo passo.

La rivendicazione di assemblee nazionali costituenti per il Reich e per gli Stati federali è la foglia di
fico che deve coprire il tentativo, da parte delle classi possidenti, di riconquistare il potere politico.
Spartizione del potere politico tra tutti gli strati e classi della popolazione: come suona bene, come
suona giusto e democratico!
E tuttavia il vello dell'agnello nasconde il lupo. Vi sono due possibilità: o il proletariato detiene
tutto il potere politico per la realizzazione del suo obiettivo finale: il superamento del capitalismo da
parte del socialismo - oppure esso non detiene alcun potere, ma solo una parte minima di potere per
la realizzazione delle riforme che non intaccano l'ordinamento capitalista, ma anzi lo rafforzano.
Una spartizione del potere tra classe operaia e borghesia sbocca sempre in un dominio di classe
borghese, rimane sempre una dittatura della classe moderata della classe possidente e sfruttatrice....

Il perno della lotta per il potere politico è rappresentato dalla lotta per l'ordinamento economico della società. Chi auspica la fine del capitalismo e l'avvento del socialismo non deve permettere che il potere politico del popolo lavoratore venga paralizzato dal potere politico dei possidenti, e deve esigere tutto il potere per il proletariato. Il terremoto politico che ha abbattuto il trono e le poltrone dei burocrati deve investire anche l'economia e mandare così a morte il capitalismo. La rivoluzione deve essere portata avanti!.

http://it.wikipedia.org/wiki/Clara_Zetkin

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