[Redditolavoro] 1 marzo taranto
CobasSindacatodiClasse
cobasta at libero.it
Fri Feb 5 09:00:39 CET 2010
lo slai cobas per il sindacato di classe taranto sostiene la giornata di
lotta
degli immigrati del 1 marzo a livello nazionale regionale e locale
dopo la grande manifestazione del 17 ottobre, la rivolta di rosarno tutti
hanno potuto vedere come la lotta contro il razzismo è indissolubilmente
legata
alla lotta contro lo sfruttamento, alla lotta contro un governo moderno
fascista che con leggi antimmigrati e pacchetto di sicurezza serve gli
interessi dei padroni e cerca di mettere lavoratori, precari, disoccupati
italiani contro lavoratori, precari, disoccupati immigrati
a tutto questo dobbiamo rispondere con l'autorganizzazione di base e di
classe
con la lotta, lo sciopero, le manifestazioni per imporre
diritto di cittadinanza per chi lavora
permessi di soggiorno per tutti
uguaglianza dei diritti sui posti di lavoro e in materia di precarietà e
disoccupazione
vogliamo la chiusura dei CIE, l'abolizione del pacchetto di sicurezza
antimmigrati
a tutti gli immigrati
organizzarsi per il
sindacato di classe
la tessera dello slai cobas per il sindacato di classe è quest'anno fondata
sull'unità operai, precari disoccupati italiani- operai precari disoccupati
immigrati
a taranto sono previsti in vista del 1 marzo
una assemblea cittadina
una presentazione di un libro e di uno spettacolo teatrale
la partecipazione a una manifestazione regionale ove fosse promossa
slai cobas per il sindacato di classe
sportello immigrati taranto
cobasta at fastwebnet.it
347-5301704
5 febbraio 2010
----Messaggio originale----
Da: epilo at libero.it
Data: 03/02/2010 19.01
A: "a.conte at amnesty.it"<a.conte at amnesty.it>, "abousidick at libero.it"
<abousidick at libero.it>, "aldo martemucci
sc"<cataldo.martemucci at virgilio.it>,
"angela surico"<angela.surico at alice.it>, "ciro d'alò"<cirodal at libero.it>,
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quartiere"<comitato.di.quartiere at email.it>,
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it>, "donatella duranti"<donatelladuranti at yahoo.it>,
"francesco-maresca at alice.
it"<francesco-maresca at alice.it>, "gianfrancoschiavone at gmail.com"
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<klodianacuka at yahoo.it>, "luamosman at yahoo.it"<luamosman at yahoo.it>, "m.
dragone at unicef.it"<m.dragone at unicef.it>, "mara.dulcinea at hotmail.it"<mara.
dulcinea at hotmail.it>, "marcello galati"<marcellogalati at libero.it>,
"marisalenti at katamail.com"<marisalenti at katamail.com>, "masimiliano martucci"
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<primomarzo2010comitati at gmail.com>, "slai cobas ta"<cobasta at libero.it>,
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slai"<cobasta at fastwebnet.it>, "stefania ragusa"<stefaniaragusa at gmail.com>,
"stellaciao.taranto at libero.it pulpito"<stellaciao.taranto at libero.it>,
"tiziana"
<tizianafrancone at yahoo.it>, "wa tshiala kasongo"<wkason at tin.it>
Ogg:
Documento del Comitato di Taranto per il
“Primo Marzo 2010 Sciopero degli stranieri”
Stranieri non tanto dal punto di vista anagrafico, ma perché estranei al
clima
di razzismo che avvelena l'Italia del presente. Autoctoni e immigrati, uniti
nella stessa battaglia di civiltà.
La battaglia di gennaio a Rosarno non è stata un semplice episodio ma l’
epilogo di una situazione conosciuta da anni e che è stata volutamente
ignorata
dalle autorità politiche e dalle forze dell’ordine. Una condizione di vita
inumana che ha fatto comodo ai proprietari terrieri e alla malavita
organizzata
che ha ottenuto la sua parte di profitto. Già da dieci anni si era a
conoscenza
che i lavoratori stranieri, nelle campagne di Rosarno, venivano presi di
mira
da squadre di giovani delinquenti armati di fucili ad aria compressa, e già
si
erano verificati episodi più gravi sfociati in attentati e ferimenti con
armi
da fuoco. Nel caso di Rosarno, così come nelle campagne della Puglia e della
Campania, non si può nemmeno parlare di sfruttamento del lavoro: è
necessario
dire apertamente che si è passati alla riduzione in schiavitù dei lavoratori
stranieri in stato di bisogno.
Questo stato di cose non è neppure una novità: già nel 1989 veniva
assassinato
Jerry Masslo in una baracca di Villa Literno, colpevole, insieme ad altre
centinaia di lavoratori stranieri, di cercare di sottrarsi allo sfruttamento
della camorra che, per prima, ha visto la enorme possibilità di
arricchimento
sulla pelle dei più poveri. Proprio a Villa Literno, oltre venti anni fa, si
organizzava la “caccia al nero” per le strade del paese e si distribuivano
volantini che incitavano all’odio razziale e alla violenza. I liternesi,
sempre
vent’anni fa, battezzarono la piazza in cui si raccoglievano i braccianti
stranieri in attesa dei caporali ”Piazza degli schiavi”.
Negli anni, di fronte al fenomeno migratorio di massa verso i paesi ricchi,
a
seguito del moltiplicarsi delle guerre e dell’accresciuta disparità della
distribuzione della ricchezza, si è ancor di più radicato il sentimento
razzista in tutta Italia, così come nel resto delle società opulente. Si
moltiplicano gli episodi di razzismo, aumentano gli omicidi degli stranieri
per
mano di balordi o di padroni che non vogliono pagare il dovuto, aumentano
gli
infortuni sul lavoro a carico di stranieri mandati sui cantieri senza alcuna
misura di sicurezza.
Prima ancora di Rosarno si deve ricordare la rivolta degli stranieri a
Castel
Volturno in seguito alla strage camorristica di sei lavoratori africani.
No: Rosarno non è stato un episodio isolato, ha soltanto messo sotto gli
occhi
di tutti un rodato sistema di nuova schiavitù a cui dobbiamo opporci per
riconquistare la nostra civiltà e umanità.
Per questo motivo le comunità migranti di Taranto, insieme ad associazioni e
organizzazioni locali, aderiscono alla giornata di mobilitazione nazionale
del
1 marzo 2010.
Il Comitato propone, inoltre, come obbiettivo minimo, di dare continuità
alla
mobilitazione perseguendo la modifica dell’art. 18 del testo unico sull’
immigrazione, adeguandolo alla direttiva 2009/52/CE, che prevede l’obbligo
del
rilascio del permesso di soggiorno per ricerca di lavoro alle persone
straniere
non in regola con i documenti, le quali denunciano condizioni di
sfruttamento
e
caporalato.
__________ Informazione NOD32 4836 (20100204) __________
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