[Redditolavoro] Solidarietà con gli immigrati dell'Akron-Hera/coop Omega

cobas sc ravenna cobasravenna at libero.it
Tue Aug 17 19:54:25 CEST 2010


Caporalato legale ed "illegale": il moderno schiavismo del nord est

A Imola una cooperativa manda gli immigrati a lavorare senza alcuna
protezione tra i rifiuti speciali. E con salari da fame.

Solidarietà con gli immigrati dell'Akron-Hera/coop Omega

 

La vertenza dei lavoratori immigrati dell'Akron-Hera/coop Omega di Imola
dimostra che dal nord al sud lo sfruttamento degli immigrati, la negazione
dei diritti, il rischio-sicurezza sul lavoro, sono la quotidianità che rende
necessaria ed urgente una mobilitazione nazionale su questi temi.

La rivolta di Rosarno già lo aveva denunciato, ma non c'è solo la mafia e i
caporali a fare profitti sulla pelle degli immigrati. La vertenza dei
lavoratori immigrati dell'Akron-Hera/coop Omega di Imola è una lotta contro
tutto il marcio del mondo delle cooperative, legate alle amministrazioni di
"sinistra" in Emilia Romagna, che sul sudore e i diritti negati degli
immigrati hanno costruito le loro fortune economiche ed il loro sistema di
potere. Le cooperative si sono ormai trasformate nel moderno caporalato nel
nord est, e prosperano perchè sono bene inserite all'interno di un sistema
di potere di cui fanno parte amministrazioni locali, ex municipalizzate e
confederali (è forse un caso che questi lavoratori si siano rivolti ad un
sindacato di base?).

Il sindacato di base Usb che organizza la lotta di questi lavoratori ha
parlato di "vergognosa Rosarno imolese" per denunciare la condizione di
moderno schiavismo a cui gli immigrati sono stati costretti a lavorare:
smaltivano, infatti, i rifiuti della raccolta differenziata, rifiuti
speciali, pattume e sostanze chimiche trattati a mano, "senza dispositivi di
protezione come guanti e mascherine adeguate, esposti a contaminazioni e
inquinanti, con evidenti danni alla salute, senza le tutele di un contratto
collettivo, senza ferie, malattia, pagati 700 euro al mese per otto ore di
lavoro (pagate quattro) dal lunedì al sabato, fino a notte fonda". E con il
ricatto del permesso di soggiorno, "regalo" ai padroni dalla legge
Bossi-Fini, per costringerli ad accettare condizioni di lavoro moderno
schiaviste. 

Questi lavoratori immigrati ed il sindacato di base che li organizza hanno
occupato a metà luglio il consiglio comunale di Imola per denunciare lo
sfruttatamento e le minacce che subiscono ripetutamente.

Come non bastasse, è arrivata anche la rappresaglia padronale per colpire la
protesta: 6 dipendenti che hanno aderito alla protesta non hanno ricevuto lo
stipendio per punizione. "Ad un dipendente è stato chiesto di accettare 831
euro per recuperare lo stipendio di novembre mai pagato ed un'indennizzo di
500 euro per rinunciare ad ogni altro credito, diritto od azione" denuncia
l'Usb. 

Questa vertenza è anche la punta di un iceberg di uno sfruttamento
schiavistico dei lavoratori immigrati molto esteso, dalle cooperative di
produzione e servizi alle fabbriche, dalle badanti alle campagne, ai
cantieri (in questi ultimi è presente il caporalato "illegale"). 

Non lasciamoli soli questi lavoratori e costruiamo un appuntamento nazionale
per questo autunno sul tema immigrati/sicurezza sul lavoro che unisca tutte
le vertenze dei lavoratori immigrati, una campagna nazionale per fare uscire
dall'invisibilità e dal silenzio, a cui sono costretti per la paura di
perdere il lavoro ed essere espulsi, tante voci di operai immigrati.

Diritti, dignità, sicurezza sul lavoro per i lavoratori immigrati vuole dire
cancellare le leggi neoschiaviste e razziste come la Bossi-Fini e il
"pacchetto sicurezza", il legame tra il permesso di soggiorno e il contratto
di lavoro. 

Dobbiamo partire dalle singole vertenze per costruirne una generale
nazionale attraverso la lotta unitaria autorganizzata dei lavoratori
italiani ed immigrati.

La Rete per la sicurezza sul lavoro è disponibile fin da subito per
costruirla assieme.

 

 

Rete per la sicurezza sul lavoro-Ravenna

tel. 339/8911853

e mail: cobasravenna at libero.it

 

e mail nazionale: bastamortesullavoro at domeus.it 

visita il blog: bastamortesullavoro.blogspot.com

 

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