[Redditolavoro] gravissima presa di posizione della Cgil di camusso

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Wed Dec 22 12:33:25 CET 2010


Camusso: "Adesso no allo sciopero generale" 73 -"Nessuno esclude lo sciopero 
generale, ma per ora a nostro avviso non ci sono le condizioni": lo ha detto 
la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso
11:48Studenti ricevuti da segretaria Cgil Camusso 62 -Una delegazione di 
studenti è stata ricevuta stamane dal segretario generale Cgil Susanna 
Camusso. Ai giovani, che invocano lo sciopero generale contro il ddl 
Gelmini, la leader sindacale avrebbe promesso l'intenzione della Cgil di 
valutare azioni di protesta congiunte, eventualmente anche uno sciopero 
generale, da realizzare in primavera.

dallo speciale di proletari comunisti

In un paese normale, come usano dire i rappresentanti politici 
dell'opposizione e i dirigenti sindacali della Cgil, a fronte di una 
manifestazione come quella del 16 ottobre, alla scesa in campo del movimento 
degli studenti, alle proteste degli immigrati, ai tagli a tutti i settori 
sociali, all'emergenza dei rifiuti e dell'ambiente, lotte ed esigenze che 
hanno avuto una risposta totalmente sorda o negativa, ostentatamente 
negativa, sarebbe stato del tutto naturale promuovere lo sciopero generale 
per dare una spallata a questo governo, aiutarlo nella sua morte 
parlamentare e porre una ipoteca sugli sviluppi futuri nel paese.
Ebbene è assolutamente grave che questo sciopero generale la Cgil non lo 
abbia volutamente proclamato., lo abbia volutamente contrastato, e, infine, 
che il gruppo dirigente Fiom continua a chiedere come un disco rotto, senza 
indirlo, creando uno stato di fatto .
Altri sindacati, in altri paesi europei, ne hanno già fatto più di uno .
Il mancato sciopero generale vuol dire isolare il movimento degli studenti, 
consegnarlo alla repressione, salvare il governo, molto più dei parlamentari 
in vendita di turno.
La gravità di questo non è sufficientemente compreso nel movimento operaio e 
in parte rilevante della opposizione sociale e politica reale
Anche la  serie di gruppi operaisti, comunisti, di opposizione reale che 
giustamente denunciano, combattono il passaggio armi e bagagli nel campo del 
padrone di cisl e uil sono  ciechi, ottusi e opportunisti nel non cogliere 
che nel contesto politico della situazione attuale, il ruolo più nefasto di 
partito della conciliazione reale, lo svolge la Cgil con il suo gruppo 
dirigente e apparato
Il vero tappo che deve saltare, come Lama nel '77 sia pur in condizioni 
diverse - è il gruppo dirigente al servizio dell'opposizione parlamentare e 
dello Stato.
.Sappiamo benissimo che parlare di gruppo dirigente della Cgil significa 
anche parlare dei partiti dell'opposizione parlamentare, ex parlamentari o 
aspiranti parlamentari, a cui i singoli dirigenti appartengono e che ne 
fanno la linea generale. Ma sappiamo anche quanto siano delegittimati già e 
giustamente nel movimento i dirigenti di tutti questi partiti, la cui natura 
di politicanti è divenuta ben chiara anche in questi giorni - basti pensare 
che il portavoce della Federazione della Sinistra è un personaggio quale 
Diliberto che a fronte degli scontri di Roma, si fa fatica a distinguerlo da 
Maroni nelle sue dichiarazioni.
La Cgil, in quanto sindacato maggioritario e di opposizione, rappresenta d 
l'unico potere forte in grado di svolgere una funzione effettiva di 
contenimento del conflitto a fronte della radicalità effettiva che esso 
domanda e che in una certa misura le lotte di questi ultimi mesi mettono sul 
tappeto.
La Camusso è stata tra le prime a condividere le posizioni del governo con 
la sua dichiarazione
 "la più totale condanna della guerriglia, di questa frangia violenta. E 
questo lo diceva mentre tutto il suo cuore era in Parlamento, tanto a 
ripetere pappagallescamente le parole di Fini: "In realtà non c'è più una 
maggioranza politica", ifferenziandosi poi da Fini aggiungeva: "se non ci 
sono le condinzioni per riavere un governo del paese, è meglio andare alle 
urne", portando la favola falsa, per cui: "il vero problema è che non c'è 
più il governo", proprio mentre questo a tamburo battente e manu militari 
sta approvando la riforma Gelmini, dopo aver approvato il Collegato lavoro e 
la caterva di leggi e provvedimenti antioperai e antipopolari.
La Camusso, diventando più governativa del governo, aggiunge "saggezza e 
attenzione per il paese richiederebbero di determinare un'agenda che si 
occupi della crisi... temo, invece, che avere una situazione di instabilità 
e code velenose non saranno utili al paese e che sono sempre un grande 
rischio".
Con questa posizione la Cgil non non ha certo intenzione di dichiarare lo 
sciopero generale; anzi, la vera possibilità è che si finisca per assistere 
a una nuova parodia degli scioperi "antiterrorismo" degli anni passati, a 
fronte di un eventuale ulteriore sviluppo di giornate di 'guerriglia e di 
frange violente' quali quelle del 14 dicembre.
Per questo diventa sempre più insostenibile, la posizione del gruppo 
dirigente della Fiom, anch'esso sceso immediatamente in campo con una oscena 
dichiarazione nei confronti della battaglia di Roma. Oscena perchè non 
condivisa dalla grande maggioranza dei partecipanti e perfino quella parte 
del drappello Fiom presente alla manifestazione che abbia occhi e onestà 
intellettuali per vedere quello che realmente è successo.
Ma non si può tornare a parlare di sciopero generale in sindacalese, come fa 
Landini nell'intervista a Il Manifesto, senza dare seguito al mandato che ha 
già e che le proviene dalla manifestazione del 16 ottobre e dalla virulenta 
emergenza nelle fabbriche di rispondere al fascismo padronale, che dalla 
Fiat si estende a tutto il padronato.
Il livello minimo della decenza è la parola d'ordine: "operai, studenti, 
prerari, disoccupati uniti nella lotta" che si traduca in uno sciopero 
generale che nel contesto attuale assuma la valenza di momento unificante e 
decisivo per dare uno sbocco politico e sociale al movimento in corso. 



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