[Redditolavoro] Fw: processo eternit: udienza del 5 luglio

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Mon Jul 5 19:24:28 CEST 2010





La seduta odierna si apre alle ore 9:30 - con la gradita presenza delle 
televisioni Rai e Televisione della Svizzera Tedesca - e prevede 
l'audizione, con l'ausilio di un'interprete, di Thomas Schmidheiny, fratello 
dell'imputato Stephan, di Niederholzer, e di un teste delle parti civili, il 
signor Antoniani.
Pur essendo ascoltato in regime ex articolo 210 del cpp - imputato in un 
procedimento connesso - in base al quale avrebbe la facoltà di non 
rispondere alle domande del pm, lo Schmidheiny decide di non avvalersene, 
riferendo parecchi particolari che arricchiscono la conoscenza della storia 
dell'Eternit e dell'attività della sua famiglia: queste erano legate sia 
alla lavorazione del cemento, di cui era responsabile personalmente, sia a 
quella dell'amianto, di cui si occupava - essendo "concretamente ai vertici 
decisionali" - il fratello Stephan.
A proposito di quest'ultimo, riferisce che "all'inizio degli anni 80 ha 
cercato di dissuadere il padre dall'usare amianto perché cancerogeno", ma 
subito dopo ammette che "la dismissione dell'amianto era difficile perché 
non si trovava un materiale alternativo con le stesse proprietà".
Medesima ammissione viene poi fatta dal testimone successivo, l'ad 
dell'Eternit Italia dal 1984 al 1986, ingegner Niederholzer: questi viene 
ascoltato in regime ex articolo 197 bis del cpp - imputato in un processo 
connesso (a Siracusa) con sentenza di assoluzione passata in giudicato - e, 
proprio per questo, viene citato in qualità di testimone.
Nel corso del suo lungo interrogatorio, oltre a quella testé segnalata, 
conferma alcune affermazioni fatte dai testimoni sentiti nelle precedenti 
udienze, quali: la dirigenza era a conoscenza sin da almeno il 1976 delle 
malattie provocate dall'amianto, e le visite del Sil erano tutte 
programmate, tranne una che fu fatta in una data non prestabilita, anche se 
non è sicuro se fosse stata o meno preannunciata.
Per concludere ha luogo la testimonianza di un ex manutentore elettrico 
dello stabilimento di Casale Monferrato, il signor Antoniani, membro del 
Consiglio di fabbrica in quota Cisl.
Anch'egli illustra le terribili condizioni in cui versava l'ambiente di 
lavoro - grazie alle quali gli è stata riscontrata l'asbestosi nel 1975 - ed 
aggiunge un particolare che dimostra con che razza di schifosi personaggi 
avessero a che fare gli operai.
Durante l'unico incontro avuto, come delegazione del Cdf, con la dirigenza 
belga - e precisamente con tale Pormhouoy, da lui definito 'il belga' - per 
esporre le problematiche che c'erano sul luogo di lavoro, questo ignobile 
personaggio trattò peggio della pezze da piedi i delegati, non concedendo 
loro di parlare ed anzi cacciandoli in malo modo.
Ancora una volta si dimostra la scelta consapevole da parte dell'Eternit di 
perpetrare un genocidio programmato, poiché non esisteva un materiale 
alternativo che permettesse ai padroni assassini gli stessi margini di 
plusvalore, senza creare tutti i danni ambientali ed alla salute dei 
lavoratori e della popolazione causati dall'amianto. 


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