[Redditolavoro] marghera 1 marzo
CobasSindacatodiClasse
cobasta at libero.it
Tue Mar 2 12:54:30 CET 2010
1 marzo 2010 sciopero degli immigrati
Dapprima in Francia, poi in Italia, in Spagna, in Grecia e in altri paesi
europei, la giornata del primo marzo è
stata proclamata "una giornata senza di noi" con l'intento da parte dei
migranti che vivono in questi paesi di far
percepire, per un giorno, l'importanza della loro presenza economica e
sociale sia attraverso lo sciopero sia
attraverso altre forme di protesta come l'astensione dai consumi. Le leggi
europee ed italiane in materia di
immigrazione, da Schengen ai CPT, dalla Bossi-Fini ai CIE, dimostrano la
natura fascista di molte misure di legge
che sono state imposte a popoli di sfruttati, di cui la economia capitalista
ha dimostrato di aver bisogno, ma a ben
determinate condizioni di ricatto. La paura di vedersi ritirato il permesso
di soggiorno, semplice pezzo di carta che
consente loro di non essere detenuti nei CIE o espulsi, rende molti
lavoratori vittime di moderni negrieri. E' emerso
da molte lotte e denunce degli operai immigrati, per esempio in Fincantieri
a Marghera e Genova, uno scenario di
sfruttamento para-schiavistico in settori che, pur apparentemente marginali,
sono direttamente connessi ai centri
dello sfruttamento industriale, ai grandi gruppi.
Le condizioni di sicurezza del posto di lavoro sono oramai preda di leggi e
leggine coniate su misura da
governi di malavitosi, come il governo Berlusconi 3, per stringere i
lavoratori nel cappio del ricatto e delle leggi su
misura, come è nell'intenzione del disegno di legge "COLLEGATO LAVORO", che
è già passato alla Camera, e
che di fatto abolirebbe le garanzie dello Statuto dei lavoratori e dei
Contratti collettivi con delle semplici deroghe
individuali. A loro volta, le condizioni di sicurezza sul posto di lavoro
sono sempre più precarie e i morti sul lavoro
e gli infortuni che continuano gravissimi, ne sono la dimostrazione. Oggi le
multinazionali e molti settori
dell'economia, spesso in mano a delinquenti senza scrupoli, licenziano
migliaia di lavoratori, in cui imprenditori
senza scrupoli compiono irreversibili devastazioni ai danni di ambiente e
territorio, inquinando fiumi e terreni,
stanno aumentano le diseguaglianze sottolineando il fallimento ed il crollo
del modello capitalista imposto come
l'"unico possibile", con la violenza e con le guerre.
Il Cobas studenti lavoratori precari oggi vuole dare voce a tutti coloro che
ogni giorno vivono queste
situazioni nel silenzio, e protesta contro l'ultima trovata di un sistema
parassitario e infingardo che propugna come
idea innovativa l'apertura di un nuovo punto vendita di merchandising presso
l'ateneo di Ca'Foscari, in co-branding
tra l'ateneo stesso e Geox Spa, spacciando simili iniziative come positive
per la formazione e la ricerca. La cultura
non può diventare "mercato", ossia alibi per processi di schiavizzazione e
precarizzazione costruiti biecamente e
scientificamente sulla pelle dei lavoratori, non può coincidere con una
logica di mero profitto e di speculazione,
specie quando si parla di un'azienda che deve gran parte del suo lucro allo
sfruttamento di manodopera a basso costo,
senza diritti e senza tutele. Infatti i prodotti finali di Geox sono
confezionati da anni in capannoni della provincia di
Treviso, che sono stati recentemente tutti chiusi, meno uno, a Signoressa,
che è stato potenziato. Capannoni nei quali
la fanno da padroni dei kapò a loro volta immigrati, che lasciano a casa
senza stipendio né lettere scritte, molti
lavoratori immigrati, specie nigeriani; questi kapò dipendono da ditte di
appalto, come la Mario srl di proprietà
albanese, la Cooperativa Team Group di Verona di proprietà italiana, la
Cooperativa Oceano di Verona di proprietà
rumena, che durano 10-11 mesi, e passano alla successiva, mantenendo gli
stessi kapò e strutture, ma lasciando a
casa e licenziando ogni volta coloro che dimostrano interesse alla
sindacalizzazione o che semplicemente rifiutano
ricatti o mobbing addirittura sessuale, come nel caso di Christy, che ha
denunciato ai carabinieri di Montebelluna la
sua situazione ! Alle udienze in DPL di Treviso poi la stessa GEOX NON SI
PRESENTA NEPPURE, a
dimostrazione che con la sua "forza", non ha bisogno di riconoscere neppure
il Ministero del Lavoro come sede
responsabile. Del resto, una ispezione dello stesso ufficio riconoscerebbe
come "normale" la situazione di un
lavoratore lasciato a casa senza neppure la lettera di licenziamento: "non
sarebbero stati trovati elementi".
In questa situazione lo sciopero degli immigrati è la forma di un nuovo
inizio della lotta di classe operaia
degli immigrati. Siamo qui a denunciarne la situazione non solo per
solidarietà generica ed interclassista, ma per
stessa necessità di classe, per carattere di unità e di autorganizzazione di
classe necessaria.
SOSTENIAMO ED ADERIAMO ALLO SCIOPERO DEGLI IMMIGRATI
ADERIAMO AL CONVENGNO NAZIONALE SU PRECARIETA' E SICUREZZA A RAVENNA IL 13
MARZO INDETTO DALLA RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO
Cobas studentilavoratoriprecari aderente a SLAI Cobas per il sindacato di
classe - coord.prov.Venezia
studiolavorodiritti at gmail.com http://slpvenezia.wordpress.com/
info at slaicobasmarghera.org http://www.slaicobasmarghera.org/
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