[Redditolavoro] fannulloni metalmeccanici!

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Mon Jun 21 15:27:11 CEST 2010


Non siamo più soli: nasce una nuova categoria i
fannulloni metalmeccanici!

Il sindaco di Pomigliano - ex senatore PSI/PdL che ha all'attivo una 
richiesta di soggiorno obbligato
(un caso senza precedenti.) dei giudici della direzione distrettuale 
antimafia che ne fecero richiesta
nel 1993, per Russo Raffaele, accusato di avere contatti con il clan dei 
Foria in un procedimento che
lo vide assolto con formula piena anche se da quelle parti ancora si 
ricordano,secondo le rivelazioni
del pentito Salvatore Ferretti, un comizio organizzato nell' abitazione del 
padre di un camorrista, in
cui rimediò un paio di ceffoni dal capo della famiglia Foria, deluso perche' 
il politico non aveva
mantenuto una promessa - traccia un indubbio collegamento tra i lavoratori 
di Pomigliano e i tanto
vituperati statali quando prende a prestito dal ministro Brunetta il 
concetto di "fannulloni" parlando dei
lavoratori di Pomigliano che ancora resistono, termine che, è giusto 
ricordare, venne coniato dal Prof. Ichino
- che, ironia della sorte, dopo la laurea in giurisprudenza è stato 
dirigente sindacale della Fiom-Cgil
dal 1969 al 1972; dopo il servizio militare, dal 1973 al 1979 è stato 
responsabile del Coordinamento
servizi legali della Camera del Lavoro di Milano è docente ordinario di 
Diritto del lavoro
nell'Università statale di Milano. Ha inoltre svolto l'incarico di deputato 
dal 1979 al 1983, come
indipendente di sinistra nelle file del PCI. Nel 2008 è stato eletto 
senatore nella circoscrizione della
Lombardia per il Partito Democratico.-
Il concetto che si fa passare, subito fortemente sostenuto nell'editoriale 
di quest'oggi del "Giornale" .di
famiglia, in cui si tessono le lodi della "marcetta"- in confronto a quella 
di trent'anni fa passata alla storia
come marcia dei quarantamila qui si parla di poche centinaia di 
partecipanti - per il sì al referendum e si
parla di "rinunciare a qualche privilegio" e ancora di "qualche sacrificio 
minimo" a fronte del ricatto padronale
che, pena la chiusura, chiede la rinuncia a tutti i diritti duramente 
conquistate in decenni di lotte a cominciare
da quello fondamentale dello sciopero - che se Marchionne non lo sa 
significa perdere una quota di
reddito, quel reddito misero che non basta ad arrivare alla fine del mese, 
altro che guardare la partita,
caro il nostro sciur padrun da li beli braghi bianchi .- ci accomuna.
Già il ministro Tremonti sostiene che l'accordo di Pomigliano deve essere 
d'esempio per raggiungere
l'"economia sociale", il ministro Sacconi vorrebbe trasformarlo in modello 
per altri.
Poi, ahinoi c'è Vendola.
A Pomigliano "splende" una tenebra che oscura tutta l'Italia democratica», 
ha detto Nichi, nel corso di una
conferenza stampa di Sinistra e Libertà a Pomigliano d'Arco. «Chi si 
straccia le vesti per la Costituzione - ha
aggiunto - deve sapere che a Pomigliano c'è la tomba della Carta 
costituzionale. Ed è per questo, per
riprendere la Genesi sul discorso della luce e delle tenebre che dico che a 
Pomigliano "splende" la
tenebra».È dopo questa ardita immagine che Vendola ha precisato tuttavia di 
«non essere titolato a fare
proposte per salvare lo stabilimento di Pomigliano».Non sembra ci siano 
contraddizioni tra il Vendola degli
abbracci con don Verzè, e quello che va a Pomigliano, non per partecipare a 
un'assemblea, ma per fare una
conferenza stampa (e in un luogo quasi simbolico: l'ex ufficio elettorale 
del PD.).(1)
Il novello Togliatti, in salsa pugliese completo di orecchino, ripropone una 
alleanza con il capitalismo,
convincere i padroni con i bei discorsi etici, con le poesie.parlare alle 
loro coscienze, come se ce l'avessero
una coscienza. Meglio lasciar perdere.
Impoverimento e perdita di diritti sono, da troppo tempo, la costante 
sindacale che passo passo, di
arretramento in arretramento, ha consentito ai padroni di tutto, limitandosi 
ad amministrare i loro
rappresentati, questi sindacati il cui compito sembra essere diventato 
quello di contentare CONFINDUSTRIA
piuttosto che difendere i propri iscritti sono la peggior iattura che i 
lavoratori italiani potessero conoscere.
Anni di concertazione che hanno fruttato loro ben renumerate poltrone in 
commissioni ed organismi insieme
ad allegri distacchi sindacali e permessi in una "responsabile 
collaborazione" con la controparte non
potevano che portare a questo.alla presa d'atto che se non tutti i 
lavoratori godono degli stessi diritti meglio
eliminarli, no?
La vicenda di Pomigliano riguarda noi tutti, quello che accade in questi 
giorni condizionerà il futuro dei
rapporti industriali dell'intero apparato produttivo nazionale.
Una sola cosa: respingere il ricatto è necessario ma i lavoratori di 
Pomigliano non possono pagare per tutti.
Pomigliano non sarà una sconfitta nella misura in cui ognuno di noi prenderà 
coscienza che bisogna
finalmente decidere di togliere il sostegno a coloro che ci hanno 
imbrogliati al di là di ogni limite umanamente
accettabile.
Togliere il sostegno ai parolai ben vestiti con il culo ben saldato a 
poltrone e poltroncine, che il lavoro vero
non l'hanno conosciuto nemmeno per sbaglio, poche chiacchiere e giudicare 
dai fatti, dalle pratiche, dai
risultati può rappresentare il nuovo inizio di un percorso difficile ma 
inevitabile di riedificazione di un
sindacato che faccia gli interessi dei lavoratori, non i propri, che sia di 
base sul serio, non a parole.
C'è bisogno di tutti, qui e adesso, non c'è più tempo: o la lotta o il 
medioevo.


luigi pulpito taranto 


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