[Redditolavoro] Rif: Re: Rif: Re: l'ipocrisia della FNSI e la manifestazione rinviata di oggi sulla 'libertà di stampa'

Wed Sep 23 08:06:40 CEST 2009

Silvana, mi piacerebbe molto che da questa lista e non da me sola partisse l
iniziativa di sviscerare l'argomento in una trasmissione, poi decidiamo
quale o proponiamo a diverse e vediamo chi ci risponde. 
Guarda che con chiunque ne ho parlato è caduto dalle nuvole. Poi, certo,
ognuno chiuso nel proprio piccolo mondo antico, cercando di arrabattarsi
come può e sfruttando, nel pubblico, le conoscenze avute, non pensa proprio
a mobilitarsi e magari dice a se stesso e ai colleghi: perchè non ti trovi
un lavoretto in nero?  Cosa che mi manda in bestia, ti assicuro. 
Possibile che non si possa lanciare un messaggio di speranza in un sistema
nuovo, in cui tutti siano trattati allo stesso modo in caso di perdita del
lavoro, e senza intaccare i diritti acquisiti, in cambio di una flessibilità
nel cambiare lavoro dove non si è più desiderati? 
Ma tu ci staresti con un marito che non ti vuole o che tu non sopporti più,
solo perchè ti mantiene? 
Sono sicura di no. 
Certo che premessa di tutto deve essere una nuova organizzazione anche dei
centri per l'impiego, dove non è ammissibile che una persona dal momento in
cui si iscrive debba aspettare tre mesi per un primo appuntamento e poi
comunque si trovi solo ad affrontare il mercato. Il tutoraggio che intendo
io da parte degli operatori consiste nel prendere in mano il telefono e
darsi da fare per collocare la persona, specialmente se dà suggerimenti su
quale direzione prendere e ha bisogno solo di un sostegno per essere
presentata (non quindi la raccomandazione classica ma l'avvio, che è cosa
ben diversa, per provare e poi vedere se restare in caso di soddisfazione
reciproca, senza perdere -eventualmente andasse male - gli ammortizzatori). 

Dovunque sono andata a lavorare, pubblico e privato, ho trovato scontento:
nel pubblico dicono che nel privato il merito viene premiato e nel pubblico
no, che è possibile trattare la propria situazione economica e di carriera
(mica dappertutto, anzi, raramente si può, diverse volte ho fatto loro
notare) , nel privato lamentano l'insicurezza e l'ìimpegno maggiore rispetto
al pubblico, e così via. Cosa deve dire il procacciatore che aspetta ore il
potenziale cliente e se non lo convince magari ci rimette pure la benzina?
Anche lui se non ce la fa deve essere aiutato. Ma non si mobilita, vero,
caspiterina. Per questo a me piace la posizione di czig quando dice di usare
i media, e -aggiungo io - potrebbe servire a dare una svegliata anche a
costoro parlando di loro pur non essendo loro, come parte di un tutto che
necessita di aiuto. 
Chi ce lo fa fare? Credo che invece serva, per alzare il livello complessivo
 e all'economia nazionale. 
Vogliamo provare insieme? Lo so che è tutto molto difficile, qui, come
altrove, perchè ciascuno ha posizioni ferree da mantenere su punti precisi,
ideologici, ecc. ma è proprio così che si seghiamo ogni possibilità di
cambiare questa situazione. 
Ho lanciato sul sito degli innovatori della PA un gruppo di discussione per
costruire una cassetta degli attrezzi per il cambiamento di lavoro (mobbing?
insoddisfazione? perdita del lavoro? cambiamo, utilizzando strumenti che
possiamo inventare insieme e lanciare). Insomma facciamo qualcosa di
propositivo, oltre alla protesta sui tetti o alle manifestazioni. 
Laura

   -------Messaggio originale-------

Da: evaluna
Data: 22.09.2009 22:27:13
A: Redditolavoro at lists.ecn.org
Oggetto: Re: [Redditolavoro]Rif: Re: l'ipocrisia della FNSI e la
manifestazione rinviata di oggi sulla 'libertà di stampa'

Hai detto:

"Ciò che rileva anps è vero: dei precari artigiani o informatici che siano
che si preoccupa mai? Per loro nessuna garanzia."

Hai ragione, ma non ci puo' essere nessuno che si "occupi" di loro al posto
loro. Per questo se un giorno si mobiliteranno in massa non mi verra' mai n
mente di dire che devono chiedere  la fine di tutto il precariato, del
lavoro nero e del lavoro a progetto ecc. e NON la "LORO" stabilizzazione.

Quello che tu hai scoperto sulle pensioni e' purtroppo noto da anni (non a
caso ci sono state molte mobilitazioni, anche se senza alcun risultato), ed
infatti da anni (perfino nel pubblico, cioe' in quel covo di nullafacenti
ecc.) c'e' chi - prima di decidere di lavorare un altro anno - va a farsi
fare il calcolo per vedere se la cosa lo danneggia poi per la pensione.

In pratica, siccome la riforma della pensione e' progressiva, in diversi
casi perfino mantenere lo stesso posto di lavoro e' svantaggioso: lavori di
piu' e prendi di meno.

Anche a me lascia a bocca aperta come mai di fronte ad un sistema cosi'
iniquo e ad un peggioramento cosi' netto non ci siano state le barricate in
piazza: la gente e' pronta ad accettare tutto e non capisco perche'.

Silvana
----- Original Message ----- 

 Ciò che rileva anps è vero: dei precari artigiani o informatici che siano
che si preoccupa mai? Per loro nessuna garanzia. 

E' iniquo questo sistema e va cambiato una volta per tutte, uniformando i
diritti al gradino più alto attuale. 
Inoltre, ciò che mi ha detto l'INPS riguardo alla discesa a picco dell
importo calcolabile per la pensione negli ultimi anni di lavoro quando
perdendo un contratto ti devi accontentare di un altro più modesto o -
avendone diritto - solo dell'indennità di disoccupazione, dovrebbe farvi
saltare tutti sulla sedia, invece mi pare che non ci siano reazioni. 
Laura

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