[Redditolavoro] [Fwd: I: Appello per un 1° marzo di lotta, antirazzista e di classe]

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Sat Feb 27 10:28:18 CET 2010


---------------------------- Original Message ----------------------------
Subject: I: Appello per un 1° marzo di lotta, antirazzista e di classe
From:    " <assoc.alter at yahoo.it>
Date:    Sat, February 27, 2010 10:18 am
To:      psichiatriafuckyou at yahoogroups.com
         territorio-msf at yahoogroups.com
         telviola at ecn.org
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--- Ven 26/2/10, Centro Sociale Vittoria - Milano <vittoria at ecn.org> ha
scritto:


Da: Centro Sociale Vittoria - Milano <vittoria at ecn.org>
Oggetto: Appello per un 1° marzo di lotta, antirazzista e di classe
A: assoc.alter at yahoo.it
Data: Venerdì 26 febbraio 2010, 20:05













CSA VITTORIA
via Friuli ang. Muratori 43
www.csavittoria.org
vittoria at ecn.org







APPELLO PER UN 1° MARZO DI LOTTA, ANTIRAZZISTA E DI CLASSE
Le leggi razziste e i vari pacchetti sicurezza, che hanno caratterizzato
l’ultimo ventennio della storia italiana (e non solo) costituiscono un
insieme di dispositivi che attaccano gli immigrati in quanto forza-lavoro
e che, non a caso, si sono progressivamente inasprite man mano che è
andato crescendo il numero e il peso economico di questa porzione,
fondamentale, della classe lavoratrice.
Grazie a questi dispositivi, milioni di uomini e donne vengono spinti in
una condizione di clandestinità forzata da cui è praticamente
impossibile uscire,  in un regime di vero e proprio apartheid,
imprigionate, deportate, private della dignità umana, massacrate nei mari
e nei luoghi di lavoro.
Un meccanismo, ormai ben oliato, il cui fine evidente è quello di
terrorizzare e annichilire milioni di lavoratori,  per renderli
massimamente ricattabili e sfruttabili come forza-lavoro a basso costo.
Il razzismo, che è fondamentalmente “razzismo di stato, va quindi
considerato come l’espressione più diretta della voracità di un
capitalismo in crisi e che ha assoluto bisogno di realizzare il massimo
profitto possibile, nel minor tempo possibile, tramite forme di
neo-schiavismo che sono, allo stesso tempo, simbolo di un presente di
guerra aperta contro i proletari del mondo e, minaccia per il futuro che
il capitalismo riserva al mondo intero.
 
Oggi, però, da Milano a Rosarno, giungono nuovi segnali di lotta e di
ribellione all’esistente.
Lotte e rivolte che si stanno sviluppando in alcuni settori della classe
operaia immigrata del nord (come nel caso delle cooperative della
logistica lombarda) o fra i braccianti del sud (da Castelvolturno a
Rosarno) contro lo strapotere dello stato e della mafia. Lotte che hanno
la possibilità di congiungersi con le forme di resistenza alla crisi
messi in campo dai lavoratori nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro.
Lotte che, finalmente stanno cominciando a spostare il piano del conflitto
su un terreno apertamente di classe, costringendo lo stato a ricorrere
sempre più spesso alla repressione come unica arma per tentare di
frenarle e svelando quindi, all’insieme della classe lavoratrice, che la
democrazia non è un feticcio da difendere contro il pericolo fascista ma,
al contrario, uno strumento fondamentale nelle mani dei padroni che si
ritorce costantemente contro le classi oppresse.
Da queste lotte traiamo quindi lezioni fondamentali che ci spingono a
raccogliere l’appello per lo sciopero degli immigrati proclamato a
livello sovra nazionale per il 1° marzo. Pur consapevoli che non ci sono
ancora le condizioni per una piena riuscita dello stesso, pensiamo che ci
siano le condizioni per dare un senso politico ad una simile giornata
rafforzando le mobilitazioni operaie di cui sopra (nelle cooperative, in
particolare) e le forme di autodifesa che si stanno esprimendo sui
territori (contro i rastrellamenti e la militarizzazione dei quartieri,
contro gli sfratti e in difesa delle occupazioni delle case)
 
Concretamente proponiamo da una parte di sostenere attivamente gli
scioperi che si daranno il 1° marzo, dall’altra di costruire una
manifestazione cittadina, antirazzista e di classe, che attraversi via
Padova, uno dei quartieri a più alta densità di immigrati e tuttora
teatro di violenti scontri quotidiani fra polizia e clandestini, fuori dai
riflettori che si erano accesi giusto il tempo per tentare di
strumentalizzare la morte di un giovane egiziano e per attaccare
l’intero quartiere.
Per organizzare le iniziative di cui sopra e discutere collettivamente
delle prospettive alle quali guardare unitariamente viene convocata
un’assemblea pubblica per sabato 27 febbraio alle ore 18 in via Friuli
ang. via Muratori, presso il CSA Vittoria.
           Lavoratori delle cooperative in lotta e comitato di
sostegno
 
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