[Redditolavoro] Maledetta sia la vostra violenza. Ma l'Aquila tornerà a volare

Alessio Di Florio eskimoantimperialista at gmail.com
Sat Jul 10 16:43:13 CEST 2010


Sia maledetta la vostra violenza, la violenza dei vostri manganelli.
Mercoledì siamo scesi a Roma in migliaia, con la nostra voglia di
vivere, la nostra determinazione, l'amore per la nostra terra, l'amore
per il futuro della nostra terra. E abbiamo trovato i vostri maledetti
manganelli, l'oscena violenza del vostro potere. Manganelli maledetti,
che sull'asfalto della Città Eterna hanno lasciato il nostro sangue,
hanno ferito i nostri corpi per uccidere il nostro futuro. Ma noi non
taceremo. La vostra maledetta violenza non ci impedirà di gridare
ancora, sempre, fin quando non sarà fatta giustizia e non saremo
nuovamente liberi. Torneremo alle vostre porte e grideremo ancora più
forte, perché anche se vi credete assolti sarete per sempre coinvolti.
Per sempre sarete colpevoli dello scempio e del tentato assassinio
della terra d'Abruzzo.

Maledetta sia la vostra violenza, la violenza della vostra propaganda.
Che ieri esaltava la menzogna e una ricostruzione che ha
definitivamente tentato di assassinare la nostra città. E che oggi
tenta di dividerci, di separare i "buoni" dai "cattivi", chi s'inchina
al potere e chi lo denuncia.

Maledetta sia la vostra violenza, la violenza che prima dei manganelli
si è chiamata affarismo, militarizzazione, autoritarismo. Quella
violenza che ha imprigionato la nostra città e le sue strade, le
nostre vite e le nostre case. Maledetta sia la vostra violenza. Una
violenza che grida giustizia davanti agli uomini e al cielo. Quel
cielo che l'inverno scorso ha pianto con noi, quel cielo da cui è
calato il freddo che ha gelato le nostre speranze e ha svelato
l'assurdità del vostro potere.

Maledetta sia la vostra violenza. Tutta. Fin in fondo. Il 6 aprile
2009 alle 3 e 32 l'Abruzzo è stato ferito dal terremoto della terra.
Ma noi eravamo lì, pronti a rinascere e ricostruire. Con la fierezza,
l'entusiasmo, la forza e la determinazione delle nostre genti. Ma poi
siete arrivati voi. Ci avete rinchiuso nei campi, ci avete disperso a
migliaia di chilometri di distanza. Da oltre un anno siamo prigionieri
di un presente che non ci appartiene e di un futuro che viene
costantemente assassinato. E' il terremoto delle anime e del potere,
immensamente più devastante di quell'istante maledetto. Maledetta sia
la vostra violenza. Quella violenza che prosegue tutt'ora, che ci
perseguita. La violenza degli affari, delle mafie, della speculazione,
della menzogna. Ma noi non la subiamo e non la subiremo. Ci ribelliamo
e ci ribelleremo, grideremo ancora e torneremo nelle piazze, nelle
strade. Indignati, arrabbiati, fieri e mai domi. Maledetta sia la
vostra violenza. Che non ci fermerà e non assassinerà la nostra terra.

L'Aquila siamo noi. L'Aquila risorgerà. La vostra maledetta violenza
non ci impedirà la speranza e il sogno. Perché noi rivogliamo il
nostro sacrosanto diritto ad avere una città libera, ad avere
giustizia, alla socialità. Non aspetteremo che prosegua l'opera di
annientamento della  nostra L'Aquila. Stiamo organizzando la speranza,
stiamo impastando il sogno. E non abbiamo paura dei vostri manganelli
e della vostra violenza. Torneremo ancora alle vostre porte. E
grideremo ancora più forte. L'Aquila tornerà a volare...

Alessio Di Florio
http://www.peacelink.it/abruzzo



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