[Redditolavoro] da pomigliano
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Mon Jun 14 17:48:56 CEST 2010
da pomigliano
Ci apprestiamo ad una ennesima sfacchinata a Roma per l'ultima convocazione
da parte di Fiat. La partenza è alle 10,30. Appuntamento fuori dalla
fabbrica (Gianbattista Vico di Pomigliano). I compagni della Fiom sono tutti
tesi ed
arrabiati, vorrebbero che a questo incontro non ci fossero solo loro a dire
no, matutto il sidacato e le forze politiche. Poco prima di partire un
compagno distribuisce delle magliette con sopra scritto "Pomigliano non si
piega": la tensione si stempera perchè i colori delle magliette sono diversi
e tutti la vorrebbero rossa... ma le rosse sono poche, ci sono bianche e
azzurre. Così per motivare i compagni, la buttiamo sulla "fede azzurra",
fingendo che siano magliette del Napoli! Sul bus nasce subito una
discussione su quello che molti ritengono un ricatto da parte della Fiat:
tutti ricordano i momenti di lotta in fabbrica, i momenti difficili, i
picchetti, le reazioni dei capi, le nostre contromosse...
Arrivati sotto la sede di Confindunstria, troviamo un vero e proprio
dispiegamento di forze: tre camionette della polizia e due dei Carabinieri,
tutti per noi!
Alcuni di noi hanno tentato un blocco stradale, subito contrastati dalle
forze dell'ordine, mentre i dirigenti sindacali ci raccomandano di stare
buoni per non passare sempre per i soliti casinisti.
Cominciano gli slogan contra la dirigenza Fiat, soprattutto contro il
direttore di stabilimento, e contro la Marcegaglia.
La tensione aumenta quando un dirigente Fiat comincia a filmarci con il
proprio telefonino: i compagni cercano di forzare il blocco e un funzionario
delle Forze dell'ordine esorta il dirigente a smetterla con questa
provocazione.
Arrivano anche le altre organizzazioni sindacali e aumentano gli slogan che
invitano a non firmare l'accordo.
Tutti salgono e noi restiamo là ad aspettare: dopo 4 ore di attesa
snervante, cominciano a scendere, primi tra tutti i compagni delle RSU. le
prime indiscrezioni dicono che la trattativa si è bloccata perchè la Fiat
non ha ravvisato unitarietà d'intenti tra le OO.SS.; perciò, prenderà in
esame le diverse dichiarazioni. Anche tra i delegati FIOM non c'è unità di
visione: alcuni dicono che forse una parte della
UILM li appoggerà, altri dicono il contrario, ricordando in proposito la
proposta proprio della UILM all'azienda sulla malattia (una commissione
paritetica che giudichi l'operaio, definendolo assenteista cronico o
realmente malato. in questo secondo caso alla Fiat è comminata una sanzione
di 3 ?, corrispondente ad un'assicurazione a carico del lavoratore).
I delegati ritornano su e dopo un'altra ora di attesa, Landini annuncia che
non firmerà, tra gli applausi di quanti l'avevano già capito. Spiega che non
tratteranno mai sulle deroghe al CCNL mentre gli altri avevano dato il pieno
assenso alle stesse.
Pare anzi che il segretario della Fim avesse chiesto ai dirigenti Fiat di
firmare l'accordo, da sottoporre a refendum: la Fiat per adesso si è detta
non interessata ad
un accordo senza la FIOM.
Landini ribadisce che l'accordo non riguarda solo gli operai della Fiat, ma
tutti e annuncia la convocazione di un comitato centrale nazionale per
lunedì 14 giugno per discutere di questa situazione, invitando tutti a
tenersi pronti perchè la battaglia sarà lunga.
Torniamo a casa stanchissimi, confusi da notizie che sapevamo false ("gli
altri hanno firmato"), ma che però non erano per niente rassicuranti.
Se solo l'operaio si rendesse conto della sua forza e della sua immensità,
come il mare, gli altri operai non resterebbero più a guardare ma si
farebbero trascinare
dalla forza d'urto.
Un operaio di Pomigliano
leggi lo speciale fiat sul blog di proletari comunisti
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