[Redditolavoro] l'ipocrisia della FNSI e la manifestazione rinviata di oggi sulla 'libertà di stampa'

evaluna evaluna at ecn.org
Mon Sep 21 17:21:07 CEST 2009


Sei molto parziale.
Questa estate ci sono stati alcuni casi di operai saliti sul tetto / sulla
gru ecc che chiedevano il mantenimento dei loro posti d lavoro: sono scesi
quando l'hanno ottenuto.
Non hanno chiesto la cancellazione di tutti i licenziamenti: ne' a te - ne'
a nessun altro, come e' logico - e' sembrato parziale, qualcuno al massimo
si e' messo a discutere se l'accordo era tale o se c'era sotto qualche
inghippo.
Se un'azienda vuole licenziare mille o diecimila dipendenti nessuno trova
scandaloso che i lavoratori si mobilitino contro: perche' ti indigna tanto
che lo facciano i precari della scuola? Sono 15 mila persone licenziate in
un anno e sono licenziamenti "secchi" senza nemmeno un giorno o un euro di
cassa integrazione: perche' dovrebbero accettare in silenzio?

Rispondi senza nemmeno sapere di cosa parli.

Dici che i precari della scuola li pagano i precari del privato e quelli
senza tutele:

- e' falso, i precari della scuola hanno le stesse tutele di quelli del
privato, "godono" della fantastica indennita' di disoccupazione che prevede
lo stato italiano per tutti i precari - in base al numero delle giornate
lavorate ecc.
Se invece volevi dire che sono dei "garantiti" rispetto a quelli che
lavorano a nero o sono disoccupati di lunga durata e quindi non prendono
nemmeno la "fantastica" indennita' di disoccupazione, e' una tale porcata
che nemmeno la commento.

- dici che nel pubblico si sta meglio del privato, anzi dici proprio cosi':
"Avete la laurea e perchè non andate a lavorare nel privato? Meglio il
pubblico vero? Li ognuno fa un pò quel cazzo che vuole e lo stipendio è
fisso ed eterno!"

La realta' e' esattamente rovesciata: un'azienda privata di grosse
dimensioni non potrebbe permettersi di fare l'uso spregiudicato dei precari
che fa lo stato italiano.
Non potrebbe permettersi di avere sedi di lavoro anche con meta' del
personale precario e specialmente non potrebbe permettersi di assumere *la
stessa persona* a settembre e licenziarla a giugno per 10 o 20 anni di
seguito: solo nel pubblico e' stato eliminato il tetto di anni di precariato
oltre il quale e' prevista - per legge - l'assunzione (nel privato sono tre
anni).

Chi lavora in Italia - sia nel pubblico che nel privato - la prende sempre
in tasca. Vediamo, almeno in questa lista, di non fare assurde
discriminazioni tra lavoratori e insensate classifiche tra chi sta meglio e
chi sta peggio: i privilegiati sono altri.

Possibile che non te ne sia accorto?

Silvana

----- Original Message ----- 
From: <anpn at libero.it>
To: "evaluna" <evaluna at ecn.org>
Cc: "Redditolavoro" <Redditolavoro at lists.ecn.org>
Sent: Monday, September 21, 2009 10:23 AM
Subject: Re: [Redditolavoro] l'ipocrisia della FNSI e la manifestazione
rinviata di oggi sulla 'libertà di stampa'


Precari della scuola?
Oramai anche tra i precari ci sono quelli di serie A e quelli di serie B!
Ed i precari degli artigiani che licenziano senza art.18? E quelli delle
multinazionali che si spostano in altro paese perchè pagano meno tasse? La
differenza è che i precari della scuola li pagano i precari che lavorano nel
privato e senza tutele! Avete la laurea e perchè non andate a lavorare nel
privato? Meglio il pubblico vero? Li ognuno fa un pò quel cazzo che vuole e
lo stipendio è fisso ed eterno! Fanculo anche la scuola con insegnanti che
insegnano solo a come fregare la povera gente!

---------- Initial Header -----------

>From      : redditolavoro-bounces at lists.ecn.org
To          : Redditolavoro at lists.ecn.org
Cc          :
Date      : Sun, 20 Sep 2009 19:00:17 +0200
Subject : Re: [Redditolavoro] l'ipocrisia della FNSI e la manifestazione
rinviata di oggi sulla 'libertà di stampa'







> Per la precisione:
> La FNSI non solo ha rinviato la manifestazione, ma la ha rinviata di DUE
> settimane, giusto in tempo per farla coincidere - stesso giorno, stessa
ora,
> stessa citta' - con la manifestazione nazionale dei precari della scuola.
> Silvana
>
> ----- Original Message ----- 
> From: "Alessio Di Florio" <eskimoantimperialista at gmail.com>
> To: <avantipopolo at yahoogroups.com>; <capitanoultimo at yahoogroups.com>;
> <fortecomunismo at yahoogroups.com>; <fuser at yahoogroups.com>; "imc-abruzzo"
> <imc-abruzzo at lists.indymedia.org>; <pescarafree at inventati.org>;
> <Redditolavoro at lists.ecn.org>; <rekombinant at liste.rekombinant.org>;
> <riscossarossa at yahoogroups.com>
> Sent: Saturday, September 19, 2009 5:15 PM
> Subject: [Redditolavoro] l'ipocrisia della FNSI e la manifestazione
rinviata
> di oggi sulla 'libertà di stampa'
>
>
> La libertà di stampa può attendere
> Ed a reti unificate va in onda la propaganda di guerra
> Dopo aver convocato una controversa manifestazione (per Travaglio e
> Floris) la FNSI rinvia tutto in nome dell'unità e del lutto nazionali
> dopo la morte dei 6 soldati in Afghanistan. Rinvia tutto di una
> settimana. Quando, a Roma e nelle stesse ore, è convocata una
> manifestazione dei precari della scuola. Per la propaganda di guerra
> si rinvia, per le vittime del più grande licenziamento di massa in
> Italia no...
>
>
>
>
> La manifestazione per la libertà di stampa di oggi pomeriggio era
> stata convocata a seguito di alcuni episodi delle ultime settimane che
> hanno colpito alcuni giornalisti.
>
> Era stata, perché ora non è più. O meglio, è stata rinviata di una
> settimana. La FNSI ha deciso di aggiungersi al clima di unità e lutto
> nazionale per la morte dei 6 soldati italiani in Afghanistan
> (ovviamente nessuno ricorda che sono morti anche civili afghani, in
> numero anche superiore, ma quelli non sono eroi, non sono persone
> degne di essere ricordate). Bisogna fermarsi, è doveroso  unirsi al
> cordoglio nazionale. Tra una settimana, nelle stesse ore e sempre a
> Roma, è convocata la manifestazione dei precari della scuola, vittime
> del più grande licenziamento di massa della storia italiana. La
> manifestazione della FNSI si potrà fare, oggi no.  Perché altrimenti
> verrebbe rovinato il clima di unità nazionale, si toglierebbe spazio
> alla retorica patriottarda e militarista, non potremmo vedere La Russa
> con l'elmetto su ogni canale. E Franceschini che piange lacrime di
> coccodrillo (come ogni politico che questa guerra ha voluto e votato e
> stravotato), affermando che il PD è 'un partito serio e responsabile'
> e quindi non toglierà l'appoggio ai 'nostri ragazzi'.
>
> In guerra tra le prime vittime c'è la libertà di informazione e di
> pensiero. In guerra i giornalisti vengono censurati, boicottati,
> assassinati (basti ricordare Enzo Baldoni). E' impossibile denunciare
> quanto accade. Una manifestazione per la libertà di stampa, come ha
> sottolineato Flavio Lotti della Tavola della Pace (non certo uno dalle
> posizioni estremiste ...), non può non partire da questo: dal chiedere
> verità, giustizia, libertà nei teatri di guerra, lì dove l'Italia
> muove truppe del proprio esercito (qualcuno si ricorda cosa accadde
> due anni ad uno dei responsabili di Emergency in Afghanistan, rapito e
> torturato dalle milizie di Karzai? Ricordiamoci che la polizia afghana
> la stanno addestrando i carabinieri italiani e che il sistema
> giudiziario lo stanno organizzando gli italiani). A partire
> dall'Afghanistan dove la guerra imperversa, dove ogni giorno muoiono
> centinaia di persone. Pochi giorni fa è toccato a soldati italiani (ma
> quante persone sono morte da quel momento ad ora?), ma è una roulette
> che ogni giorno tocca moltissimi, in massima parte civili che nessuno
> ricorderà mai. Esattamente come in Italia con le morti sul lavoro.
> Gravissima piaga criminale, che ogni anno ammazza oltre mille persone,
> e che (tranne rari gravissimi casi) non finisce nei titoli del Tg1 (a
> proposito l'Umbria Olii continua a chiedere alle famiglie degli operai
> morti nel suo stabilimento risarcimenti multimilionari).
>
> Gli episodi per i quali è stata convocata la manifestazione
> coinvolgono due giornalisti e tre quotidiani. Santoro ha scritto che
> la RAI non ha ancora permesso a Travaglio di firmare il contratto per
> la nuova serie di AnnoZero. Milena Gabanelli ha denunciato che la RAI
> da quest'anno non fornirà più copertura legale alle inchieste di
> Report. La prima puntata di Ballarò, la trasmissione di Giovanni
> Floris, è stata posticipata di due giorni per lo show di Berlusconi a
> 'Porta a Porta'. Berlusconi ha querelato, in pochi giorni, La
> Repubblica, L'Unità e Luciana Littizzetto (il bello è che la stessa
> battuta prima di lei l'aveva fatta Bossi, Berlusconi querelerà anche
> lui?) e attaccato pesantemente i giornalisti e il servizio pubblico
> RAI (soprattutto il Tg3).
>
> Mobilitazione immediata, l'Italia sta scivolando verso il regime, la
> libertà di stampa è in pericolo. Sacrosante parole, giuste e
> condivisibili. Ma, sinceramente, oggi non sarei mai sceso in piazza.
> Perché questo sta succedendo da decenni, non da oggi. Perché
> l'articolo 21 della Costituzione Italiana non lo si può difendere solo
> in alcuni casi. In questi anni abbiamo avuto casi eclatanti di
> censure, omertà, intimidazioni.
>
> Dieci anni fa Fulvio Grimaldi veniva cacciato da Liberazione, dopo
> essere stato già cacciato dal Tg3. Da allora televisioni e giornali
> non gli hanno dato minimamente spazio, nonostante abbia realizzato
> alcuni tra i documentari più belli della storia del giornalismo
> italiano e articoli giornalistici di rarissima e straordinaria
> bravura. Grimaldi può essere odiato o amato (e io confesso lo amo...),
> si può essere d'accordo o meno con quel che afferma (confesso che
> qualche volta non la penso come lui ...) ma resta uno dei più grandi
> giornalisti di razza in Italia. Nessuno ha mai invocato la libertà di
> stampa per lui?
>
> Qualcuno si ricorda di Carlo Ruta, massacrato dalle procure di mezza
> Sicilia, l'unico sul quale le procure si mettono d'accordo per
> processarlo contemporaneamente, e che si vede condannato per stampa
> clandestina dopo che i rilievi della polizia postale hanno certificato
> l'opposto? Qualcuno, in questi giorni di mobilitazione per la libertà
> di stampa, ha chiamato Marco Benanti, cacciato dall'ANSA perché troppo
> pacifista e scomodo? Nei mesi precedenti le elezioni politiche del
> 2006 persino Fausto Bertinotti, allora segretario di Rifondazione
> Comunista, venne a Catania per lui. Lo abbracciò e affermò che la
> lotta di Marco era la sua, che l'avrebbe aiutato e difeso. Poi è
> diventato Presidente della Camera ...
>
> Oggi avrebbe compiuto 50 anni Giancarlo Siani, giornalista de Il
> Mattino di Napoli ucciso dalla camorra. Le sue inchieste scomode non
> sono rientrate nella manifestazione che era convocata per oggi. In
> queste settimane si è tornato a parlare dei traffici di rifiuti
> tossici, uno dei più grandi business internazionali nel quale il
> nostro Paese è coinvolto. Qualcuno ha chiesto la riapertura del
> processo per l'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, uccisi
> perché stavano documentando quanto stava accadendo tra l'Italia e la
> Somalia (quando parliamo di pirati documentiamoci prima ...). Ma,
> oltre a Ilaria, qualcun'altro stava documentando questi traffici,
> arrivando a toccare interessi e potentati molto in alto: Mauro
> Rostagno. Qualcuno per favore si ricordi di lui, e si faccia giustizia
> di tutte le infamie dette prima, durante e dopo la sua morte, sia di
> lui che sulla sua comunità Saman.
>
> In Sicilia, come da anni denuncia solitario Riccardo Orioles, la
> libertà di stampa non esiste. L'Ordine dei Giornalisti risponde
> direttamente a Mario Ciancio Sanfilippo, boss della grande stampa
> locale (essendosi aggiudicata anche la distribuzione dei grandi
> quotidiani, che manda nelle città a seconda della convenienza
> personale - a Catania La Repubblica non viene distribuita per esempio
> perché farebbe concorrenza al quotidiano di Ciancio e, tra le altre
> cose, vi scrive Umberto Santino che si ostina a parlare di mafia in
> Sicilia...) e i giornalisti liberi, come lui, Ruta, Benanti, Maniaci,
> Santino, vengono isolati.
>
> Tutto questo (e molto altro, qui non riportato per brevità...) non è
> libertà di stampa. Bisogna difendere un democratico così democratico
> che gode del bombardamento dei campi profughi palestinesi e che
> difende la criminale aggressione di Gaza del dicembre scorso
> (Travaglio). Bisogna difendere un quotidiano che, insieme al Corriere
> della Sera, ha la pagina esteri più vergognosa sull'America Latina,
> capace di ogni menzogna (La Repubblica). Bisogna difendere un altro
> quotidiano che, nell'ultima estate, ha dedicato pagine e pagine alle
> falsità di Travaglio e alle false (o, in alcuni casi fatti risaputi e
> noti a tutti) rivelazioni del figlio di un politico corrotto dalla
> mafia, dedicando solo i ritagli millimetrici a Pino Masciari,
> imprenditore calabrese a cui hanno revocato la scorta perché si ostina
> ad andare nelle scuole e nelle piazze a dire che bisogna denunciare il
> racket come ha fatto lui (L'Unità).
>
> La libertà di stampa è stracciarsi le vesti per lo spostamento di due
> giorni del 'Porta a Porta' nero (fateci caso, da Vespa predomina il
> bianco, da Floris i colori scuri...)...
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