[Redditolavoro] INDESIT:400 operai a rischio licenziamento

[cobas dalmine]

E la storia si ripeteSlai Cobas    per il sindacato di classe
Sede legale e nazionale: Taranto v. Rintone, 22  T/F  099/4792086 - 347/5301704 - cobasta at fastwebnet.it 

Sede provinciale : Bergamo  v. Bonomelli, 9    tel: 335/5244902 -   cobasdalmine at infinito.it 

 

 

Bergamo  10 giugno 2010 

 

Comunicato stampa 

 

Proteste alla Indesid di Brembate degli oltre 400 lavoratori che rischiano il licenziamento

a seguito della volontà dell'azienda di chiudere la fabbrica «per il consolidamento della presenza industriale in Italia»

 

Oggi un increscioso incidente è accaduto alla Indesid dove alcuni attivisti dello slai cobas, mentre dimostravano la loro solidarietà, sono stati provocati da un agente della digos, che con fare minaccioso ha intimato ad uno dei nostri attivisti del blog cobasinforma di smettere di fotografare e ha proceduto all'identificazione chiedendogli i documenti.

 

Riteniamo che il comportamento di questo agente sia andato al di fuori delle attribuzioni competono ad un agente di pubblica sicurezza e se dovesse ripetersi ancora, metteremo in campo tutti gli strumenti, per risolvere questi sgradevoli avvenimenti. 

 

Segue volantino solidarietà diffuso ai lavoratori Indesid in lotta : 

 

E la storia si ripete

Adesso e' il vostro turno

Non fatevi fregare.

 

Attenzione alle scelte di questi giorni.

Per organizzare una lotta che porti a dei risultati per gli operai

Non servono i sindacati narcotizzatori

fim uilm e fiom, strumenti del governo

Berlusconi e della falsa opposizione. 

 

Bisogna autorganizzarsi in un comitato di base (COBAS) in cui decidono i lavoratori le forme e le modalità della lotta, 

 

non fate gli stessi errori che altri hanno già fatto:

Donora

Frattini

Frigerio

Technymon

Ormai tutti in cassa integrazione

E licenziati.

 

Se volete maggiori informazioni 

www.youtube.com/user/cobasinforma

 

slai COBAS per il sindacato di classe

sede via Bonomelli 9 Bergamo

335 5244902   cobasdalmine at infinito.it 

Indesit chiude due stabilimenti al Nord e prevede investimenti per 120 milioni

giovedì, 10 giugno, 2010, 16:25 

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Indesit Company

Indesit Company vara un piano «per il consolidamento della presenza industriale in Italia» che prevede investimenti per 120 milioni, ma anche la chiusura degli stabilimenti di Brembate (Bergamo) e Refrontolo (Treviso), che interesserà circa 500 addetti. La decisione presa dal consiglio di amministrazione presieduto dal nuovo presidente Andrea Merloni, non prevede alcuna delocalizzazione della produzione italiana, e il potenziamento dei poli industriali del centro-sud, in particolare Fabriano (quartier generale del gruppo) e Caserta. Ma non piace ai sindacati (a Brembate i 400 lavoratori sono scesi in sciopero) e neppure al governatore del Veneto Luca Zaia, secondo il quale «chiudere al nord sarebbe un passo falso per l'azienda». E anche nelle Marche la Fiom storce il naso, e boccia metodo e merito delle scelte del «nuovo corso generazionale». Il 17 giugno, presso la Confindustria di Ancona, il primo confronto nazionale fra le parti. I 120 milioni di euro in tre anni saranno destinati «all'innovazione di prodotto e di processo» in Italia e «sono diretti soprattutto a focalizzare la missione degli stabilimenti italiani del gruppo su produzioni ad alto contenuto tecnologico». Con una centralità tutta italiana anche sul fronte della ricerca. Con 2,6 miliardi di fatturato nel 2009, la Indesit Company, quotata a Piazza Affari, è leader assoluta nei mercati elettrodomestici di Italia, Regno Unito e Russia. Conta 16 stabilimenti produttivi che danno lavoro a 16 occupati.

 
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