[Redditolavoro] Fwd: [Epicentro-solidale] da rosarno a roma

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Thu Feb 4 11:43:54 CET 2010


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Subject: Fwd: [Epicentro-solidale] da rosarno a roma
From:    telviola_t28 at inventati.org
Date:    Wed, February 3, 2010 2:44 pm
To:      telviola at ecn.org
         alessio.coppola at luvis.eu
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-------- Original Message --------
Subject: [Epicentro-solidale] da rosarno a roma
Date: Mon, 1 Feb 2010 18:13:17 +0000 (GMT)
From: Redazione Terremoti <redazione_terremoti at yahoo.it>
To: Epicentro-solidale at autistici.org, epicentro-solidale at autistici.org
Reply-To: epicentro-solidale at autistici.org

DA ROSARNO A ROMA: DIRITTI E DIGNITA’ PER TUTTI
“Non abbiamo da perdere che le nostre catene”


A Rosarno l’ordine è stato ristabilito. Il dispiegamento militare dello
Stato ha risolto in quella terra il problema della situazione da guerra
civile seguita alla giusta rivolta dei braccianti immigrati, privati dei
più elementari diritti.

Le stesse persone costrette a fuggire dalla guerra e dalla devastazione
che il grande capitale e i governi occidentali portano nei loro paesi,
vengono esposte nella democratica e civile Italia all'asservimento, alla
segregazione e al linciaggio, fino alla reclusione nei campi d'internamento
chiamati ora CIE, già CPT. Questo è l'esito del cosiddetto “controllo dei
flussi” realizzato da Schenghen in poi, con leggi come la Turco-Napolitano,
la Bossi-Fini, il Pacchetto Sicurezza. A cui oggi, dopo Rosarno, si
aggiunge un nuovo strumento: la deportazione.

Questo è il sistema che consente alla grande distribuzione dei generi
alimentari di lucrare, nel quadro delle direttive dell'UE: a Rosarno come
nel casertano, nel foggiano, nell’Agro Pontino, nel “ricco nord est”
tutti
sanno che le maggiori produzioni agricole di questo paese si arricchiscono
grazie all’abbattimento del costo della manodopera. Arance, pomodori,
fagiolini e tutti i gloriosi prodotti dell’industria alimentare italiana
raggiungono le tavole di mezzo mondo grazie al bisogno estremo di lavoro
delle masse di giovani immigrati.

Da Bari a Roma, con un biglietto di sola andata. Così circa duecento di
questi lavoratori si sono ritrovati nella capitale senza alcun punto di
riferimento. Dalle baracche e dagli accampamenti della piana di Gioia Tauro
ai portici di via Marsala, a far compagnia alle altre migliaia di persone
che già pagano il prezzo del generale impoverimento della popolazione.

La Roma delle istituzioni ha guardato altrove, impegnata com’è a costruire
centri commerciali, a fantasticare circuiti di formula 1, a rappresentarsi
tristemente nell’ennesimo teatrino elettorale.

La rete di realtà autorganizzate del Pigneto invece ha aperto le porte ad
una parte di questi lavoratori, improvvisando un luogo di prima ospitalità
all’interno del Centro Sociale ex SNIA, in via Prenestina. Il centro
sociale, l’Osservatorio Antirazzista Territoriale, il Comitato di
Quartiere, l'associazione Progetto Diritti, l’Assemblea delle donne del
consultorio, e tanti altri hanno messo in campo tutte le risorse per
garantire una risposta immediata ai bisogni primari attivando, come già
accaduto in passato, una rete spontanea di solidarietà che ha coinvolto
tutto il territorio.
Lo Sportello legale attivo nel territorio sta lavorando per il
riconoscimento dei permessi di soggiorno, Medicina solidale si sta
occupando dell'assistenza sanitaria. Questo contesto di solidarietà attiva
ha permesso che cominciasse un percorso di autorganizzazione,
concretizzatosi nella prima ASSEMBLEA DEI LAVORATORI AFRICANI DI ROSARNO A
ROMA, che da questo momento diventa il luogo centrale delle prossime
mobilitazioni.

Ma non basta. Bisogna denunciare i responsabili politici di questa
vergogna. Lo stesso governo che ha deliberatamente lasciato migliaia di
lavoratori nelle inumane condizioni delle tante Rosarno d'Italia, oggi
ignora la condizione di profughi che ha creato con la deportazione. Senza
casa, senza lavoro, senza reddito alcuno. Le istituzioni avrebbero poteri,
responsabilità e risorse per garantire il diritto di questi lavoratori ad
un'ospitalità degna.

Le azioni di solidarietà vanno tradotte immediatamente in percorsi di
lotta. I lavoratori africani di Rosarno hanno alzato la testa, tra i pochi
in questo paese narcotizzato. Insieme a loro intendiamo porre il problema
alla città ed alle sue istituzioni per rivendicare quello che spetta loro
di diritto:

PERMESSI DI SOGGIORNO, ALLOGGI DIGNITOSI, ASSISTENZA SANITARIA, UN LAVORO
REGOLARE PER TUTTE LE VITTIME DELLA “CACCIA AL NEGRO” E DELLA
DEPORTAZIONE
DI ROSARNO.



C.S.O.A. eXSniaViscosa
Osservatorio Antirazzista Territoriale Pigneto - Tor Pignattara
Comitato di Quartiere Pigneto Prenestino
Assemblea delle Donne del consultorio del Pigneto
Associazione Progetto Diritti




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