[Redditolavoro] dalla fiat a tutte le fabbriche

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Mon Jul 19 08:07:10 CEST 2010


in tutto il gruppo fiat riprendono gli scioperi contro l'aumento dei ritmi e 
il mancato pagamento del premio di risultao
ma quello che conta è quali iniziative vengono messe in campo contro i 
licenziamenti REPRESSIVI alla fiat sata e a mirafiori, mentre preparano 
licenziamenti di massa a pomigliano - che oggi riapre per tre giorni e 
chiudono termini imerese -il 21 da qui riparte l'iniziativa della fiom, 
decisa dalla assemblea nazionale dei delegati

la fiat, il governo i sindacati complici vogliono stroncare le lotte operaie 
contro l'intensificazione dello
sfruttamento e lo schiavismo
Il piano Marchionne è un Salto di qualità verso un regime di  moderno
fascismo in fabbrica e nella società  portato avanti da padroni e governo -
con l'appoggio dei sindacati  CISL-UIL-UGL-Fismic firmatari dell'accordo
neocorporativo

lo slai cobas per ilm sindacto di classe si batte per l'estensione della 
lotta operaia in tutte le fabbriche e in tutto il paese per
fermare questo regime in formazione:antioperaio anticostituzionale, 
dittatoriale
siamo  una giornata di lotta e una
manifestazione nazionale autorganizzata contro la fiat e tutti i
padroni,contro il governo Berlusconi,  contro lo stato dei padroni

costruiamo insieme dal basso il nuovo sindacato di classe e di massa con le
energie migliori presenti nelle fabbriche e nei posti di lavoro


slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
19-7-2010



 fiat lo sciopero del 16 a melfi


lo sciopero di ieri è stata una prima significativa risposta all'ondata
repressiva della fiat , licenziamenti repressivi a melfi e torino, verso i
licenziamenti di massa a Pomigliano con la newco
dopo il no operaio di pomigliano, le lotte partite alla fiat sata e
Mirafiori, lo sciopero del 16 era l'unica risposta nazionale praticabile
per questo proletari comunisti e lo slai cobas per il sindacato di classe lo
hanno sostenuto sia alla fiat -dove siamo arrivati - sia nelle fabbbriche
dove eravamo presenti Ilva Taranto in particolare con volantinaggio
la manifestazione in questo momento più significativa è stata quella a
melfi, dove lo sciopero è stato di 8 ore , la partecipazione allo sciopero è
stata parziale, ma significativa e numerosa, con molti operai non
appartenenti alla fiom in sciopero e nonostante le forti pressioni
fiat-sindacati della fiat - alla manifestazione circa duemila partecipanti
complessivi dal centro di melfi alle mura di porta venusina, dove da giorni
i delegati fiom e l'operaio fiom licenziati Barrozzino, La morte e
Pignatelli sono sulle mura
il clima è partecipato e combattivo, gli interventi dal palco del segr fiom
De Nicola e degli altri molto chiari e forti nella denuncia e nella analisi
della situazione, la solidarietà operaia è grande e sentita
presente delegazione dello slai cobas per il sindacato di classe di Taranto-
adesione comunicata anche dal palco e  presente praticamente un unico
volantino politico quello di proletari comunisti, leggibile nel blog, ben
accolto
presenti operai della cub con auria e ferrentino, delegati licenziati dalla
fiat, prendendo a pretesto l'operazione repressiva antiterrorismo contro lo
slai cobas per il sindacato di classe nazionale - e poi rientrati con la
lotta e la causa legale
anche questa operazione di licenziamento è stata ripresa dal palco
nell'intervento del segr. prov. fiom De Nicola
presenti operai di pomigliano in bus della fiom e una delegazione cobas
pomigliano cobas confederazione
presente una delegazione della failms della fiat sata
presenti Vendola, Rinaldini, Cremaschi e alcuni assessori e consiglieri di
rifondazione e sinistra ecologia e libertà
landini ha annunciato le prossime iniziative fiom nazionale tra cui
innanzitutto quella della presentazione di un articolo 28 per i
licenziamenti sindacali discriminatori
nel finale della manifestazione  Marco Pignatelli, l'operaio licenziato che
era sulle mura venusine si è sentito male e questo ha innescato una
richiesta pressante affinchè gli operai sulle mura scendessero.
Particolarmente insistenti sono stati i dirigenti nazionali fiom,
francamente i delegati non volevano scendere, nè le motivazioni apportate
dai dirigenti fiom erano decisive...
alla fine gli operai hanno deciso di scendere con le proprie motivazioni
- 3 eravamo sulle mura, 3 lo abbiamo deciso insieme di salire e in  tre
vogliamo restare anche ora, dato che marco non sta bene, ora in tre
scendiamo.. ma nessuna resa la lotta continua come prima.
.
resoconto a cura dello slai cobas per il sindacato di classe taranto
vedi foto sito fiom
16 luglio2010


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