[Redditolavoro] Fw: Processo per i morti di Mineo rinviato al 23 marzo

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Wed Feb 24 07:27:02 CET 2010




Incidente nel depuratore di Mineo, slitta l’inizio del processo

Il Tribunale di Caltagirone ha rinviato al prossimo 23 marzo, per un
problema procedurale di alcune notifiche, la prima udienza del
processo a sette persone per l'incidente sul lavoro nel depuratore
comunale di Mineo, avvenuto l'11 giugno del 2008, in cui morirono sei
persone. In aula era presente il procuratore capo Francesco Paolo
Giordano, che aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio degli
indagati a conclusione di indagini svolte da carabinieri della
compagnia di Caltagirone e del Noe.

Le persone imputate sono il sindaco Giuseppe Castania; l' assessore
con delega ai lavori Pubblici, Giuseppe Mirata, il responsabile
ufficio tecnico del Comune, architetto Marcello Zampino; l'addetto ai
servizio del depuratore, geometra Antonino Catalano, il responsabile
del servizio di prevenzione Giuseppe Virzì; il titolare della omonima
azienda di espurgo di Ragusa, Salvatore Carfì; e il capo cantiere
della ditta, Salvatore La Cognata. Nell'incidente morirono i
dipendenti comunali Salvatore Pulici, Giuseppe Palermo, Natale Sofia e
Giuseppe Zaccaria e due operai della società Carfì, Salvatore Tumino e
Giuseppe Smecca.

Secondo l'accusa, la morte dei sei operai sarebbe stata causata
dall'esalazioni tossiche formatesi nel pozzetto di ricircolo dei
fanghi durante le fasi della sua pulizia, che, secondo una perizia
disposta dalla Procura e eseguita da tre docenti universitari,
sarebbero state prodotte dallo sversamento illecito nella vasca di
idrocarburi dall'autobotte della dittà Carfì che si trovava a operare
sul posto.

I capi d'imputazione contestati dal procuratore capo Giordano sono
diversi e articolati. Nei confronti del sindaco Castania,
dell'architetto Zampino e dell'allora assessore Mirata è ipotizzato
l'abuso d'ufficio; Zampino e Mirata, inoltre, assieme al geometra
Catalano, Virzì, Carfì e La Cognata sono imputati per omicidio colposo
plurimo; Carfì e La Cognata sono anche accusati di causazione della
morte come evento prodotto da un reato doloso, nella specie il
traffico di rifiuti speciali. 



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