[Redditolavoro] Fw: la morte a taranto

bastamortesullavoro@domeus.it cobasta at libero.it
Tue Jan 26 09:00:04 CET 2010



lo slai cobas per il sindacato di classe si unisce al dolore della famiglia
e dei colleghi di lavoro di Giovanni De Cuia e alla denuncia delle
condizioni di sicurezza all'arsenale che hanno portato alla morte
ma  abbiamo in odio la ipocrisia in questi casi
non possiamo fare a meno di notare due cose
Taranto è già tragicamente nota a livello nazionale per le morti all'ilva e
all'appalto Ilva, ora se all'ilva causa la cigs e il minor lavoro abbiamo
una situazione meno tragica, anche se proseguono infortuni e rischio vita
quotidianamente in particolare all'appalto, si vanno estendendo le morti sul
lavoro in altre realtà mai toccate
all'arsenale vi era stato un morto nell'appalto alcuni anni fa , ma non si
ricordano davvero da tempo immemorabile morti nell'arsenale militare
la sicurezza è sempre stata a rischio nell'appalto in particolare è stata a
rischio la salute nell'indotto
una clamorosa inchiesta oggi a dibattimento ha portato alla sospensione del
lavoro tra tante ditte pirata in cui le condizioni di lavoro e salute -
presenza massiccia di sostanze nocive-
sono state definite inumane e schiavistiche con chiusura di una intera
area - situazioni certo non ancora rimosse nonostante l'inchiesta
ora si arriva a morire nello stabilimento centrale per ragioni evidentemente
legate alle manutenzioni , alle condizioni di lavoro, all'inosservanza di
norme di sicurezza nelle pratiche operative
i lamenti e le denunce del giorno della tragica morte operaia non possono
certo evitarci di segnalare che i sindacati interni all'arsenale -tutti -non
hannno quasi mai fatto sentire la loro voce e la loro azione in merito

lo slai cobas per il sindacato di classe- anche con il sostegno quotidiano
alla rete nazionale per la sicurezza e alla battaglia di prima fila Ilva e
appalto da tempo fa appello ai lavoratori tutti e alle rappresentanze
sindacali a occuparsi con sistematicità e serietà della questione su tutti i
posti di lavoro con rivendicazioni, controlli, mobilitazioni su tutti i
piani
speriamo ora che questo avvenga
naturalmente ci occuperemo direttamente di questa morte, delle ragioni che
l'hanno provocata, delle responsabilità, del sostegno ai familiari

slai cobas per il sindacato di classe Taranto,
cobasta at fastwebnet.it
347-1102638


dalla cronaca locale

muore
sul lavoro
addetto Arsenale



TARANTO - Un addetto alla vigilanza dell'Arsenale militare di Taranto,
Giovanni De Cuia, di 53 anni, è morto in un incidente sul lavoro avvenuto
oggi pomeriggio all'interno dello stabilimento della Difesa. L'uomo stava
camminando su un marciapiede quando è stato travolto da pannelli che erano
stati accatastati fino a un'altezza di sette metri dal piano di calpestio
nei pressi del cantiere dove sta per sorgere l'officina polifunzionale 
dell'Arsenale.
Sul posto sono giunti gli ispettori del lavoro e i carabinieri per accertare
le modalità dell'incidente e stabilire eventuali responsabilità.

La Marina Militare ha espresso «profondo cordoglio» ai familiari
dell'addetto alla vigilanza ed ha «immediatamente disposto ed avviato tutte
le azioni necessarie per accertare la dinamica dell'incidente e le eventuali
responsabilità». De Cuia, dipendente civile del ministero della Difesa in
servizio presso la Divisione sistema nave dell'Arsenale, informa la Marina,
«per cause da accertare, mentre transitava su un marciapiede adiacente ad 
un'area
recintata, all'interno della quale erano stati accantonati ed impilati
materiali prefabbricati per l'edilizia, è stato travolto da alcuni blocchi
prefabbricati provenienti da una delle pile del contiguo deposito».

«A tutto questo diciamo basta: queste non sono disgrazie ma veri e propri
omicidi». Lo affermano in una nota congiunta i sindacati confederali, le
rappresentanze sindacali unitarie, i rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza e la Confederazione Cobas in relazione alla morte dell'addetto
alla vigilanza Giovanni De Cuia nell'Arsenale militare di Taranto.
«Evidentemente - aggiungono - l'intervento della magistratura nel 2005 che
chiudeva tutta la zona delle aziende dell'indotto, proprio per motivi di
sicurezza, e le successive indagini della Procura sulle strutture 
dell'Arsenale,
non è servito a fare passi avanti». I sindacati hanno organizzato per domani
mattina una mobilitazione con assemblea generale presso la 'Sala a tracciarè
dell'Arsenale militare per definire le azioni da intraprendere.

Il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, e il vicesindaco, Alfredo
Cervellera, in una nota esprimono cordoglio per la morte di Giovanni De
Cuia. «Ancora una volta - affermano - la morte bianca colpisce Taranto e la
sua gente. In Arsenale non si verificava un episodio così grave da almeno 40
anni e forse questa è la conseguenza di una allentata attenzione verso le
misure di sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori». «Nella
certezza che la magistratura saprà fare piena luce sulle cause che hanno
portato al luttuoso incidente - concludono Stefano e Cervellera - esprimiamo
le più sentite condoglianze alla famiglia di De Cuia, che conoscevamo
personalmente, per la disgrazia che oggi l'ha colpita unitamente alla
solidarietà più sincera a tutti i lavoratori dell'Arsenale».

«Credo si dovranno accertare subito le responsabilità di questo terribile
incidente che nella sua dinamica mostra la crudeltà di un evento che poteva
essere evitato», ha affermato il deputato Pd Ludovico Vico, subito dopo aver
appreso della morte nell'Arsenale militare dell'addetto alla vigilanza
Giovanni De Cuia. Per il parlamentare ionico, le modalità dell'incidente sul
lavoro «segnalano i contorni di una tragedia figlia di possibili
superficialità o imperizie». «Attendo fiducioso l'esito degli accertamenti -
conclude Vico - e rivolgo sin da ora il mio cordoglio alla famiglia e agli
amici di questo lavoratore».







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