[Redditolavoro] FIAT di TERMOLI: licenziato per rappresaglia il compagno Giovanni Musacchio dello Slai Cobas

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Wed Jul 21 07:57:06 CEST 2010


>la solidarietà dello slai cobas per il sindacato di classe


20 Luglio Termoli
>Protestò a Pomigliano: licenziato operaio termolese
>
>Il caso diventa nazionale:
>Giovanni Musacchio, 32enne dipendente della Fpt di Termoli e componente del
>coordinamento provinciale dello Slai Cobas, è stato licenziato dall’azienda
per
>aver preso parte alla manifestazione dello scorso 22 giugno davanti ai
cancelli
>dell’impianto di Pomigliano, nella giornata del referendum. «Un atto
>gravissimo, ignobile nei confronti dei lavoratori - il commento di Andrea 
>Di
>Paolo, coordinatore provinciale del sindacato - non siamo terroristi né
>delinquenti. Stiamo studiando il caso per avviare un’azione legale».
>Termoli.
>La notizia è rimbalzata a livello nazionale in pochi minuti. Giovanni
>Musacchio, lavoratore 32enne di Portocannone della Fiat Powertrain, è stato
>licenziato dall’azienda per aver partecipato alla protesta di Pomigliano d’
>Arco, nella famosa giornata del 22 giugno scorso, nella quale si è svolto 
>il
>referendum sul tanto contestato piano di investimento proposto da Sergio
>Marchionne.
>
>La notizia è stata comunicata a Musacchio - componente del coordinamento
>provinciale dello Slai Cobas, e tra l’altro nipote di Stefano Musacchio,
anche
>lui lavoratore licenziato tempo fa per aver esposto in fabbrica la bandiera
>della pace e poi reintegrato dopo il ricorso - alle 14 di oggi martedì 20
>luglio, mentre si stava entrando nei cancelli dell’impianto per cominciare
il
>turno di lavoro nell’unità cambi, dove lavorava da 12 anni.
>
>«E’ inammissibile, un atto gravissimo di repressione – commenta Andrea Di
>Paolo, rsu di stabilimento e coordinatore provinciale dello Slai Cobas – 
>gli
è
>stato contestato di aver utilizzato un permesso per accudire la figlia, e 
>di
>essere stato presente alla manifestazione, insieme alla delegazione che era
>partita al mattino. Musacchio aveva assolto i suoi impegni, motivati con
tanto
>di certificato medico, ci ha raggiunti il pomeriggio a Pomigliano per il
>presidio. Alla comunicazione sono state allegate anche le fotografie prese
da
>Repubblica, come prova della sua presenza davanti ai cancelli dell’impianto
di
>Giambattista Vico».
>
>Il sindacato è sul piede di guerra: «Sono giornate intense di scioperi
interni
>e di assemblee, per esprimere il nostro dissenso contro il piano Marchionne
e
>per il mancato premio di produzione – aggiunge Di Paolo – ci sentiamo
>osservati, non siamo né terroristi né delinquenti, noi ci alziamo la 
>mattina
>per lavorare, non ci si può attaccare alla vita privata dei dipendenti. E’
un
>episodio gravissimo, ignobile verso le maestranze. Ora stiamo facendo una
>quadra della situazione, insieme al coordinamento nazionale». Prima del
>licenziamento di Musacchio, a livello nazionale altri due operai sono stati
>sospesi dal lavoro altr 3 operai a Melfi due dei quali delegati Fiom e un
>impiegato di Mirafiori, componente della Cgil. Dopo l’ennesimo 
>licenziamento
>crese la tensione tra il Lingotto e i sindacati.
>
>Il coordinamento nazionale della Fiom, dopo quanto accaduto a Termoli, ha
>proclamato uno sciopero di 2 ore per venerdì 23 luglio in tutti gli
>stabilimenti e ha organizzato per il mercoledì seguente un incontro in
piazza
>Montecitorio con i gruppi parlamentari e le forze politiche per «denunciare
il
>clima antidemocratico e intimidatorio in Fiat».
>(Pubblicato il 20/07/2010)
>
> ANSA.it
>Fiat: licenziato operaio di Termoli
>20 luglio, 16:54
>POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI) - Un operaio della Power Train della Fiat di
>Termoli, del coordinamento provinciale dello Slai Cobas di Campobasso, e'
stato
>licenziato oggi dall'azienda per aver partecipato al presidio davanti al
>Giambattista Vico di Pomigliano d'Arco lo scorso 22 giugno, in occasione 
>del
>referendum in fabbrica. E' quanto dichiara Vittorio Granillo, del
coordinamento
>del sindacato di base.
>Granillo ha annunciato un'azione legale in difesa dell'operaio, Giovanni
>Musacchio, sostenendo che "la Fiat, non riuscendo ad avere consensi, passa
alla
>repressione nei confronti degli operai e dei sindacalisti". "Abbiamo
assistito
>in questi giorni alle azioni di forza da parte dell'azienda - ha proseguito
>Granillo - che ha dapprima licenziato i delegati Fiom a Melfi e adesso il
>rappresentante dello Slai Cobas". Secondo quanto reso noto da Granillo,
>l'operaio si era recato in fabbrica a Termoli per il secondo turno di
lavoro:
>"Ma non lo hanno fatto entrare e gli hanno comunicato il licenziamento
davanti
>ai cancelli, preannunciandogli la successiva lettera a casa. Secondo quanto
gli
>hanno spiegato Giovanni aveva usufruito di un permesso per accudire la
propria
>figlia. Un permesso che però terminava alle 14, ed è stato allora che il
nostro
>esponente ha raggiunto gli altri delegati di Termoli arrivati a Pomigliano
>d'Arco".



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