[Redditolavoro] TERRORISMO DI STATO - si COBAS comunicato 31-05-2010
S.I. Cobas Cremona
slaicobascremona at gmail.com
Tue Jun 1 09:00:12 CEST 2010
*si* COBAS - www.sicobas.org - comunicato - 31-05-2010
*TERRORISMO DI STATO*
31 MAGGIO: LE FORZE ARMATE DI ISRAELE ATTACCANO IL CONVOGLIO INTERNAZIONALE
DI AIUTI UMANITARI CHE PORTAVA AIUTI PER LA POPOLAZIONE DELLA STRISCIA DI
GAZA. ALMENO 19 MORTI E UN NUMERO IMPRECISATO DI FERITI E DISPERSI.
Nelle prime ore della giornata del 31 maggio, le 8 navi del convoglio
umanitario internazionale che portavano cibo e medicine (10.000 TONNELLATE)
per la popolazione della striscia di Gaza, colpita dall’occupazione militare
e poi da un embargo che ha ridotto la popolazione allo stremo decisi e
imposti da Israele, è stato attaccato dalla marina e dall’aviazione
israeliana.
Si sa ancora poco sulle identità delle vittime, e niente ad oggi è dato
sapere sulla sorte degli almeno cinque italiani presenti negli equipaggi
della flotta pacifista, sebbene la Farnesina escluda che tra loro vi siano
delle vittime.
''Centinaia di soldati stanno attaccando simultaneamente le navi della
flottiglia pacifista come se fosse una guerra''. Queste le ultime parole di
un cronista dell'emittente Tv panaraba Al Jazeera nel collegamento in
diretta TV da una delle navi della Freedom Flotilla in rotta verso Gaza.
Poi, il collegamento satellitare è caduto.
Un attacco svolto dunque in diretta TV, diretto contro navi su cui erano
imbarcati circa 700 volontari internazionali umanitari provenienti da 40
paesi, tra cui donne e bambini.
Questo a dimostrazione – ancora una volta – che la borghesia esercita la sua
violenza ormai senza alcun pudore e senza alcuna pietà.
Secondo le organizzazioni umanitarie l’attacco è avvenuto in acque
internazionali, a 75 miglia al largo della costa di Israele, in violazione
del diritto internazionale”. E non è strano, visto che le leggi le fanno i
padroni, ma sono tenuti a rispettarle solo i proletari e la povera gente.I
giornali parlano da subito di pesanti ripercussioni politiche e di crisi
internazionale. La Turchia ha chiesto ed ottenuto la convocazione
straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Proteste anche da varie
parti. Immancabili quelle della commissaria dell’inutile “Alto Commissario
dell'Onu per i Diritti Umani”, Navi Pallay, che si è detta scioccata per
quanto accaduto. Obama ha chiesto ufficialmente spiegazioni, mentre
l’Unione Europea ha chiesto la apertura di una commissione di inchiesta
imparziale.
Il ministro degli Esteri italiano Frattini ha fatto sapere che già in
mattinata "ha parlato con l'ambasciatore israeliano a Roma e ha chiesto” -
bontà sua – “spiegazioni". "Ribadisco l'appello” – aggiunge Frattini – “che
ha fatto più volte l'Unione Europea affinché nella striscia di Gaza ,
martoriata e sofferente possano arrivare senza ostacoli gli aiuti umanitari
che sono necessari, fatti salvi ovviamente i controlli di sicurezza"
Ma alle dichiarazioni di circostanza di Frattini, da sempre cieco-complice
di fronte ai crimini israeliani, si sono aggiunte subito le imbarazzanti
dichiarazioni del sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, che ha
definito la missione della flotta pacifista come "una voluta provocazione"."
Mantica ha detto anche che "era un'illusione pensare che Israele non
reagisse visto che il principio della rappresaglia israeliana è un principio
conosciuto nel mondo". Queste edificanti dichiarazioni del sottosegretario
mostrano ciò che le borghesie di tutto il mondo pensano dietro la maschera
pietista in cui si nascondono . Siamo assolutamente sicuri che tutto ciò
non porterà a una diminuzione dell’appoggio dato a Israele da USA ed UE,
anzi non porterà a nulla.
Al di là delle chiacchiere, e al di là delle differenti posizioni politiche
dei vari Stati, dettate - sia quando condannano che quando coprono o
appoggiano i soprusi e le guerre - solo ed esclusivamente alla difesa dei
loro interessi politici ed economici e non certo al rispetto dei diritti
umani, questa vicenda dimostra – per la milionesima volta - che vi sono
Stati che, forti dell’appoggio internazionale delle grandi potenze, ignorano
i più elementari diritti.
Emblematico di quale siano gli interessi che muovono la politica
internazionale delle grandi potenze è il caso salito in questi giorni alla
ribalta internazionale. Il presidente della Repubblica tedesca, Koehler, si
è dovuto dimettere, dopo le polemiche divampate per una sua dichiarazione
sui motivi della presenza delle truppe tedesche nel teatro di guerra afgano.
Ecco le sue dichiarazioni: "Un grande Paese orientato
all'export come la Germania deve sapere che in caso di necessità è
necessario anche un intervento militare per difendere i propri interessi, le
libere vie di comunicazione commerciale, ma anche l'impedimento di
instabilità di tipo regionale, che sicuramente si ripercuoterebbero
negativamente sulle nostre possibilità in termini di commercio, posti di
lavoro e salari”.
Della serie: costretto a dimettersi per avere – imprudentemente – detto la
verità, una verità talmente impresentabile che non conviene dirla
pubblicamente, alla faccia delle bugie sulle missioni di pace.
Iniziano ad arrivare, da parte di varie organizzazioni del movimento dei
lavoratori italiani le prese di posizione di solidarieta’ e di denuncia.
Solidarieta’ con i volontari umanitari attaccati e con i proletari e le
masse povere palestinesi ridotte alla stremo dall’occupazione e dall’emargo.
Denuncia del ruolo oppressivo dello Stato di Israele nel medio oriente e
dell’appoggio – politico, economico e militare - fornito a questo Stato
dalle grandi potenze imperialiste – Italia compresa – per difendere i loro
sporchi interessi. Tagli ai salari, fame, disoccupazione e guerre sono facce
di una stessa politica con cui la borghesia di tutti i Paesi tenta di
difendere i suoi profitti minacciati dalla crisi e dalla concorrenza
internazionale.
*Invitiamo tutti i lavoratori italiani ed immigrati e tutte le
organizzazioni a serrare le fila per rispondere colpo su colpo all’attacco
portato avanti dalla borghesia a livello interno e internazionale. Ci
aspettano tempi durissimi dai quali potremo difenderci solo ritrovando la
solidarieta’-unità interna e internazionale tra i lavoratori e le masse
povere di tutti i paesi. *
*SINDACATO INTERCATEGORIALE*
*COBAS*
*LAVORATORI AUTORGANIZZATI*
*si* COBAS - www.sicobas.org
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