[Redditolavoro] continua la lotta nella scuola: sul presidio del 15 luglio

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Thu Jul 22 08:57:27 CEST 2010


In concomitanza con il presidio del 15 luglio davanti a Montecitorio, 
indetto dal Coordinamento precari scuola, una delegazione è stata ricevuta 
dal presidente della Commissione cultura, on. Valentina Aprea. In questa 
audizione sono state affrontate da un lato, le condizioni generali della 
scuola all'indomani della prima applicazione della L. 133, dall'altro, la 
questione del reclutamento del personale della scuola con riferimento anche 
al decreto salva precari.

L' Aprea ha sostenuto che: i tagli sono necessari a causa della crisi, ma 
tutti sanno che la Finanziaria 2008 è stata varata prima che la crisi si 
"materializzasse";

la scuola ha bisogno di essere riformata e che bisogna intervenire sugli 
sprechi degli anni passati, ma tutti sanno che, annualmente, migliaia di 
euro sono destinati a finanziare le scuole private e che, questo governo, in 
piena crisi, è riuscito a reintrodurre i finanziamenti alle private, esclusi 
dalla finanziaria, mentre manteneva in toto i tagli alla scuola pubblica;

le graduatorie, secondo l'on Aprea, sarebbero la cusa della precarietà nella 
scuola, ma tutti sanno che la precarietà è causata dalle mancate immissioni 
in ruolo. L'on. ha tenuto a precisare che, comunque, la tendenza è verso gli 
albi regionali e concorsi banditi per singole scuole o reti di scuole.

Dal report dell'audizione: "Nonostante un atteggiamento meno aggressivo e 
determinato rispetto all'anno scorso, frutto evidentemente degli effetti 
palesi e innegabili dei tagli sulla scuola, le posizioni sono e restano 
assai distanti, senza possibilità di mediazione alcuna rispetto agli scenari 
prossimi. Abbiamo quindi ribadito la nostra ferma determinazione a 
proseguire la lotta e anzi a svilupparla da settembre in avanti."

Noi crediamo che, sì, l'atteggiamento meno aggressivo e determinato dell' on 
Aprea sia dovuto all'evidenza dei disastri che sta subendo la scuola 
pubblica, ma è anche frutto di una lotta determinata, autorganizzata dal 
basso che non si è mai fermata e, anzi, ha avuto dei salti di qualità. 
Condividiamo l'opinione per cui non c'è possibilità di mediazioni con questo 
governo, per cui, la parola d'ordine deve essere chiaramente contro questo 
governo dei licenziamenti di massa, della distruzione della scuola pubblica, 
del peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro




slai cobas per il sindacato di classe
milano, 20 luglio 2010



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