[Redditolavoro] REPORT RIUNIONE OPERAIA AUTOCONVOCATA 23 GENNAIO 2010 A ROMA

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Tue Jan 26 00:26:52 CET 2010


RESOCONTO RIUNIONE OPERAIA AUTOCONVOCATA DEL 23
GENNAIO 2010 A ROMA - CASA DEL POPOLO TRIONFALE E
MOZIONE FINALE APPROVATA

La riunione 'autoconvocata' di lavoratori e lavoratrici
impegnati in gran parte nei sindacati di base
(ha dato l'adesione come osservatori la Usi Ait nazionale)
e nella sinistra Cgil che si è tenuta 
a Roma il 23 gennaio, presso la Casa del Popolo
Trionfale a Piazzale degli Eroi(nel palazzo dove una
targa ricorda che lì ha abitato Errico Malatesta...)
è riuscita a coinvolgere, anche se in modo 
parziale, le forme di rappresentanza di alcune situazioni 
reali di lotta aziendale, con un segnale di impulso positivo
a continuare su questo percorso. Tra le 100 e le 120 
sono state le presenze di provenienza, oltre a Roma, quasi 
esclusivamente del Centro-Nord.
Nessuna organizzazione sindacale in 
quanto tale ha promosso questo incontro, come richiesto
nell'appello di convocazione dei 
coordinamenti di Milano e del Piceno.
Così come sono state escluse dalla partecipazione a
questa riunione i partiti e le forze politiche in quanto
tali, anche se va evidenziato che molti dei partecipanti
sono a vario titolo attivisti e attiviste di gruppi e partiti
politici.
La natura e lo sviluppo del dibattito e della proposta,
ha permesso di avere una sorta di cantiere aperto
per un lavoro di intervento e di radicamento nei territori e 
delle realtà in lotta, non solo operaie del settore
industriale ma anche del pubblico impiego e dei servizi.
Positiva l'accoglienza della proposta di impegno sul 1° marzo
 per quanto riguarda le mobilitazioni di immigrati/e, che 
avrebbero tenuto l'assemblea antirazzista del 24 gennaio,
come è stata valutata con interesse
il collegamento a iniziative di respiro internazionale,
come la manifestazione del 17 ottobre 2010 a 
Bruxelles 'contro la disoccupazione e la povertà' promossa dalla Rete 
delle Marce europee, proposta nell'intervento di Gigi
Malabarba.
Per le realtà Usi Ait è intervenuto Roberto M., Rsa e Rls
nel settore cooperativo, dipendente di un consorzio, che
ha illustrato in breve gli effetti della crisi strutturale
nel settore, mettendo in rilievo che i soggetti che pagano 
la crisi sono in prima battuta le donne e gli immigrati,
oltre alla trasversalità del precariato anche se si ha
un contratto di lavoro a tempo indeterminato e la natura
dei padroni di voler "approfittare" della crisi per ridurre
diritti e garanzie, specie nei cambi di appalto o di gestione
dei servizi esternalizzati, attraverso la mancata applicazione
delle regole di clausola sociale di salvaguardia o con offerte
al ribasso, mascherate da offerta economicamente più vantaggiosa.
Questo in situazioni che non riguardano solo i servizi alla 
persona a diversamente abili,minori o anziani, ma che riguarda
servizi nelgi ospedali, di pulizie nelle scuole, di servizi
nelle università o negli enti locali, di manutenzione e attività
nel settore culturale o dei servizi teatrali.  
Si è deciso collettivamente di costruire una vera e propria
assemblea nazionale, rispetto al carattere di riunione
autoconvocata del 23 gennaio, da organizzarsi per maggio, che 
mettere a punto una piattaforma congiunta e condivisa,
a partire dai molti interventi effettuati e dalla capacità
di interagire mettendo in piedi forme di collegamento reale
tra le situazioni in lotta e coordinamenti locali e territoriali,
a prescindere dall'adesione ai vari sindacati o alla non adesione
ad alcun sindacato dei soggetti che si vuole coinvolgere.
Un portale e sito internet autorganizzato,
che colleghi le lotte e le comunicazioni,
dovrebbe raccogliere le esperienze e farne patrimonio comune,
verso un coordinamento più stabile la cui costituzione è
rimandata all'assemblea nazionale da costruire.  
Di seguito l amozione finale approvata di fatto all'unanimità


La crisi del capitalismo sta estromettendo dalle aziende 
migliaia di lavoratori e lavoratrici, dimostrando che tutti i settori 
vengono toccati da essa. è un fatto ormai evidente che i lavoratori, 
precari, disoccupati, studenti, stanno direttamente pagando le 
conseguenze di questa crisi strutturale,  internazionale del 
capitalismo.
La chiusura di stabilimenti, delocalizzazione delle 
produzioni, licenziamenti dei precari, ristrutturazioine della scuola e 
conseguente indebolimento e peggioramento qualitativo del sistema di 
formazione, aumenta e intensifica lo sfruttamento.
quanto sta 
succedendo ci pone come lavoratrici e lavoratori di fronte a delle 
scelte da condividere in modo trasversale a prescindere dalla sigle 
sindacali di appartenenza e non. Siamo di fronte ad un attacco che 
spinge tanti lavoratori ad iniziative di lotta mai viste prima per 
ribadire la volontà di resistere a questo attacco.
Assistiamo a forme di lotta che vanno al di là della proclamazione di scioperi e dell'occupazione di fabbriche esponendo
i lavoratori personalmente 
senza le giuste tutele che li dovrebbero salvaguardare.
L'esempio della 
INNSE è una battaglia vinta che ha ridato nuove energie a tutti noi per 
riorganizzare la resistenza nel paese.
Si rende dunque necessario 
creare una vera forma di solidarietà e partecipazione fra tutte le 
lotte dei lavoratori.
Per tanto l'assemblea dei coordinamenti e dei 
delegati delle fabbriche in lotta del 23 gennaio propone:
La costruzione di un coordinamento stabile nazionale 
di tutte le realtà di 
lavoro in lotta.
La costruzione, laddove non esistono ancora, di 
coordinamenti territoriali.
La formazione di un network informatico che 
garanticasca un'informazione puntuale da tutti i nodi territoriali
La costruzione di mobilitazioni generali territoriali e nazionali 
unificanti per tutte le lotte
Promuoviamo la partecipazione a tutte le 
iniziative che si svolgeranno nella giornata del primo marzo a sostegno 
dei lavoratori migranti.
Seguiamo le proposte e le dinamiche di 
costruzione di mobilitazioni contro la precarietà e la disoccupazione a 
livello internazionale
Proponiamo di organizzare entro i prossimi tre 
mesi una assemblea nazionale più ampia per coinvolgere più realtà di 
lavoratori in lotta e verificare l'avanzamento delle proposte lanciate 
nella riunione odierna.

Da qui è importante e fondamentale costruire 
un movimento vero di lavoratori uniti contro la crisi che rimetta al 
centro la ripresa  di una coscenza di classe capace di contrastare i 
licenziamenti, le speculazioni e le ristrutturazioni padronali, e che 
metta in discussione gli attuali rapporti di forza nella società.
FACCIAMO PAGARE DAVVERO LA CRISI AI PADRONI!
Roma 23 gennaio 2010
Trasmette Unione Sindacale Italiana
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